MILANO (WSI) – Borse a ranghi ridotti in Asia con Tokyo che è chiusa per festività. In Europa l’azionario è sottotono dopo la delusione dal fronte macro per le vendite del dettaglio in Germania. A Milano la seduta è molto nervosa, con l’attenzione ancora rivolta alle banche, nel giorno della presentazione del fondo Atlante, mentre gli investitori non hanno finito di tirare le somme sulle ultime decisioni e non decisioni delle banche centrali di Giappone e Stati Uniti. Pesano ancora il mancato secondo programma di Quantitative Easing della Bank of Japan e il Pil Usa in frenata.
Nel frattempo arrivano notizie macro contrastanti in area euro e tutta una serie di nuove trimestrali, tra cui quelle di Eni (che ha chiuso con un rosso di 790 milioni), Amazon e LinkedIn. La casa automobilistica italo americana FCA intanto ha firmato un accordo tecnologico con Google Alphabet per la produzione di auto senza pilota. Sul valutario, yen ai massimi di 18 mesi.

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Tra le materie prime e i metalli, il petrolio sfiora i 46 dollari al barile nel mercato Wti, issandosi in area $45,98 al barile, mentre l’oro scambia sopra i 1.274 dollari l’oncia. In una settimana di tempo il bene rifugio per eccellenza ha guadagnato il 2,7%.
Il paniere italiano scambia in rosso in avvio. Il listino Ftse MIB cede più di mezzo punto percentuale, attestandosi a quota 18.876 punti. Pesa la perdita trimestrale registrata da Eni, la delusione per il nulla di fatto della Bank of Japan e per il Pil Usa in frenata nel primo trimestre. Male anche le vendite al dettaglio in Germania. I dati sono una vera e propria doccia fredda, dal momento che evidenziano una contrazione dei consumi del -1,1%.
Il paniere italiano scambia in rosso in avvio. Il listino Ftse MIB cede più di mezzo punto percentuale, attestandosi a quota 18.876 punti. Pesa la perdita trimestrale registrata da Eni, la delusione per il nulla di fatto della Bank of Japan e per il Pil Usa in frenata nel primo trimestre. Male anche le vendite al dettaglio in Germania. I dati di marzo sono una vera e propria doccia fredda, dal momento che evidenziano una contrazione dei consumi del -1,1% da febbraio.
Discesa di mezzo punto percentuale anche per il paniere di riferimento dell’Europa. A livello di singoli, una delle peggiori performance di mattinata è quella di Lufthansa, con la compagnia aerea tedesca che cede più di cinque punti percentuali.
In Asia chiusura negativa dello 0,2% per la Borsa di Shanghai, che attestandosi a quota 2.938,32 punti ha quindi registrato un calo del -0,7% in settimana. L’indice EuroStoxx 600 accelera intanto al ribasso e accusa una perdita di un punto percentuale circa. Ciononostante, grazie alla buona prova a cavallo tra marzo e aprile, negli ultimi tre mesi la performance è positiva del +3%.
Sul valutario il dollaro si indebolisce sullo yen e anche nei confronti dell’euro che è in rialzo rispetto al biglietto verde e ora punta dritto a quota $1,14. La moneta unica è favorita dalle cifre del Pil migliori del previsto pubblicate in Spagna.
A Piazza Affari particolarmente pesanti in mattinata i bancari, il settore del lusso, CNH Industrial, Enel, Tenaris, Generali e Snam. Male anche Pop Emilia e STM. Eni sulla parità al momento dopo la pubblicazione dei conti fiscali che hanno evidenziato una perdita di 790 milioni di euro nel trimestre. Intanto cresce l’attesa per l’aumento di capitale di Pop Vicenza che gli osservatori temono sia un flop.
A Piazza Affari particolarmente pesanti in mattinata i bancari, il settore del lusso, CNH Industrial, Enel, Tenaris, Generali e Snam. Male anche Pop Emilia e STM. Eni sulla parità dopo la pubblicazione dei conti fiscali che hanno evidenziato una perdita di 790 milioni di euro nel trimestre. Intanto cresce l’attesa per l’aumento di capitale di Pop Vicenza che gli osservatori temono sia un flop.
I dati macro provenienti dall’Europa non hanno spostato di molto l’ago della bilancia nei mercati. Anche se la crescita del Pil è stata più positiva del previsto, l’area euro deve guardarsi le spalle dalla minaccia deflativa. L’attività economica si è espansa dello 0,6% su base trimestrale (attese per 0,4%). Si tratta del ritmo di crescita più marcato da cinque anni. Ma l’indice dei prezzi al consumo è calato del -0,2% in aprile su base annuale, facendo peggio del -0,1% previsto e allontanandosi sempre più dagli obiettivi della Bce.
Le Borse in Europa scambiano sempre in rosso a inizio pomeriggio. Anche Piazza Affari dopo una temporanea sortita in territorio positivo, torna ad accusare cali. I mercati ignorano completamente le notizie positive giunte dal fronte economico, con il Pil dell’area euro che è cresciuto dello 0,6% nel primo trimestre dell’anno. Londra cede lo 0,8%, come Milano, mentre Francia e Germania cedono anche un punto e mezzo percentuale.
Calo improvviso del petrolio che dopo aver guadagnato terreno per grossa parte della settimana ha preso la strada dei ribassi sul finire di seduta. Gli analisti non si sanno bene spiegare cosa abbia provocato l’inversione di tendenza, ma la notizia secondo cui l’Arabia Saudita si appresta ad esportare un ammontare record di barili di petrolio sicuramente non ha aiutato.
Gli acquisti dettati dalle fisiologiche ricoperture e mancanza di liquidità nei mercati potrebbero essere esauriti, con il mercato che pare stia tornando a concentrarsi sui fondamentali, che parlano di un’offerta in eccesso.
Il contratto Wti scambia al momento poco sopra i 46 dollari al barile. Il Brent è in progresso di appena lo 0,1% a 48,2 dollari. I prezzi, favoriti dal recente indebolimento del dollaro, sono comunque impostati per registrare il guadagno mensile più corposo degli ultimi sette anni.
Deluse dalle notizie macro e sopratutto dalle trimestrali societarie, le Borse europee hanno chiuso in pesante calo, accusando una perdita di due punti percentuali. Non fa eccezione Milano, che cede l’1,98% a quota 18.600,56 punti.
Sul valutario il dollaro si indebolisce sullo yen e anche nei confronti dell’euro che è in rialzo rispetto al biglietto verde e ora punta dritto a quota $1,14.