Petrolio pagina 127

“Una brutta correzione, ma non è la fine del mondo”

Dal crollo del petrolio ai sell-off dei mercati. Alessandro Fugnoli (Kairos) passa in rassegna alcuni dei maggiori argomenti su cui i gufi insistono per tracciare un profilo drammatico delle ultime sedute di Borsa.

Moody’s mette sotto osservazione 120 società petrolifere

Il tonfo delle quotazioni del greggio mette a rischio il profilo di credito di una lunga fila di gruppi operanti nel settore. Riviste al ribasso anche le stime sui prezzi al barile.

Petrolio continua la risalita, per Citigroup è “la puntata dell’anno”

Anche se il prezzo del petrolio sui mercati finanziari ha fatto un balzo del 5% superando i 30 dollari al barile, l’Opec – il cartello dei maggiori esportatori di greggio al mondo – non è ancora soddisfatta, anche perché il prezzo del suo paniere è vicino ai minimi record in area 22,48 dollari al barile.

Mercati: vendite ingiustificate ma non attendetevi un rimbalzo

Secondo il capo economista diventa sempre più difficile trovare un riscontro sui fondamentali per i movimenti dei mercati. Ma non conviene liquidare titoli azionari.

Arabia Saudita: “irrazionali prezzi a $30”. Boom petrolio oltre +5%

E intanto il numero uno di BP avverte: crisi come quella del 1986, quando le quotazioni crollarono fino a 7 dollari al barile.

Crollo petrolio: 10mila licenziamenti da Schlumberger

Il più grande fornitore di petrolio del mondo ha reso noti i risultati registrati nel quarto trimestre e nell’intero esercizio 2015 e non sono certo positivi.

Wall Street rimbalza sulle ali del petrolio

Le parole dovish del presidente della Bce aiutano i listini Usa a riprendere quota. Petrolio sotto pressione.

Petrolio: oltre le stime le scorte settimanali Usa

NEW YORK (WSI) – Crescono oltre le stime le scorte di petrolio negli Stati Uniti. Secondo i dati diffusi dal dipartimento all’Energia, nella settimana conclusa il 15 gennaio le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono salite di 3,979 milioni di unita’ a 486,537 milioni, mentre gli analisti attendevano un rialzo di 2,3 milioni di

Malgrado Cina, petrolio e banche, strategist italiani ottimisti

Continua a rimanere positivo il sentiment degli strategist italiani, nonostante la nuova correzione della Cina e il prezzo del petrolio ai minimi storici – che hanno fatto oscillare le Borse di tutto il mondo -, soprattutto nei confronti delle asset class azionarie. Per il primo trimestre 2016 migliora, infatti, il sentiment degli strategist intervistati da

Economia globale: le tre ragioni delle difficoltà attuali secondo UBP

NEW YORK (WSI) – Cina, petrolio e manifatturiero. Sono questi i tre fattori piu’ importanti che spiegano, secondo  Jean-Sylvain Perrig, CIO, Union Bancaire Privée – UBP, la disfatta degli asset rischiosi cominciata a fine dicembre. Pubblichiamo di seguito la nota integrale: –        Cina: outlook di crescita e gestione della valuta; –        La caduta del prezzo del petrolio: conseguenze nel