Economia

Draghi: “euro irrevocabile”. Ma l’azionario è sordo

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Gli eventi politici cruciali del 2017 e i timori legati ai loro esiti iniziano a mietere vittime sui mercati. Ieri vittima illustre è stata Piazza Affari che, oltre che con le preoccupazioni che attanagliano il mondo intero – dubbi sulla solidità della crescita, pressioni inflazionistiche in aumento, Brexit, virata verso il protezionismo dalla nuova amministrazione Usa – ha dovuto fare i conti con l’inizio dell’aumento di capitale per UniCredit

Le rassicurazioni arrivate da Mario Draghi, numero uno della Bce, che ha parlato nel corso di un’audizione che si è tenuta al Parlamento europeo ribadendo che l’euro è irrevocabile, non hanno avuto alcuna presa sull’azionario europeo, tanto meno sull’indice Ftse Mib della borsa di Milano, zavorrato dal balzo dello spread, volato al massimo degli ultimi tre anni, oltre quota 200 punti base. Forti pressioni sui BTP: in vista delle elezioni francesi – e non bisogna escludere neanche quelle italiane – e di quelle tedesche – gli investitori istituzionali starebbero smobilizzando le posizioni accumulate sul debito sovrano dell’Eurozona

Rialzi anche per i tassi sui bond sovrani francesi. Fattore scatenante è stato il lancio della campagna elettorale per la corsa all’Eliseo di Marine Le Pen, leader del Front National, e il successo che la candidata sta raccogliendo in Francia e in un contesto europeo alle prese con il populismo e con le incognite sulla Brexit e con gli effetti delle dichiarazioni di Donald Trump.

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