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Torna “Riccioli d’Oro”, ma inflazione mette Borse in pericolo

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Il Dow Jones viene da una striscia vincente di cinque sedute, la prima da febbraio, in un contesto di mercato compiacente nonostante l’incertezza politica italiana e le tensioni geopolitiche. A giudicare dall’andamento delle Borse sembra che sia tornato il contesto Goldilocks (termine preso in prestito dalla favola di Riccioli d’Oro) caratterizzato da economia globale in crescita e inflazione sotto controllo. Eppure per alcuni la corsa stia per terminare: Jim Paulsen, chief investment strategist di Leuthold Group, è convinto che le Borse siano in una zona di pericolo per via del prossimo surriscaldamento dell’inflazione.

Secondo le stime dell’analista, le Borse quest’anno potrebbero tornare a testare i minimi della fase di correzione. Alla luce degli ultimi dati è sempre più chiaro che “l’inflazione ha cambiato passo ed è destinata a rafforzarsi”, ha detto alla CNBC Paulsen, spiegando che il suo gruppo è stato di conseguenza costretto a rivedere le previsioni sui tassi di interesse e sui multipli P/E – il rapporto tra prezzo dei titoli azionari e le stime sugli utili – delle Borse.

Sul fronte dell’azionario, le Borse asiatiche scambiano sui massimi di tre anni, mentre in Europa fa un po’ fatica Piazza Affari per via del delinearsi dello “scenario peggiore per i mercati” finanziari in Italia, ossia un’alleanza di governo tra due partiti euroscettici, M5S e Lega. Va detto che fino a questa settimana la Borsa italiana è stata la migliore del continente europeo. Lato obbligazionario il rendimento dei decennali del Tesoro Usa ha toccato il 3,014%, il livello più alto dal 26 aprile. In un contesto di appiattimento della curva dei rendimenti, anche il due anni ha visto un incremento dei tassi sui massimi da settembre di dieci anni fa.

È il risultato della maturazione del ciclo economico e della piena occupazione in Usa. Con l’inevitabile incremento del costo del denaro e delle quotazioni delle materie prime, secondo Paulsen saranno sempre più numerose le imprese che subiranno un’erosione dei margini e questo porterà Wall Street a rivedere al ribasso le previsioni sugli utili societari.