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Borsa Milano positiva, alert di Blackrock sui Bond

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MILANO (WSI) – Rimonta dei listini azionari grazie al rimbalzo del greggio e ai dati positivi provenienti dalla Cina. In Italia l’attenzione è massima sulla crisi del settore bancario, con il governo che ha allo studio un maxi piano per smaltire le sofferenze bancarie, pari a oltre 200 miliardi di euro, intorno al 18% del Pil della terza economia dell’Eurozona. L’idea di un fondo pubblico a sostegno del comparto sembra piacere al mercato italiano, che ha un disperato bisogno di notizie positive per ridurre le perdite del 20% circa subite fin qui nel 2016. Si teme che la Bce possa fare pressioni per spingere le banche a cedere i crediti inesigibili in portafoglio. L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo +0,77%, attestandosi a quota 17.240,91 punti.

Le banche tuttavia non hanno affatto brindato alle notizie relative al settore bancario italiano. A fronte di Mps, che ha chiuso positiva, Bper ha ceduto -0,80%, BPM oltre -2% e Banco Popolare ha fatto ancora peggio, lasciando sul terreno oltre -4%.  In rialzo Intesa SanPaolo e Unicredit, mentre Ubi Banca ha chiuso anch’essa in perdita.

In ambito macro  giornata tranquilla, in attesa della pubblicazione dei verbali della riunione del comitato di politica monetaria di metà marzo in cui la Fed ha lasciato i tassi invariati.

Nonostante le nuove misure straordinarie della Bce, la ripresa zoppica in Eurozona, come hanno dimostrato gli ultimi dati sul settore terziario. L’euro non si sta indebolendo come si potrebbe essere portati a pensare visto l’intervento straordinario di Mario Draghi. Influisce in questo senso la prospettiva di un solo rialzo dei tassi della Federal Reserve quest’anno.

Proprio per via del potenziamento del Quantitative Easing gli analisti del reddito fisso di Blacrock segnalano un aumento della volatilità nel mercato dei Bond. Questo perché c’è una carenza di liquidità rispetto a cinque anni fa. Da sottopesare in questo contesto sono i Treasuries Usa e i titoli di Stato britannici, mentre va aumentata l’esposizione nel credito europeo. La view è invece neutrale sul debito asiatico, dell’area euro e dei paesi emergenti. Ieri il Bund decennale ha sperimentato i tassi zero.

I prezzi del petrolio sono risaliti dai minimi recenti di 35 dollari al barile dopo che le ultime indicazioni del Kuwait hanno alimentato l’ottimismo su un accordo per il congelamento dei livelli di produzione il prossimo 17 aprile a Doha, in Qatar, quando almeno 12 paesi membri e non dell’Opec si riuniranno per trovare una soluzione per arginare la caduta delle quotazioni del greggio iniziata a metà 2014. Inoltre la diffusione dei dati sulle scorte di petrolio Usa, che hanno messo in evidenza un calo inatteso delle scorte di crude, a fronte di un rialzo della domanda delle raffinerie Usa, hanno scatenato un vero e proprio rally, con il contratto WTI che ha riconquistato la soglia di $37, con un rally superiore a +4%.

In Cina la Borsa è stata una delle poche fermamente positive in una sessione per lo più contrastata in Asia, dopo che le aziende del terziario hanno registrato un miglioramento dell’attività il mese scorso. L’indice Pmi di Markit Caixin ha visto un incremento a 52,2 punti dai 51,2 di febbraio. Il tutto mentre il mercato continua a guardare agli sviluppi politico economici dello scandalo planetario dei Panama Papers.

L’indice Nikkei ha registrato una prova invariato, bloccato dal rafforzamento dello yen, considerato un bene rifugio per eccellenza, come l’oro.