MILANO (WSI) – Mercati europei sotto pressione per l’intera seduta, con la Borsa di Milano che ha perso quasi un punto percentuale. L’azionario globale è negativo un po’ ovunque, con gli investitori che vanno a caccia dei bond più sicuri. Particolarmente acquistati sono i Bund tedeschi, i Treasuries Usa e i gilt del Regno Unito. Blackrock ha avvertito che gli investitori stanno sottovalutando il rischio di Brexit.
Il risultato è che in diversi casi i tassi dei bond scendono ai minimi record. Protagonista è l’avversione al rischio, alimentata anche dall’accelerazione ribassista dei prezzi del petrolio. A Piazza Affari le banche rimangono osservate speciali. In attesa delle notizie che trapeleranno dal cda riunitosi oggi, Unicredit riesce a risalire la china. Colpiti dalle vendite a Milano sono stati soprattutto i titoli delle aziende esportatrici e in generale i petroliferi.
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Negativo anche il trend dei mercati asiatici, dove la borsa di Tokyo, in particolare, ha scontato l’apprezzamento dello yen. Così in una nota gli analisti di Bank of America Merrill Lynch:
“L’incapacità del dollaro-yen di frenare i ribassi durante le contrattazioni di mercato della borsa di Tokyo riflettono chiaramente le dinamiche dei flussi giapponesi dietro il rafforzamento dello yen. Uno sviluppo notevole nei flussi di portafoglio è il rallentamento, da parte del Giappone, degli investimenti sull’azionario dei paesi esteri. Gli investitori giapponesi si sono confermati venditori netti di azioni straniere per la 13esima settimana consecutiva – sebbene in modo contenuto – per la prima volta dal maggio del 2014″.
Bank of America ha fatto anche notare che le banche giapponesi sono rimaste a maggio venditrici nette anche di bond stranieri. In Asia, sulla borsa di Tokyo hanno ceduto terreno soprattutto i titoli delle società esportatrici, come Toyota, Nissan e Sony, scontando il rafforzamento dello yen.
Gli analisti di Bank of America hanno precisato: “Non stiamo dicendo che la forza dello yen sia tutto ciò che giustifica i flussi domestici, dal momento che c’è anche il fattore degli investitori stranieri, che stanno liquidando le loro posizioni long sul Giappone e sul rapporto dollaro-yen, e che più recentemente hanno rinnovato in modo notevole le loro scommesse short”.
In calo il won coreano contro il dollaro, con il rapporto di cambio dollaro/won in rialzo a 1.160,30, dopo la decisione a sorpresa della Bank of Korea (BOK) di tagliare i tassi di riferimento di 25 punti base al minimo record dell’1,25%. La banca centrale ha parlato di maggiori rischi al ribasso.
Dal canto suo, la Reserve Bank of New Zealand, la banca centrale neozelandese, ha annunciato di aver lasciato invariati i tassi al 2,25%, giustificando la decisione con la modesta ripresa dei prezzi delle materie prime e anche con le “preoccupazioni sulla stabilità finanziaria” dell’inflazione dei prezzi delle case.
Tornando al mercato valutario, il dollaro rimane debole, con il Dollar Index scambiato durante le contrattazioni asiatiche a 93,499 punti. Cambio euro-dollaro tornato a superare la soglia di $1,14, dopo essere stato scambiato a $1,1349 nella sessione di mercoledì.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio fa dietrofront dopo i solidi rialzi delle ultime ore e accelera al ribasso. Anche l’oro è stato messo sotto pressione. Sul mercato dei titoli di stato, occhio allo lo spread BTP-Bund, in calo appena al di sopra di 130 punti base, e ai tassi sui BTP decennali, che scendono oltre -3%. Calo monstre invece per i tassi sui Bund decennali, che crollano quasi -50%.
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