![BCE lascia tassi di interesse fermi](https://cdn.wallstreetitalia.com/pjpqRvO68uWsG6n9rXy6j5Tro_E=/940x528/smart/https://www.wallstreetitalia.com/app/uploads/2022/06/imported-bce-bazooka-anti-spread-non-proprio-accelerare-piano-per-creare-nuovo-strumento-anti-frammentazione-image-scaled.jpeg)
La Banca centrale europea mantiene i tassi d’interesse e afferma che le pressioni sui prezzi interni sono “ancora elevate”.
I tassi di interesse, spesso chiamati semplicemente tassi in ambito economico indicano il compenso che di diritto deve essere corrisposto a chi concede in prestito una certa somma di denaro. Si esprime in relazione a un lasso di tempo predefinito -generalmente un anno- e in relazione a un capitale pari a 100 euro. Indica, in sostanza, il costo del denaro, ovvero quale proporzione del capitale prestato dovrà essere restituita come interesse allo scadere del termine fissato.
I fattori che influenzano il tasso di interesse sono la valuta utilizzata per lo scambio, la durata del termine di riferimento e la capacità del debitore di garantire con certezza l’estinzione dell’obbligazione sottoscritta. Quest’ultima condizione prende il nome di solvibilità.
In ambito commerciale il tasso di interesse è espresso in percentuale, mentre la matematica finanziaria spesso si avvale di un riferimento basato su un euro di capitale in prestito per un anno: ad esempio, un tasso del 7% può essere espresso sul piano finanziario come 0,07.
Il termine utilizzato per indicare la misura di un tasso di interesse annuo è tasso percentuale di interesse, detto anche ragione percentuale di interesse o saggio percentuale di interesse.
I tassi di interessi fissati in ogni Stato dalla banca centrale di riferimento e costituiscono il parametro per la stima e di tutte le operazioni finanziarie come, per esempio, quali mutui e prestiti. Per la valuta unica europea è la Banca Centrale Europea (BCE) a fissare i tassi; il tasso del dollaro è invece regolato dalla FED, la Federal Reserve.
La Banca centrale europea mantiene i tassi d’interesse e afferma che le pressioni sui prezzi interni sono “ancora elevate”.
In uno dei commenti più espliciti da parte di un membro della BCE sul percorso dei tassi di interesse, il capo della banca centrale finlandese ha anche affermato che, pur dovendo garantire il ritorno dell’inflazione al 2%, l’istituto di Francoforte non dovrebbe frenare eccessivamente l’attività economica.
Una serie di commenti sul taglio dei tassi di interesse deciso oggi dalla Bce.
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE
Secondo Filippo Diodovich di IG Italia la pre4sidente Lagarde potrà prendere tempo nella conferenza stampa non fornendo ulteriori dettagli sulle strategie monetarie post meeting di giugno.
La decurtazione spingerà al rialzo il prezzo dei titoli di Stato già in circolazione
Gli investitori presteranno molta attenzione a qualsiasi indizio sul ritmo a cui procederà il ciclo di riduzione dei tassi da parte della Bce una volta iniziato
Da alcuni mesi le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, stanno anticipando la prevista riduzione dei tassi.
Il dato sui salari negoziati nella zona euro sostiene le ragioni di un un approccio cauto della Bce nel tagliare i tassi di interesse.
Se i mercati finanziari hanno ragione, i tassi di interesse resteranno alti non solo quest’anno, ma forse per sempre. Il ritorno dell’inflazione significa che i tassi ultra-bassi sono ormai storia passata. Ma quali sono le ragioni dietro l’incremento e quali i livelli a cui dobbiamo abituarci?