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Borsa Milano nervosa, sotto pressione le banche

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MILANO (WSI) – Dopo i conti negativi di UBS e Commerzbank non sono bastati quelli migliori delle attese di Societe Generale per risollevare i mercati azionari europei. Piazza Affari ha chiuso alla fine in rosso, con il Ftse Mib che è sceso dello 0,17%, a 17.935,67 punti. Peggio gli altri listini, come Londra -1,19%, Francoforte -0,99% e Parigi -1,09%.

Contrastati i bancari (-10% nelle tre scorse sedute), che hanno un peso enorme sull’andamento dell’indice delle blue chip. Sul versante macro l’attenzione è rivolta ai report sul settore dei servizi in Eurozona. Le stime riportate negli aggiornamenti del live blog sono a cura di CMC Markets.

Occhio ai movimenti sul valutario dopo il saliscendi dell’euro di ieri. I trader non si aspettano comunque di vedere nuove manovre di stimolo monetario da parte della Bce. Non aiuta la notizia proveniente dalla Cina circa la svalutazione dello yuan maggiore da agosto, mese – molti se lo ricorderanno – caratterizzato da grandi turbolenze finanziarie in Asia.

Il ridimensionamento della portata d’intervento del fondo Atlante, il veicolo privato studiato per aiutare i gruppi finanziari più travagliati a smaltire le montagne di sofferenze bancarie e rafforzare i livelli di capitale, e la paura del fallimento delle quotazione in Borsa di Veneto Banca dopo il flop dell’analoga operazione per Pop Vicenza, hanno messo sotto pressione l’indice delle banche e di conseguenza tutta la Borsa di Milano.

Sul valutario, l’euro oscilla sotto la soglia di $1,15, dopo aver superato nelle ore precedenti anche quota $1,16. Dollaro/yen in rialzo, oltre JPY 107.

Sul fronte delle materie prime, ritracciamento per i prezzi del petrolio, sulla scia dell’aumento delle scorte di petrolio crude in Usa maggiore delle attese. Il contratto WTI Crude è sceso sotto la soglia di $44, mentre il Brent è calato sotto $45. Oro sotto pressione, e oscilla attorno a $1.277 l’oncia.

Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund è in tensione e risale vicino ai 135 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali attorno all’1,54% e tassi sui Bund tedeschi a 10 allo 0,20%.

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