Borsa Milano perde -0,5%, boom di Mps. Titolo +12%

di Laura Naka Antonelli
Pubblicato 16 Febbraio 2016 • Aggiornato 11 Maggio 2016 10:19

MILANO (WSI) – Si è del tutto dileguato sul finale l’effetto rialzista delle dichiarazioni rilasciate al Parlamento Ue da Mario Draghi, numero uno della Bce. La promessa di nuovi interventi in caso di bisogno nella prossima riunione della Bce, prevista per il mese di marzo, non è sufficiente a mantenere solido il sentiment, soprattutto se dalla Germania arriva la pubblicazione di un indice Zew choc, che conferma i disastrosi effetti delle turbolenze sui mercati finanziari da inizio anno, del crollo dei prezzi del petrolio, e dei continui timori sulla solidità dell’economia globale  sul sentiment degli operatori.

Altalenante la performance di Borsa Milano, con l’indice Ftse Mib in preda alla volatilità.  Il listino resiste grazie al ritorno degli acquisti sui bancari , che nelle ultime battute avevano riportato una performance mista, tanto che il titolo Unicredit era stato anche sospeso per eccesso di ribasso.

Nel pomeriggio poderosi acquisti sul titolo MPS , che vola circa +12%. Si parla della chiusura di posizioni ribassiste da parte di una serie di grandi investitori stranieri.

Il titolo FCA fa dietrofront, a dispetto dei buoni numeri sulle immatricolazioni in Europa. Decisamente male Telecom Italia, che sconta il bilancio ma anche le dichiarazioni che arrivato dall’AD del colosso francese Orange, secondo cui in Europa non è il momento di fare “grandi operazioni tra i big” del settore delle tlc. Con una perdita di quasi -5%, Telecom Italia entra in asta di volatilità.

Sui mercati delle materie prime, si è decisamente smorzato il boom delle quotazioni del petrolio, con il contratto WTI che aveva superato quota $30 al barile volando anche oltre +6%, scommettendo su un accordo Russia-Arabia Saudita.

L’accordo c’è stato, ma la delusione non è mancata. Il ministro petrolifero dell’Arabia Saudita al-Naimi, nell’annunciare l’intesa raggiunta con le controparti di Russia, Qatar e Venezuela, a Doha, ha reso noto infatti che l’offerta di petrolio sarà solo congelata . I mercati avevano scommesso invece su un taglio della produzione.

Il sentiment sui mercati petroliferi rimane positivo, ma i rialzi vengono bruciati velocemente. Il contratto WTI torna sotto quota $30, mentre il Brent scende sotto $34 al barile.

Sui mercati asiatici,  vola Shanghai. I mercati cinesi, nel loro secondo giorno di contrattazioni dopo la chiusura di una settimana dovuta ai festeggiamenti per il Capodanno Lunare, sono saliti oltre +3%. Debole invece la Borsa di Tokyo, con il Nikkei appena +0,20% dopo il poderoso rally, +7%, della sessione precedente.

Occhio all’ euro, che sul mercato dei cambi rimane sotto la soglia di $1,12, attorno a $1,1170, in lieve rialzo nei confronti del dollaro. Dollaro/yen in calo sotto quota JPY 114. attorno a 113,82.

Sul mercato dei titoli di stato, lo Spread tra Btp e Bund oscilla attorno a 135 punti base,  in lieve ribasso, con i tassi sui BTP all’1,61% e quelli sui Bund allo 0,26%.

Tornano gli acquisti sull’oro che riagguantano la soglia di $1.200.

Petrolio sale e poi scende dopo congelamento produzione di sauditi e russi

(Immagine: Investing.com)

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Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 20169:23

Il boom delle quotazioni del petrolio sostiene l’azionario mondiale. I mercati azionari europei avviano le contrattazioni in rialzo, scommettendo su un accordo tra paesi dell’Opec e non Opec in occasione dell’incontro, a Doha, tra i ministri petroliferi di Russia e Arabia Saudita. A New York le quotazioni del contratto WTI sono balzate anche oltre +5% a $30,94 al barile, al massimo dallo scorso 8 febbraio, mentre quelle del Brent sono salite di $2, a $35,39, dopo il rally +11% delle ultime due sessioni. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 20169:24

Gli indici principali delle borse europee aprono in rialzo. Londra +0,9%, Francoforte +0,4%, Parigi +1% e Milano +0,8%. Buy sui titoli delle società che operano nel settore petrolifero e minerario. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 20169:29

