MILANO (WSI) – Borsa Milano accelera progressivamente al ribasso nel pomeriggio, chiudendo in ribasso di quasi due punti e mezzo percentuale (-2,45%), bucando temporaneamente anche i 16,800 punti prima di assestarsi in area 16.818,56. A pesare sono state una raffica di sospensioni al ribasso nel settore bancario. E dire che l’avvio era stato promettente, anche grazie alla pubblicazione delle minute ‘accomodanti’ da parte della Federal Reserve.
Dai verbali, relativi all’ultima riunione del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – è emerso che la banca centrale Usa non ha alcuna fretta di alzare i tassi: di conseguenza, si smorzano notevolmente le speculazioni su rialzo dei tassi già ad aprile e le scommesse si concentrano su una manovra restrittiva nel mese di giugno.
Diversi esponenti della Fed hanno manifestato cautela di fronte all’eventualità di un intervento già nel corso di questo mese; tuttavia, le divisioni interne all’istituto hanno di nuovo prevalso, dal momento che non è mancato neanche chi ha manifestato di essere a favore di un rialzo dei tassi già ad aprile.
L’effetto Fed si è fatto sentire soprattutto sul mercato valutario. Il dollaro si è deprezzato, scendendo nei confronti dello yen anche sotto la soglia di JPY 109, fino a JPY 108,99, contro un livello superiore a JPY 112 della scorsa settimana. Il rapporto di cambio è scivolato al minimo in 17 mesi. Occhio alla sterlina, che continua a scontare lo scenario Brexit.
Immediate le ripercussioni anche sul trend dell’euro, che si è attestato al di sopra soglia di $1,14, dopo le dichiarazioni rilasciate dal membro del Consiglio direttivo della Bce, Peter Praet, che ha affermato che non ci si deve basare solo sulla politica monetaria per rilanciare la crescita e l’occupazione, e che ha anche affermato che il perdurare di tassi negativi per 2-3 anni diventerebbe una preoccupazione per il modello di business delle banche.
“La persistenza di tassi negativi nel corso del tempo – due, tre anni – è qualcosa che diventerebbe piuttosto preoccupante, se si pensa alle implicazioni che avrebbe sui modelli di business” delle banche“.
Praet ha anche gelato i mercati, dicendo no all’opzione del ricorso all’helicopter money.
Sotto enorme pressione le banche a Piazza Affari, la cui crisi non sembra affatto risolta nemmeno dopo il vertice tra politici e banchieri di Roma. Con MPS e Bper che cedono oltre -2%. Ubi Banca fa anche peggio con -4%. ENI in lieve rialzo, mentre FCA è sotto pressione. Molto bene invece Stm con +4,5% circa.
Da segnalare che la Bce ha anche reso noto il proprio rapporto annuale, relativo al 2015, in cui lo stesso numero uno Mario Draghi ha avanzato dubbi sulla capacità dell’ Eurozona di affrontare nuovi choc in futuro.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio rimane in solido rialzo dopo il rally della vigilia +5% circa, con il contratto WTI scambiato a New York oltre quota $38 e il Brent che supera $40.
Oro in rialzo, attorno a $1.230 l’oncia.
Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund è in alta tensione superando anche i 120 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali che tornano a superare l’1,30%. Forte calo invece per i tassi sui Bund tedeschi a 10 anni, che crollano allo 0,10%.
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L’andamento dei futures sui mercati europei.

La pubblicazione delle minute da parte della Fed zavorra il dollaro, smorzando le speculazioni su un rialzo dei tassi già nel mese di aprile. Il rapporto dollaro/yen scivola bucando anche la soglia di JPY 109.

Il colosso dell’elettronica coreano Samsung ha reso noto di prevedere un balzo negli utili nel primo trimestre, aumentando le speculazioni su una forte vendita dei modelli Galaxy S7. Tuttavia il titolo ha fatto dietrofront, scontando i timori degli investitori sulla grande competizione con le società rivali.

Mercati europei positivi ma molto cauti.

I migliori titoli dell’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx 600. In particolare JP Morgan ha alzato il target price su BHP Billiton da 600 a 655 pence, mentre Credit Suisse ha rivisto al rialzo il target price di Anglo American da 470 a 500 pence.

I peggiori titoli dell’indice Stoxx Europe 600.

Euro ha testato il massimo in 22 mesi nei confronti della sterlina.
L’indice della Borsa cinese, lo Shanghai Composite Index, ha chiuso la sessione in calo -1,4%, a 3.008,42 punti.
Il membro del Consiglio Direttivo della Bce Peter Praet ha escluso il ricorso, da parte dell’istituto, all’helicopter money e ha anche affermato che “la persistenza di tassi negativi nel corso del tempo – due, tre anni – è qualcosa che diventerebbe piuttosto preoccupante, se si pensa alle implicazioni che avrebbe sui modelli di business” delle banche“. Sotto così il comparto bancario a Piazza Affari, con MPS e Bper che cedono oltre -2%. Ubi Banca fa anche peggio con -4%. ENI in lieve rialzo, mentre FCA è sotto pressione. Molto bene invece Stm con +4,5% circa.
Futures Usa sotto pressione. I contratti sul Dow Jones cedono -61 punti (-0,35%), a 17.567 punti; quelli sullo S&P 500 arretrano di -8,50 punti (-0,41%), a 2.051,75 punti, mentre quelli sul Nasdaq sono in calo -17,50 punti (-0,39%), a 4.517,50.
Ftse Mib accelera ulteriormente al ribasso e cede -1,84% a 16.922,98 punti, bucando anche il supporto a quota 17.000 punti.
Il paniere italiano ha chiuso in calo di oltre due punti percentuali sui minimi di seduta. La prova è stata negativa per il -2,45% con il Ftse MIB che dopo aver bucato temporaneamente anche la soglia dei 16.800 punti, per poi posizionarsi a 16.818,56 punti. Unici titoli positivi A2A (+0,77%), Stm (+3,79%) e UnipolSAI.
Le banche, che hanno anche subito una raffica di sospensioni al ribasso, hanno perso terreno con il passare degli scambi e le peggiori sono state Unicredit, Mps e le popolari che hanno incassato ribassi compresi tra il -5,7% e il -7,3%.
Forte rialzo dell’euro nei confronti del dollaro, con il rapporto di cambio che si rafforza oltre $1,14 dopo le dichiarazioni di Peter Praet, membro del Consiglio direttivo della Bce, che afferma che una ripresa dell’economia e dell’occupazione non può dipendere soltanto dalla politica monetaria.