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Borsa Milano riconquista i 18 mila. Ma inversione a U è dietro l’angolo

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MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude una seduta estremamente positiva sui massimi di giornata, riconquistando quota 18 mila punti riportano il Ftse MIB sui livelli di un mese fa. In luce si sono messi in particolare FCA, Finmeccanica e Mps.

Nel frattempo gli indici d’Europa che si sono issati ai massimi di un mese. L’azionario ha resistito alle notizie poco confortanti che sono arrivate dal fronte macroeconomico della Cina e dell’Eurozona, preferendo invece cavalcare l’onda della speranza di nuove manovre di stimolo monetario da parte della Bce.

Le notizie macro negative non hanno scalfito più di tanto nemmeno il sentiment della Borsa di Shanghai, che ha segnato un solido rialzo, con il mercato che anche qui scommette sull’arrivo di nuove misure espansive di politica monetaria. I dati governativi cinesi hanno confermato l’ennesima contrazione dell’attività manifatturiera della Cina, esattamente la settima consecutiva su base mensile. Il Pmi ufficiale si è attestato a 49 punti, peggio delle attese, che puntavano a 49,3.

Proprio ieri la People’s Bank of China, la banca centrale della Cina, ha tagliato il livello di riserve obbligatorie che devono essere detenute dalle banche, per consentire una maggiore iniezione di liquidità all’interno del sistema finanziaria. In teoria la mossa apre la porta a nuovi prestiti per 100 miliardi di dollari.

In una nota gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato che, nel breve termine, la manovra espansiva potrebbe sostenere il sentiment, “dal momento che questa è la principale manovra accomodante, annunciata pubblicamente, dall’ottobre del 2015, a fronte di un mercato ipervenduto nel breve termine”. Tuttavia, gli analisti di Goldman Sachs hanno anche precisato che la traiettoria dei rendimenti della Borsa cinese, probabilmente, “dovrà affrontare diverse sfide nel medio periodo”.

A Tokyo, in una giornata storica per i bond giapponesi decennali, i quali sono scivolati in territorio negativo per la prima volta, l’indice Nikkei ha chiuso in lieve rialzo, appena +0,37%.

Per la banca di Singapore DBS, gli asset più rischiosi in Asia, Usa ed Europa potrebbero subire presto un dietrofront.

I rialzisti potrebbero decidere di attendere il meeting della Bce del prossimo 10 marzo. E c’è anche la riunione del Fomc della Federal Reserve il 15-16 marzo. E’ probabile che il rischio torni a puntare verso il basso“.

In Eurozona aumenta la tensione dopo i dati sull’inflazione in area euro e in Italia. I numeri hanno confermato che l’Eurozona è di nuovo sprofondata in una fase di deflazione, alimentando ulteriori dubbi sulle manovre straordinarie della Bce di Mario Draghi.

Tra le materie prime, petrolio ancora in rialzo sopra $34 a New York e nei pressi di $37 nel caso del contratto Brent.

Sul valutario, l’euro rimane sotto pressione dopo i dati di ieri che hanno confermato il ritorno della deflazione in Eurozona, alimentando scommesse su nuovi interventi della Bce. La valuta oscilla sotto $1,09. Dollaro/yen in lieve rialzo, ma ancora sotto JPY 113. Sterlina piatta sul dollaro, appena al di sopra di $1,39. Euro/sterlina poco mosso attorno a GBP 0,78.

Quotazioni oro in crescita oltre $1.240 l’oncia.