Con la riapertura delle contrattazioni a Wall Street dopo la pausa della vigilia in occasione della celebrazione del President’s Day, l’attenzione degli investitori torna a focalizzarsi sulle prossime mosse della Fed. Dollaro in primo piano dopo le dichiarazioni del presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, che ha lasciato intendere che un ennesimo rialzo dei tassi nel prossimo meeting della Banca centrale Usa non è affatto escluso. Sul mercato del Piazza Affari, il dollaro ha così guadagnato nei confronti delle principali valute.
L’azionario globale continua a viaggiare a valori record, beneficiando ancora dell’ottimismo nato con la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa e alle scommesse, in base alla sua agenda politica, su una crescita più veloce dell’economia e dell’inflazione. Tuttavia, il rally sta per essere sostituito da un sentiment di maggior cautela, come dimostra la stessa performance del dollaro, che è sceso dai massimi testati all’inizio del 2017. Focus sull’indice Topix della borsa di Tokyo, che è volato al record all’inizio dell’anno, e che da 49 giorni viaggia all’interno di un range di tre punti percentuali: la banda di oscillazione è la più contenuta dal 1988. Ciò dimostra la profonda incertezza degli investitori sul da farsi.
Prosegue intanto la stagione degli utili societari. Tra le banche, focus sulla principale banca europea, HSBC, il cui titolo è sceso alla borsa di Hong Kong dopo che l’istituto ha comunicato utili, nel quarto trimestre, che hanno deluso le stime. In Usa hanno fatto meglio del previsto i conti di Home Depot, Macy’s e Wal-Mart. A Piazza Affari, occhi puntati sulle indiscrezioni relative al risiko assicurativo Generali–Intesa SanPaolo, ma anche su UniCredit. Focus sui movimenti dei titoli, quotati sul Ftse Mib.
In Europa vanno di scena le novità sui temi Brexit e Grexit: rimane alta l’attenzione sullo spread Italia-Germania, sui tassi sui BTP e in generale sui tassi dei bond dell’Eurozona, complici i timori sul futuro politico dell’Italia e sull’esito delle imminenti elezioni francesi. Occhio intanto alle puntate degli hedge fund sul petrolio, sia Brent che WTI, che hanno testato valori record. I fondi scommettono, a dispetto dei timori sull’offerta Usa, sul rally dei prezzi.

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Avvio praticamente piatto per lo Stoxx Europe 600, l’indice di riferimento dell’azionario europeo. Di seguito i settori migliori e peggiori. Quello delle commodities è il migliore, dopo i risultati resi noti da BHP Billiton e Anglo American. Tra i settori peggiori, ancora le banche, che scontano tra le altre cose la delusione per gli utili di HSBC.



Partenza negativa per il Ftse Mib. Di seguito i trend dei principali listini azionari europei.


HSBC in forte calo, dopo aver pubblicato risultati di bilancio che sono stati ben al di sotto delle attese. HSBC ha attribuito il calo della redditività alla presenza di oneri che hanno colpito la sua divisione di private banking in Europa, oltre al peso dei costi di ristrutturazione. HSBC ha anche avvertito che potrebbe essere necessario trasferire 1000 posti di lavoro a Parigi da Londra, nel corso dei prossimi due anni, sulla scia del voto Brexit.

Risale dai minimi l’indice Ftse Mib, che segna ora una variazione +0,05%, a quota 18.988,87 punti dopo la pubblicazione del dato relativo al PMI Composite dell’Eurozona, che è salito a febbraio a quota 56 punti, al record dall’aprile del 2011 e oltre le attese. L’indice Ftse Mib sconta tuttavia i sell sulle banche, complice anche la nota di Fitch, che ha confermato il rating di lungo termine BBB+ con outlook negativo per Intesa Sanpaolo, mettendo in evidenza la migliore redditività della banca rispetto alle altre italiane. Gli esperti apprezzano la redditività dell’istituto, giudicata migliore rispetto a quella delle principali banche italiane. L’outlook negativo si spiega con il rischio che l’Italia assista al taglio del rating sul debito pubblico. Peggiore il giudizio su Ubi Banca. In questo caso il rating di lungo termine è stato tagliato da BBB a BBB- con outlook negativo. Entrambi i titoli sono sotto pressione.
L’euro rimane sotto pressione nonostante il dato positivo relativo all’indice PMI Composite dell’Eurozona.
Nuovo record storico a Piazza Affari per le azioni Brembo, che in mattinata hanno raggiunto quota 64,55 euro. A spingere in alto le azioni, la promozione di Kepler Cheuvreux che ha rivisto al rialzo a 69 euro il target price dal precedente a 63 euro.
Indicde Ftse Mib saldamente in positivo, con un rialzo +0,40%, a 19.054,68 punti. Tra i titoli che sostengono l’indice Brembo +2,22%, Eni, dopo la nota positiva di Goldman Sachs – che ha alzato il target price sul titolo – +2,11%, Terna +1,41%, Ferragamo +1,34%. Giù invece Banco BPM -2,74%, UniCredit -1,96%, Telecom Italia -1,42%, Generali -1,16%.
Nonostante la cautela con cui proseguono le contrattazioni, l’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx Europe 600 Index, testa i nuovi massimi dal dicembre del 2015.
L’andamento dei futures Usa suggerisce un lieve rialzo per Wall Street, che riapre dopo la pausa dovuta alla festività del President’s Day. Prima dell’inizio delle contrattazioni, saranno resi noti i risultati societari di importanti colossi come Home Depot, Wal-Mart e Macy’s. Dal fronte macro, sarà reso noto l’indice PMI servizi preliminare stilato da Markit, alle 15.45 ora italiana.

