
Azionario europeo solido, con l’indice di riferimento Stoxx Europe 600 in ripresa dopo tre sedute negative. L’altro indice Euro Stoxx 50 rimbalza e supera la media mobile degli ultimi 50 giorni, un livello considerato supporto chiave, beneficiando di alcuni bilanci resi noti nelle ultime ore, tra cui quelli migliori delle attese del colosso tedesco Siemens.
Scade oggi l’ultimatum con cui l’Unione europea ha chiesto all’Italia una manovra correttiva sulla legge di bilancio per il 2017 da 3,4 miliardi di euro. Focus sullo spread, in un momento in cui, a seguito della decisione della Consulta sull’ Italicum, si temono anche elezioni anticipate in Italia.
Bruxelles attende una risposta dal governo Gentiloni, in merito a come intende tenere sotto controllo i conti pubblici. Una manovra bis dovrebbe essere esclusa, ma si fanno insistenti le indiscrezioni su una mossa che si focalizzerebbe sull’IVA.
Piazza Affari rimane osservata speciale anche per i problemi che affliggono il settore  bancario anche se nelle ultime ore sono arrivate notizie rassicuranti su UniCredit. Dopo i timori delle ultime ore, legati allo spettro persino di un bail-in, la BCE ha dato finalmente la sua benedizione al piano dell’istituto di credito. In calendario oggi il cda di UniCredit, da cui trapeleranno dettagli sull’operazione di aumento di capitale del valore di 13 miliardi di euro.
Occhio anche al forex, nuovamente sconvolto dalle dichiarazioni arrivate dall’amministrazione di Donald Trump. Il consigliere al Commercio Peter Navarro ha chiaramente puntato il dito contro la Germania, accusandola di trarre vantaggio da “un euro esageratamente sottovalutato”. La dichiarazione ha fatto subito schizzare verso l’alto le quotazioni dell’euro-dollaro, scatenando nuove tensioni e preoccupazioni sul rischio di una escalation della guerra valutaria.
E’ chiaro che Trump voglia un dollaro debole, e le ripercussioni sull’euro e sulle esportazioni dell’Eurozona potrebbero essere molto pesanti. A tal proposito, per rendere concreti i suoi piani di politica economica e per assicurarsi che il dollaro rimanga debole, Trump ha bisogno di una Federal Reserve “colomba”, che non prema troppo sull’acceleratore nel percorso del rialzo dei tassi. Proprio oggi è attesa la decisione in merito da parte della Fed di Janet Yellen.
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