NEW YORK (WSI)- Chiusura positiva per per la Borsa Usa. A fare da traino e’ ancora una volta il petrolio: se ieri il Wti aveva chiuso sopra i 50 dollari al barile per la prima volta dal luglio 2015, oggi il contratto a luglio e’ salito oltre quota 51 dollari ancora a causa di interruzioni alla produzione in Nigeria.
Nel finale, il Dow Jones sale dello 0,37% a 18.004 punti, lo S&P 500 mette a segno un incremento dello 0,33% a 2.119 punti mentre il Nasdaq aumento dello 0,26% a 4.974 punti.
I trader hanno citato anche l’indebolimento del dollaro come fonte di sostegno; e’ la dimostrazione che il mercato da’ per scontato che la settimana prossima la Federal Reserve lasci i tassi allo 0,25-0,5%, livello a cui furono portati lo scorso dicembre quando ci fu la prima stretta dal giugno 2006. Gli investitori sembrano avere alla fine ignorato il taglio delle stime di crescita globale da parte della Banca Mondiale, a un +2,4% da un +2,9%.
Intanto il mercato ormai esclude una stretta monetaria da parte della Federal Reserve nella riunione del 14 e 15 giugno prossimi.
Reso noto il dato sulle richieste dei mutui, che sono balzate +9,3% la scorsa settimana, rispetto alla settimana precedente. In particolare, le richieste per l’acquisto di una casa sono balzate del 12% su base settimanale, anche se sono comunque a un livello in calo del 19% nelle ultime quattro settimane e giù del 6% su base annua.
Considerata la forte richiesta di case, le applicazioni per ottenere i mutui dovrebbero essere più elevate, ma il problema del mercato immobiliare Usa risiede nell’assenza di case a prezzi accessibili, fattore che sta mettendo sotto pressione i volumi. Tra l’altro, stando al sondaggio mensile di Fannie Mae, la quota netta degli americani che ritengono che questo sia un buon momento per acquistare una casa è scesa a maggio al 29%, al minimo di sempre da quando è stato lanciato il sondaggio per il secondo mese consecutivo. Il dato sui mutui pone un interrogativo da non sottovalutare: i prezzi delle case sono saliti troppo? Sul fronte dei tassi applicati sui mutui, il tasso medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni per un prestito pari o inferiore a $417.000 è sceso dal 3,85% al 3,83%.
Sul valutario, le minori speculazioni su un intervento della Fed nell’imminente meeting di giugno mettono ancora sotto pressione il Dollar Index, che scende ai minimi in cinque settimane. Euro in rialzo, si avvicina a $1,14.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio per la prima volta dallo scorso luglio, ha chiuso sopra i 51 dollari al barile. Cio’ avviene all’indomani di una seduta finita sopra i 50 dollari per la prima volta dallo stesso mese. Al Nymex il contratto con consegna il mese prossimo ha chiuso in aumento di 87 centesimi di dollaro, l’1,7%, a 51,23 dollari al barile. Quella odierna e’ stata la terza seduta di fila in aumento. Oro in rialzo, attorno a $1.260 l’oncia.
Tra i titoli societari, focus su Apple, che ha raccolto $1,38 miliardi nella sua prima vendita di bond a Taiwan, stando al Taipei Exchange. La vendita è stata superiore del 40% rispetto a quanto inizialmente previsto.
Protagonista anche Yahoo!, che ha deciso di mettere all’asta 3.000 brevetti e che potrebbe così raccogliere, secondo il Wall Street Journal, più di $1 miliardo.
Valeant Pharmaceuticals rimane sotto osservazione, dopo che il suo titoli ha ceduto quasi -15% alla vigilia, in seguito alla pubblicazione, tra l’altro in ritardo, del bilancio trimestrale. Riviste al ribasso le stime sugli utili e il fatturato.