Focus sulla performance, alla Borsa di Tokyo, del gigante Internet e delle telecomunicazioni Softbank, che ha messo a segno un rally +16%, dopo che la società ha annunciato un piano di buy back azionario di un valore fino a 500 miliardi di yen (l’equivalente di $4,4 miliardi), o del 14,2% delle sue azioni.  Forti acquisti anche su Toshiba, oltre +8%, dopo che il colosso elettronico ha precisato di non star considerando il ritiro dal mercato della produzione di personal computer.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 20169:32

A Wall Street, i futures sul Dow Jones sono in rialzo di quasi +250 punti. In calendario oggi in Europa la pubblicazione dell’indice sulla fiducia tedesca Zew. Le previsioni non sono affatto confortanti. Michael Hewson di CMC Markets UK afferma che “le attese sono per un forte calo dai 10,2 di gennaio a zero, che si confermerebbe il minimo dall’ottobre del 2014”.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 20169:44

Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib sotto pressione i titoli Mps, che cedono oltre -4,5%. Male anche le big Intesa SanPaolo e Unicredit, che perdono -1% circa. Ubi Banca positiva con +0,90%, BPM sale +0,30%. BP -2,27%. Sotto pressione anche Telecom Italian, in perdita -0,63% dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio.  Ancora in rally Saipem, che vola oltre +10%.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201610:41

Azionario deluso dall’annuncio sul mancato taglio dell’offerta di petrolio. La produzione, ha reso noto il ministro petrolifero saudita al-Naimi, sarà congelata ai livelli di gennaio, ma non tagliata. Borsa Milano vira in rosso, con l’indice Ftse Mib che cede -0,45% a 16.965,01, scendendo sotto la soglia di 17.000 punti. Ancora male i bancari (a eccezione di Bper, BPM e Ubi Banca), con Mps che arretra oltre -2%. Eni resiste con +0,42%, Saipem dimezza i guadagni ma rimane per ora solida con un rialzo oltre +5%. Male Unipol -2,78%, UnipolSai -1,64%, Telecom Italia -2,28% dopo i risultati di bilancio. FCA azzeera i rialzi, Finmeccanica -1,29%.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201611:27

Nuove indicazioni negative dal fronte macro: nel mese di febbraio l’indice che misura il sentiment in Germania sull’economia da parte dei consumatori ha registrato un vero e proprio tonfo, crollando da 10,2 punti di gennaio ad appena 1 punto. Il consensus aveva stimato un dato ancora peggiore, prevedendo un tonfo a zero.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:41

Decisamente male Telecom Italia, che sconta il bilancio ma anche le dichiarazioni che arrivato dall’AD del colosso francese Orange, secondo cui in Europa non è il momento di fare “grandi operazioni tra i big” del settore delle tlc. Si smorzano in generale in Europa le speculazioni su possibili nuove operazioni di M&A nel comparto, ovvero operazioni di fusioni e/o acquisizioni. Il titolo Telecom cede -3,48% a 0,846 euro. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:43

Occhio all’euro, che sul mercato dei cambi registra un lieve rialzo nei confronti del dollaro, rimanendo tuttavia sotto quota $1,12. La moneta unica sale +0,14% a $1,1172. Dollaro/yen in calo sotto quota JPY 114, a JPY 113,90. Euro/yen sotto pressione, -0,50% a JPY 127,20. Euro/sterlina piatto, con +0,05% a GBP 0,7731. Euro/franco svizzero +0,11% a CHF 1,1023.

Daniele Chicca 16 Febbraio 201612:45

Il petrolio sale sopra i 30 dollari al barile dopo che sauditi e russi hanno deciso di congelare la produzione di barili. Attenzione però, ricordano gli analisti di MPS Capital Services, l’accordo è comunque condizionato alla partecipazione degli altri principali produttori OPEC e non.

Domani il ministro petrolifero venezuelano andrà a Teheran per incontrare i relativi ministri dell’Iran e dell’Iraq. L’Iraq sta producendo a livelli record, mentre l’Iran ha intenzione di aumentare l’output di molto nel 2016 dopo la rimozione delle sanzioni.