Il rialzo del dollaro si fa sentire anche sulla sterlina, anche se la valuta britannica guadagna terreno nei confronti delle altre principali valute.

Petrolio in primo piano, dopo le dichiarazioni del segretario generale dell’Opec, che ha reso noto di prevedere una ulteriore flessione delle scorte di petrolio dei paesi appartenenti all’Ocse, nel corso del 2017. Il funzionario ha anche sottolineato che il tasso di adesione dei paesi Opec ai tagli all’offerta decisi è stato superiore al 90% nel mese di gennaio.
Gli analisti di Citigroup vedono addirittura un rialzo dei prezzi in area 70 dollari al barile entro fine anno.

Sono usciti i conti trimestrali di Home Depot che hanno fatto meglio delle attese. In settimana è anche la volta di Wal-Mart, i cui conti pure hanno fatto meglio del previsto su tutta la linea tranne che per i ricavi, Medtronic, Macy’s (utile per azione di 2,02 dollari contro l’1,96 stimato), Tesla e Gap.
Il calendario macro economico della settimana in Usa prevede inoltre l’indice Pmi manifatturiero, vendite di case esistenti, indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dell’Università del Michigan.
Sono usciti i conti trimestrali di Home Depot che hanno fatto meglio delle attese. In settimana si conosceranno anche i risultati di bilancio di Wal-Mart, i cui conti pure hanno fatto meglio del previsto su tutta la linea tranne che per i ricavi, Medtronic, Macy’s (utile per azione di 2,02 dollari contro l’1,96 stimato), Tesla e Gap.
Il calendario macro economico della settimana in Usa prevede inoltre l’indice Pmi manifatturiero, vendite di case esistenti, indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dell’Università del Michigan.
Sul fronte obbligazionario è sempre tensione in Europa, con il tasso a due anni dei Bund che ha toccato il minimo di -0,87%.
Wall Street in rialzo, i principali indici azionari Usa testano in avvio di seduta nuovi valori record.

Nuovi record intraday per i tre principali indici azionari di Wall Street. Pochi minuti dopo l’avvio della giornata di contrattazioni, il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq si sono tutti attestati a nuovi valori massimi su base intraday, con il Dow Jones che ha segnato un rialzo di +100 punti circa. A sostenere gli acquisti, le buone notizie arrivate dal fronte degli utili societari – che sostengono le quotazioni di colossi retail del calibro di Wal-Mart e Home Depot, e anche la buona performance dei titoli bancari. Tra questi, avanzano JP Morgan Chase e Bank of America.
In chiusura di contrattazioni il Dax della Borsa tedesca ha raggiunto i massimi di due anni.
Quando i mercati azionari europei si avvicinano al termine degli scambi, sul valutario l’euro si attesta poco sotto quota 1,053 dollari. La valuta americana si rafforza ulteriormente rispetto a moneta unica e yen, di pari passo alle crescenti aspettative di un intervento restrittivo della Fed già nel meeting del mese prossimo.
Tra i mercati delle matrie prime, il contratto sul petrolio Wti scambia in progresso di due punti percentuali a quota 54,40 dollari al barile. Le quotazioni sono sospinte dai dati che mostrano come gli hedge fund abbiano adottato posizioni lunghe record sui derivati. Il mercato, come si evince dalle posizioni nette sui contratti derivati, crede nell’efficacia dei tagli alla produzione, concordati nel novembre dell’anno scorso da paesi membri dell’Opec e altri produttori.
Tra i mercati delle matrie prime, il contratto sul petrolio Wti scambia in progresso di due punti percentuali a quota 54,40 dollari al barile. Le quotazioni sono sospinte dai dati che mostrano come gli hedge fund abbiano adottato posizioni lunghe record sui derivati. Il mercato, come si evince dalle posizioni nette sui contratti derivati, crede nell’efficacia dei tagli alla produzione, concordati nel novembre dell’anno scorso dai paesi membri dell’Opec e dagli altri produttori.
Chiusura positiva per le Borse europee con il Dax che ha testato i massimi di due anni. Solo Londra non ha fatto segnare un computo con il segno piu’. Il paniere paneuropeo Eurostoxx50 ha guadagnato lo 0,78%. Forte rialzo dei titoli del comparto energetico, Adidas, CRH, Eni e Volkswagen. In calo invece Safran, Unibail, Air Liquide e Vinci.
Piazza Affari ha fatto registrare un rialzo moderato, con il Ftse Mib in avanzamento del +0,34%. I piu’ richiesti sono i titoli energetici, favoriti dal balzo del 2% delle quotazioni del greggio. In denaro anche Ferragamo, che ha annunciato che le vendite di profumi in Italia sono aumentate del 16%, Mediaset e Recordati. In rosso la maggior parte dei titoli bancari, Azimut, Generali e Telecom Italia.
Chiusura contrastata per gli indici azionari asiatici. Il Nikkei della borsa di Tokyo ha beneficiato del calo dello yen nei confronti del dollaro.