Mercati

Borse giù, mercati hanno perso fiducia nella Fed

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Il rischio che la Fed alzi i tassi nel mese di giugno, confermato dalle ultime dichiarazioni di alcuni esponenti con diritto di voto del braccio di politica monetaria americano dopo la pubblicazione dei verbali relativi all’ultima riunione di aprile, mette sotto pressione l’azionario. Ormai il mercato è consapevole che la Fed non ha idea di quello che sta facendo e finisce per vendere al primo segnale di stretta monetaria, ritornando invece ad acquistare asset rischiosi appena i banchieri centrali danno segnali accomodanti.

Il presidente della Fed di New York Dudley, l’unico membro con diritto permanente di voto della Fed a non aver mai dissentito dalle decisioni del FOMC, il braccio di politica monetaria della Fed, ha spiegato che un rialzo dei tassi a giugno o al massimo luglio è “possibile se i dati macro confermano l’outlook positivo” dell’economia. I future sui tassi Fed ora scommettono che la seconda manovra restrittiva da parte della Fed in dieci anni di tempo avvenga il mese prossimo. La probabilità è la più alta di tutte le casistiche, al 32%, e si confronta con le chance del 12% della seduta precedente. Ad influire sono stati i dati relativi all’inflazione e alla produzione industriale, migliori delle attese.

L’impatto sul valutario è stato immediato, con il dollaro che ha guadagnato nei confronti della maggior parte delle valute. In particolare, le valute di Australia, Cina e Corea del Sud sono scivolate ai minimi in più di due mesi, dopo la pubblicazione dei verbali, a fronte dell’indice di riferimento dell’azionario asiatico, l’MSCI Asia Pacific Index, che è sceso fino a -1%, scontando anche il calo dei titoli energetici e dei titoli di società produttrici di materie prime.

A Piazza Affari focus sulle banche, oggi contrastate, e FCA, dopo la smentita dei cinesi di Gac sui rumor che parlavano di un interesse ad acquisire la maggioranza del gruppo. Molto male il settore oil, penalizzato dal ritracciamento dei prezzi del greggio.

Entrando nel merito delle materie prime, l’andamento del petrolio è negativo, con i contratti Wti che viaggiano poco sopra quota $47, mentre il Brent cede quasi il -2%, rischiando di perdere quota $48 gloriosamente conquistata in settimana. Oro pure in calo, attorno a $1.250 l’oncia. In ambito valutario l’indice Bloomberg Dollar Spot Index è poco variato, dopo essere balzato +0,8% nelle ore precedenti, attestandosi al valore più alto di questo trimestre.

Sul mercato dei titoli di stato, occhio allo lo spread BTP-Bund è in tensione e ai tassi sui BTP decennali. Tensione in particolare nel reddito fisso in Asia, con i tassi decennali sui bond di Singapore balzati di otto punti base al 2,07%, quelli sul debito australiano che sono saliti di 7 punti base al 2,35%. I tassi sui Treasuries Usa, sempre a 10 anni, sono avanzati di 2 punti base all’1,87%, dopo essere volati di 8 punti base nella sessione precedente.

Lasciate qui sotto commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti di borsa sul LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.