MILANO (WSI) – Le principali Borse europee recuperano terreno, sulla scia dei rialzi che interessano le banche e che sostengono dunque soprattutto la Borsa di Milano, vista la presenza di diversi titoli bancari nell’indice benchmark Ftse Mib. Proprio i titoli bancari italiani trainano al rialzo il sottoindice dello Stoxx Europe 600 che monitora il trend del settore bancario in Europa.
Il Ftse Mib chiude in rialzo +1,23%, a quota 17.713,62 punti.
I buy sulle banche si spiegano con la maggiore probabilità che la Fed alzi i tassi prima delle attese, e che lo faccia almeno per due volte nel corso del 2016. In attesa della diffusione delle minute che avverrà stasera a mercati europei chiusi, si segnala che la probabilità di un rialzo dei tassi già nel mese di giugno è salita al 16%, dal 4% dell’inizio della settimana.
Detto questo, la spinta rialzista dei listini azionari europei si è decisamente smorzata, dallo scorso 20 aprile, come dimostra anche il grafico di Bloomberg. I timori sul rallentamento dell’economia globale si sono riaffacciati sui mercati, accompagnati dalla pubblicazione di trimestrali non sempre confortanti. Il risultato è che lo Stoxx Europe 600, che è l’indice di riferimento dell’azionario europeo, non chiude la sessione con un rialzo di almeno +1% da quasi un mese.

Arriva tra l’altro l’avvertimento della banca americana Goldman Sachs, che ha deciso di tagliare il suo rating sull’azionario a “neutral”, spiegando che le azioni non torneranno a essere appetibili almeno fino a quando le aziende non dimostreranno di essere in grado di riportare una crescita sostenuta degli utili.
Tra i titoli sotto i riflettori Kuka AG, balzata +23% circa dopo che Midea Group ha presentato un’offerta tesa ad aumentare la propria partecipazione nel produttore di robot industriali, al fine di diventare il suo principale azionista. L’offerta valuta la società target 4,6 miliardi di euro.
In Italia, focus su Unicredit, il cui amministratore delegato Federico Ghizzoni sarebbe sul punto di essere ormai silurato, e su FCA. L’appeal speculativo sul titolo si è azzerato nel momento in cui Gac, sesto produttore di auto in Cina, ha smentito alcune indiscrezioni che parlavano del suo interesse per la maggioranza del gruppo automobilistico.
In Asia hanno prevalso i timori di una stretta alle emissioni di bond in Cina. Il governo cinese, inoltre, non si è ancora espresso sulla partnership tra le Borse di Hong Kong e di Shenzhen.
Sul fronte macro, il Pil del Giappone ha evidenziato un’espansione dell’attività superiore alle stime nel primo trimestre. Occhi puntati anche sui dati dell’inflazione in Eurozona. Lo spettro della deflazione preoccupa governi e banchieri centrali, come dimostra anche la performance dell’euro, che oscilla attorno a $1,1280, in ribasso. Acquisti sul dollaro anche sullo yen, con il rapporto di cambio che si avvicina a JPY 110.
Tra gli altri mercati, le quotazioni del petrolio sono poco mosse, con il WTI ancorato sopra quota $48 e il Brent stabile oltre $49. Oro attorno a $1.270, in calo.
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Rimbalzo deciso dei titoli Fiat dopo il crollo del sei percento di ieri, in scia al declassamento di BNP Paribas e alla nota negativa di Exane. Le due case di investimento hanno abbassato il rating a Underperform e Underweight citando una serie di fattori tra cui lo slittamento di nuovi modelli e l’impossibilità di trovare un partner con cui fondersi, obiettivo del Ceo Marchionne prima di lasciare l’incarico nel 2018. L’azione corre dopo le indiscrezioni secondo cui la casa automobilistica cinese GAC potrebbe tentare una scalata.
Rimbalzo deciso dei titoli Fiat dopo il crollo del sei percento di ieri, in scia al declassamento di BNP Paribas e alla nota negativa di Exane. Le due case di investimento hanno abbassato il rating a Underperform e Underweight citando una serie di fattori tra cui lo slittamento di nuovi modelli e l’impossibilità di trovare un partner con cui fondersi, obiettivo del Ceo Marchionne prima di lasciare l’incarico nel 2018. L’azione corre dopo le indiscrezioni secondo cui la casa automobilistica cinese GAC potrebbe tentare una scalata.
Piazza Affari cede circa lo 0,3% nelle prime battute. Contrastati i titoli bancari, pesano sul computo totale i ribassi di Generali, Terna, Ferrari e Prysmian. Corrono invece Unipol e FCA, come abbiamo visto.