La reazione del mercato è stata quella di un “sell on news” sul petrolio, con gli operatori che forse si aspettavano qualcosa in più. Le quotazioni sono comunque ancora in rialzo rispetto a ieri. Da seguire ulteriori notizie in arrivo da Iraq e Iran, due elementi chiave in questo settore. Qualora soprattutto dall’Iran giungessero segnali di apertura, si potrebbe assistere ad un proseguimento del rialzo del petrolio. Viceversa, una chiusura decisa, potrebbe dar luogo a vendite più marcate.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:45

Dopo aver bucato i $1.200 l’oncia nei giorni scorsi, le quotazioni dell’oro riagguantano la soglia e la superano, con un rialzo +0,55%, attestandosi a quota $1.215,97 l’oncia.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:49

Il ministro dell’Energia dell’Azerbaijan, nel commentare l’accordo raggiunto tra Russia, Arabia Saudita, Venezuela e Qatar per congelare la produzione del petrolio ai livelli di gennaio, ha detto che non c’è alcun piano del paese per allinearsi alla decisione. Non ci sarebbe dunque alcuna volontà dell’Azerbaijan di congelare la propria offerta. Intanto le quotazioni del petrolio salgono +1,15% a $29,78, mentre il Brent fa +1,32% a $33,83, scivolando sotto la soglia di $34. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:49

Dopo aver bucato i $1.200 l’oncia nei giorni scorsi, le quotazioni dell’oro, riagguantano la soglia e la superano, con un rialzo +0,55%, attestandosi a quota $1.215,97 l’oncia.

Daniele Chicca 16 Febbraio 201612:50

Il petrolio sale sopra i 30 dollari al barile dopo che sauditi e russi hanno deciso di congelare la produzione di barili. Attenzione però, ricordano gli analisti di MPS Capital Services, l’accordo è comunque condizionato alla partecipazione degli altri principali produttori OPEC e non.

Domani il ministro petrolifero venezuelano andrà a Teheran per incontrare i relativi ministri dell’Iran e dell’Iraq. L’Iraq sta producendo a livelli record, mentre l’Iran ha intenzione di aumentare l’output di molto nel 2016 dopo la rimozione delle sanzioni.

La reazione del mercato è stata quella di un “sell on news” sul petrolio, con gli operatori che forse si aspettavano qualcosa in più. Le quotazioni sono comunque ancora in rialzo rispetto a ieri. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:54

In Europa, dopo l’annuncio sul petrolio, il sottoindice delle materie prime smorza i guadagni della mattinata. Focus sul tonfo del gigante minerario Anglo American, che cede oltre -8%, dopo aver reso noto un piano per vendere un numero maggiore di miniere e per aumentare il target di riduzione del debito, sulla scia di quattro anni di perdite di bilancio.  L’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx Europe 600, è in calo dopo essere salito in mattinata fino a +0,8%. Il listino rimane in rialzo +5,3% rispetto al minimo dal 2012 testato lo scorso giovedì, ma rimane a un livello inferiore del 23% rispetto al record dell’aprile del 2015. Il valore, infine, è pari a 14,1 volte gli utili attesi, in ribasso rispetto alle 17,3 volte di aprile. 

Daniele Chicca 16 Febbraio 201612:54

Il petrolio sale sopra i 30 dollari al barile dopo che sauditi e russi hanno deciso di congelare la produzione di barili, ma poi rallenta, pur mantenendosi in territorio positivo. Attenzione però, ricordano gli analisti di MPS Capital Services, l’accordo è comunque condizionato alla partecipazione degli altri principali produttori OPEC e non.

Domani il ministro petrolifero venezuelano andrà a Teheran per incontrare i relativi ministri dell’Iran e dell’Iraq. L’Iraq sta producendo a livelli record, mentre l’Iran ha intenzione di aumentare l’output di molto nel 2016 dopo la rimozione delle sanzioni.

La reazione del mercato è stata quella di un “sell on news” sul petrolio, con gli operatori che forse si aspettavano qualcosa in più. Le quotazioni sono comunque ancora in rialzo rispetto a ieri. 

Daniele Chicca 16 Febbraio 201612:55

Il prezzo del petrolio Usa sale sopra i 30 dollari al barile dopo che sauditi e russi hanno deciso di congelare la produzione di barili, ma poi rallenta, pur mantenendosi in territorio positivo. Attenzione però, ricordano gli analisti di MPS Capital Services, l’accordo è comunque condizionato alla partecipazione degli altri principali produttori OPEC e non.

Domani il ministro petrolifero venezuelano andrà a Teheran per incontrare i relativi ministri dell’Iran e dell’Iraq. L’Iraq sta producendo a livelli record, mentre l’Iran ha intenzione di aumentare l’output di molto nel 2016 dopo la rimozione delle sanzioni.

