Mercati

Borsa Milano perde -0,5%, boom di Mps. Titolo +12%

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MILANO (WSI) – Si è del tutto dileguato sul finale l’effetto rialzista delle dichiarazioni rilasciate al Parlamento Ue da Mario Draghi, numero uno della Bce. La promessa di nuovi interventi in caso di bisogno nella prossima riunione della Bce, prevista per il mese di marzo, non è sufficiente a mantenere solido il sentiment, soprattutto se dalla Germania arriva la pubblicazione di un indice Zew choc, che conferma i disastrosi effetti delle turbolenze sui mercati finanziari da inizio anno, del crollo dei prezzi del petrolio, e dei continui timori sulla solidità dell’economia globale  sul sentiment degli operatori.

Altalenante la performance di Borsa Milano, con l’indice Ftse Mib in preda alla volatilità.  Il listino resiste grazie al ritorno degli acquisti sui bancari , che nelle ultime battute avevano riportato una performance mista, tanto che il titolo Unicredit era stato anche sospeso per eccesso di ribasso.

Nel pomeriggio poderosi acquisti sul titolo MPS , che vola circa +12%. Si parla della chiusura di posizioni ribassiste da parte di una serie di grandi investitori stranieri.

Il titolo FCA fa dietrofront, a dispetto dei buoni numeri sulle immatricolazioni in Europa. Decisamente male Telecom Italia, che sconta il bilancio ma anche le dichiarazioni che arrivato dall’AD del colosso francese Orange, secondo cui in Europa non è il momento di fare “grandi operazioni tra i big” del settore delle tlc. Con una perdita di quasi -5%, Telecom Italia entra in asta di volatilità.

Sui mercati delle materie prime, si è decisamente smorzato il boom delle quotazioni del petrolio, con il contratto WTI che aveva superato quota $30 al barile volando anche oltre +6%, scommettendo su un accordo Russia-Arabia Saudita.

L’accordo c’è stato, ma la delusione non è mancata. Il ministro petrolifero dell’Arabia Saudita al-Naimi, nell’annunciare l’intesa raggiunta con le controparti di Russia, Qatar e Venezuela, a Doha, ha reso noto infatti che l’offerta di petrolio sarà solo congelata . I mercati avevano scommesso invece su un taglio della produzione.

Il sentiment sui mercati petroliferi rimane positivo, ma i rialzi vengono bruciati velocemente. Il contratto WTI torna sotto quota $30, mentre il Brent scende sotto $34 al barile.

Sui mercati asiatici,  vola Shanghai. I mercati cinesi, nel loro secondo giorno di contrattazioni dopo la chiusura di una settimana dovuta ai festeggiamenti per il Capodanno Lunare, sono saliti oltre +3%. Debole invece la Borsa di Tokyo, con il Nikkei appena +0,20% dopo il poderoso rally, +7%, della sessione precedente.

Occhio all’ euro, che sul mercato dei cambi rimane sotto la soglia di $1,12, attorno a $1,1170, in lieve rialzo nei confronti del dollaro. Dollaro/yen in calo sotto quota JPY 114. attorno a 113,82.

Sul mercato dei titoli di stato, lo Spread tra Btp e Bund oscilla attorno a 135 punti base,  in lieve ribasso, con i tassi sui BTP all’1,61% e quelli sui Bund allo 0,26%.

Tornano gli acquisti sull’oro che riagguantano la soglia di $1.200.

Petrolio sale e poi scende dopo congelamento produzione di sauditi e russi

(Immagine: Investing.com)

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