In ambito obbligazionario, il futures a giugno sul Bund tedesco ha aperto in calo di 24 tick a 163,91, lo spread Btp/Bund 10y è a 132 punti, con il rendimento del decennale italiano che si posiziona all’1,47%. In arrivo sul primario un nuovo BtpEi sul segmento 5 anni con cedole a maggio e novembre. La transazione sarà effettuata in un futuro non molto lontano, ma dipenderà dalle condizioni di mercato esterne.
Sul versante valutario, il tasso di cambio euro dollaro si attesta a $1,1280. Lo yen, da parte sua, ha invertito rotta e cede quota rispetto al biglietto verde dopo un iniziale apprezzamento frutto degli incoraggianti dati sul Pil del Giappone del primo trimestre. La terza economia al mondo si è espansa decisamente più delle previsioni. Debole rispetto ai principali rivali la moneta unica.
In ambito obbligazionario, il futures a giugno sul Bund tedesco ha aperto in calo di 24 tick a 163,91, lo spread tra i tassi sui Btp e quelli sui Bund decennali è in area 132 punti, con il rendimento del decennale italiano che si posiziona all’1,47%. In arrivo sul primario un nuovo BtpEi sul segmento 5 anni con cedole a maggio e novembre. La transazione sarà effettuata in un futuro non molto lontano, ma dipenderà dalle condizioni di mercato esterne.
I prezzi del petrolio si sono indeboliti negli ultimi minuti, con il future sul Brent che è sceso in area 49 dollari al barile. Nonostante la riduzione dei livelli dell’offerta dopo l’incendio in Canada e dopo l’interruzione obbligata dell’attività sul Delta del Niger, il Ceo di Total Patrick Pouyanne è tuttora convinto che il mercato del greggio non si riequilibrierà prima della fine del 2016.
A metà seduta le Borse europee sono sostanzialmente invariate. Dopo un avvio in territorio negativo le principali piazze finanziarie , fatta eccezione per Londra, sono riuscite ad azzerare i cali e nel caso di Milano anche a portarsi sopra i livelli di parità.
L’indice Ftse100 cede ancora lo 0,2%, mentre il Cac40 e il Dax30 oscillano intorno alla parità. Dopo una breve discesa su un minimo giornaliero a 17.370 punti, il listino Ftse MIB ha cambiato completamente direzione di marcia e attualmente scambia a ridosso dei massimi intraday in area 17.600 punti, con un computo positivo del +0,64%.
A Piazza Affari, andando ad analizzare gli hot stocks di giornata non si possono non citare le popolari. Tra i bancari positivi spiccano infatti i rialzi di Pop Emilia, che avanza del 4,64% favorita dall’opinione positiva degli analisti di Mediobanca, e quelli di Pop Milano e MPS, che guadagnano più del 2%.
Sul fronte negativo, risultano schiacciate in fondo al paniere Telecom Italia, con un calo dell’1%, poi Prysmian e CNH Industrial, i cui titoli scendono entrambi dello 0,8%. La lettera si abbatte anche sui titoli del risparmio gestito con Azimut e Banca Mediolanum in calo di circa mezzo punto, seguiti da Anima Holding che cede lo 0,37%.
I future sui principali indici della Borsa Usa sono poco mossi anch’essi, con gli investitori che evitano di prendere grandi posizioni in vista della pubblicazione delle attese ‘minute’ della Federal Reserve. I verbali potrebbero dare informazioni decisive sui tempi e modi della prossima stretta monetaria della banca centrale, che sarebbe solo la seconda in dieci anni.
I future sull’S&P 500 avanzano di appena lo 0,02% a quota 2.043,75 punti. Quelli sul Nasdaq fanno +0,01% in area 4.321, mentre i contratti sul Dow Jones perdono lo 0,01% a 17483 punti. È probabile che nei verbali la Fed faccia passare il messaggio circa la seria intenzione di imporre almeno un altro rialzo dei tassi quest’anno.
Quando ormai manca appena mezz’ora alla chiusura degli scambi il listino Ftse MIB viaggia vicino ai massimi di seduta in area 17.646,97 punti (+0,85%). Acquistate le azioni STM, in rialzo del 3% dopo l’annuncio della produzione di un computer centrale per la fusione dei sensori nei sistemi di guida autonoma. Il titolo FCA recupera dopo il calo del 6% di ieri, ma scambia sotto i massimi di seduta, mentre le popolari, solitamente più volatili del resto del settore bancario, oggi si riscattano.
L’indice paneuropeo Stoxx600 apre le contrattazioni in ribasso dello 0,38%. Il settore più in forma è il turismo con guadagni dello 0,13%, mentre il comparto messo maggiormente sotto pressione è quello delle risorse di base, che accusa una perdita dell’1,53%.