Mercati

Borsa Milano in rosso. Arriva ora X: cosa farà Draghi?

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Borsa Milano sotto pressione all’inizio di una settimana in cui tutto girerà attorno alla riunione della Bce del 10 marzo. Complici anche le indicazioni macroeconomiche poco confortanti arrivate dalla Germania e dall’Italia, il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,2% dopo aver visto punte al ribasso di anche più del -2%, sotto la soglia dei 18.000 punti.

Settimana cruciale per l’azionario di tutto il mondo. Giovedì arriverà infatti il verdetto di Mario Draghi, numero uno della Bce. “Questa settimana tutto girerà intorno a quello. Forse qualcuno teme che Draghi non annuncerà niente di significativo”, dice a Reuters un operatore di Piazza Affari. “Secondo me il mercato sta facendo indirettamente pressione sulla Bce perché faccia qualcosa di forte”, dice un altro.

Alte sono le aspettative dei mercati: lo stesso Draghi, d’altronde, ha confermato con le ultime dichiarazioni la decisione dell’istituto di rivedere a marzo le proprie decisioni di politica monetaria. Da un sondaggio di Bloomberg emerge che quasi tre quarti degli economisti intervistati prevedono un’espansione del programma QE, dunque dell’acquisto di titoli su base mensile, e quasi tutti ritengono che il tasso sui depositi, già negativo al -0,3%, sarà ulteriormente tagliato.

In particolare, si prevede un aumento del QE dagli attuali 60 miliardi di euro di titoli acquistati, fino a 75 miliardi di euro. Anche la durata potrebbe essere estesa. Il tasso sui depositi è atteso al -0,4%, con un taglio dunque di ulteriori 10 punti base.

Grandi aspettative sulla imminente riunione della Bce
Mercati in fibrillazione, si aspettano molto da Mario Draghi.

Finora la ricetta Quantitative Easingtassi negativi non ha dato i risultati sperati in Eurozona. E tuttavia non molte altre opzioni sono rimaste nell’arsenale della Bce: gli annunci di Draghi, di conseguenza, molto probabilmente indicheranno un’espansione del QE e un nuovo eventuale taglio dei tassi, fattore quest’ultimo destinato a pesare sulla redditività delle banche.

Proprio le banche sono state le più colpite a Piazza Affari, con MPS, Ubi Banca e le altre popolari travolte da forti sell. In altri settori Saipem svetta sul listino dopo la promozione di Jefferies, ma poi dimezza i guadagni. Male Telecom Italia. Il titolo non reagisce positivamente alla notizia secondo cui l’amministratore delegato Marco Patuano rimarrà al suo posto.

Gli investitori guardano anche ai nuovi target di crescita dell’economia della Cina, che sono stati resi noti nel fine settimana, in occasione della riunione del Congresso della Nazione (NPC). I target sono di una crescita del Pil, per il 2016, compresa tra il 6,5% e il 7%, e di un’indice dei prezzi al consumo, dunque di una inflazione, attorno al 3%. Il Congresso prevede anche un deficit del 3% rispetto al Pil.

Delusione da parte degli operatori, dal momento che i target sulla crescita sono stati rivisti al ribasso dai precedenti, che indicavano per il 2016 una crescita al ritmo del 7% circa.

Sullo sfondo, gli investitori di tutto il mondo tentano di digerire il report occupazionale Usa di febbraio che, a fronte di un tasso di disoccupazione che è rimasto solido al 4,9%, ha messo in evidenza una creazione di +242.000 posti di lavoro, meglio delle attese. Difficile prevedere però la decisione sui tassi che sarà presa dalla Fed nel corso della prossima riunione, dal momento che  i salari orari medi – componente chiave del dato – sono scesi.

A Piazza Affari l’attenzione sulle banche si spiega anche con la tensione successiva alla notizia che ha riguardato Carige e che ha messo sotto pressione tutti i bancari.

Nel settore delle materie prime, i prezzi del petrolio continuano a correre, con il contratto WTI sopra $36 al barile e il Brent che testa la soglia psicologica di $40 al barile per la prima volta dall’inizio di dicembre.

Sul valutario, l’euro è sotto pressione e si riporta sotto $1,10. Dollaro/yen sotto JPY 114.

Quotazioni oro ancora in corsa,  ma ritracciano da $1.270. Acquisti scatenati sul minerale di ferro, +19% oltre quota $63: si tratta del rialzo più forte della storia in una sessione.

Chiusura negativa per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che chiude la sessione in calo dello 0,61%. Sugli altri listini asiatici, la settimana inizia con un tono positivo, con Sidney che sale oltre +1% e Shanghai in solido rialzo.

Lasciate qui sotto commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti di borsa sul LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.