Economia

Mercati: rally emergenti. Fed non fa più paura ma è incognita Bce

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Ftse Mib di Piazza Affari positivo, meglio di altri indici azionari europei. Sullo sfondo rimane la cautela, in vista della riunione della Bce di domani, giovedì 8 settembre.

Sui mercati globali, il calo del dollaro dovuto alle continue preoccupazioni sulle condizioni di salute dell’ economia Usa si traduce in un rally dell’azionario e delle valute dei mercati emergenti. Il motivo è semplice: con l’allontanarsi della prospettiva di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed, cala anche il rischio di un rialzo dei costi per rifinanziare i debiti attraverso i bond denominati in dollari emessi da questi paesi.

L’indice MSCI che monitora i mercati azionari degli emergenti mette in evidenza come lo won, la valuta coreana, sia balzata ai massimi livelli in più di un anno. Acquisti anche sullo yen per la terza sessione consecutiva, sulla scia anche della diffusione di alcune indiscrezioni, che alimentano dubbi sulla reale intenzione della Bank of Japan di varare nuovi piani di stimoli.

L’oro è scambiato vicino al massimo in due settimane, mentre, sulla scia dei rialzi dei Treasuries Usa, balzano anche i bond asiatici.

La probabilità che la Fed alzi i tassi a settembre è scesa di otto punti percentuali al 24% sul mercato dei futures sui fed funds, dopo la diffusione dell’Ism servizi, crollato al minimo in sei anni. Il dato segue la diffusione del report occupazionale Usa che ha indicato che nel mese di agosto la creazione di nuovi posti di lavoro è stata inferiore alle attese.

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