La reazione del mercato è stata quella di un “sell on news” sul petrolio, con gli operatori che forse si aspettavano qualcosa in più. Le quotazioni sono comunque ancora in rialzo rispetto a ieri. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201612:57

Rialza la testa l’inflazione del Regno Unito. L’indice dei prezzi al consumo è salito a dicembre +0,3% su base annua, scendendo tuttavia -0,8% su base mensile, a causa del calo dei prezzi dei biglietti aerei. Il tasso di inflazione rimane ben al di sotto del target della Bank of England, fissato al 2%.

Notable movments
Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201613:01

Indice Ftse Mib rimane sotto pressione, cedendo -0,83% e confermandosi al di sotto della soglia di 17.000 punti, a quota 16.899,87 punti. Tra i titoli, FCA -2,56%, Ferrari -0,87%,  Saipem +4,72%, Telecom Italia -3,71%. Tra i titoli bancari BP -2,40%, bene invece BPM +0,15% e Bper +2,39%; sotto pressione ancora Mps, che riduce tuttavia le perdite e arretra -0,70%, Intesa SanPaolo -1,05%, Unicredit -2,53%. Occhio anche a Unipol -3,15% che insieme a UnipolSai -1,75% era stata sospesa per eccesso di ribasso. 

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201613:03

Nuove indicazioni negative dal fronte macro: nel mese di febbraio l’indice che misura il sentiment in Germania sull’economia da parte dei consumatori ha registrato un vero e proprio tonfo, crollando da 10,2 punti di gennaio ad appena 1 punto. Il consensus aveva stimato un dato ancora peggiore, prevedendo un tonfo a zero.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201613:07

Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, bancari sotto pressione, con le quotazioni di Mps che cedono oltre -4,5%. Male anche le big Intesa SanPaolo e Unicredit, che perdono -1% circa. Ubi Banca positiva con +0,90%, BPM sale +0,30%. BP -2,27%. Sotto pressione anche Telecom Italian, in perdita -0,63% dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio.  Ancora in rally Saipem, che vola oltre +10%.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201613:18

Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib sotto pressione i titoli Mps, che cedono oltre -4,5%. Male anche le big Intesa SanPaolo e Unicredit, che perdono -1% circa. Ubi Banca positiva con +0,90%, BPM sale +0,30%. BP -2,27%. Sotto pressione anche Telecom Italian, in perdita -0,63% dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio.  Ancora in rally Saipem, che vola oltre +10%.

Laura Naka Antonelli 16 Febbraio 201614:54

I futures sul petrolio perdono velocemente terreno, e il Brent vira in territorio negativo, cedendo -0,60%, a $33,19, dopo che in mattinata era balzato +4,5%.

Daniele Chicca 16 Febbraio 201617:48

In una seduta caratterizzata dal nervosismo e dagli sbalzi dei prezzi del petrolio, il listino Ftse MIB ha finito per chiudere in calo dello 0,49% a 16.957,84 punti. Balzo del +12,26% per i titoli del Monte Paschi di Siena. Si distinguono in positivo anche le altre principali banche popolari, come Ubi Banca, Pop Emilia, Pop Milano e Banco Popolare. Telecom Italia maglia nera con un ribasso del -6,5%. 

Sui corsi delll’azionario europeo, indice Eurostoxx 50 calato -0,61%, ha gravato il peggioramento dell’andamento del greggio le cui quotazioni hanno girato in negativo nel pomeriggio.

Daniele Chicca 16 Febbraio 201617:52

In una seduta caratterizzata dal nervosismo e dagli sbalzi dei prezzi del petrolio, il listino Ftse MIB ha finito per chiudere in calo dello 0,49% a 16.957,84 punti. Balzo del +12,26% per i titoli del Monte Paschi di Siena. Si distinguono in positivo anche le altre principali banche popolari, come Ubi Banca, Pop Emilia, Pop Milano e Banco Popolare. Telecom Italia maglia nera con un ribasso del -6,5%. 

Sui corsi delll’azionario europeo (indice Eurostoxx 50 calato -0,61%), ha gravato il peggioramento dell’andamento del greggio le cui quotazioni hanno girato in negativo nel pomeriggio. Il mercato si è reso conto che anche con il congelamento della produzione deciso da sauditi, russi, venezuelani e Qatar, i livelli rimangono molto elevati.