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Borsa Milano: sprint sul finale, ma JP Morgan è negativa su azionario

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MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude con un bello strappo sul finale una seduta per lo più nervosa, in cui è stato determinante l’andamento di alcuni titoli bancari. In generale, l’azionario europeo ha invece subito una frenata dopo cinque sedute consecutive di rialzi, che hanno rappresentato la striscia di cinque giorni più positiva per le banche dal 2011, consentendo all’indice benchmark Stoxx 600 di testare nella giornata di ieri il record in un mese.

In particolare i titoli minerari scambiati sullo Stoxx 600 (-0,5% circa) hanno esteso i loro guadagni dal minimo record dal 2003, testato a gennaio, con il sottoindice che è balzato fino a +39%. Il settore ora, rispetto all’indice generale, si posiziona su livelli a premio più alti dal 2009, e si conferma anche il migliore tra tutti i settori del 2016.

Tornando all’indice paneuropeo Stoxx 600 – che monitora appunto la performance dell’azionario europeo – il recupero è stato del +12% dal minimo testato lo scorso 11 febbraio. L’indice oggi si è preso una pausa dopo aver guadagnato oltre +6% in cinque sedute.

Una nota negativa sull’azionario globale è arrivata tuttavia da Jan Loeys, strategist di JP Morgan. Loeys ha affermato che il rating dovrebbe essere ridotto da “neutral” a “underweight”, dal momento che né la crescita né gli utili sono migliorati, così come non si è smorzato neanche il rischio di recessione.

Notizie negative sono arrivate oggi dal fronte macroeconomico dell’Eurozona: la recente carrellata di dati si conferma negativa, confermando la minaccia della deflazione e la frenata della ripresa. A questo punti i mercati sono in grande trepidazione, in attesa della riunione della BCE, in calendario il prossimo giovedì, 10 marzo. Sicuramente finora il cocktail della Bce di quantitative easing e tassi negativi non ha funzionato.

Grande attenzione a Piazza Affari sui titoli dell’editoria dopo l’accordo tra FCA e Cir, che ha siglato la nascita del nuovo polo dell’editoria Repubblica-Stampa. Ieri i titoli del Gruppo editoriale l’Espresso – che pubblica La Repubblica – erano corsi +16% circa, sospesi anche per eccesso di rialzo, sulla scia di rumor. Rumor che poi sono stati confermati con un annuncio a mercati chiusi. FCA positiva, mentre RCS ha sofferto perdite fino a -7%, dopo la decisione di Fiat di vendere le sue partecipazioni nel gruppo editoriale.

Tra altri titoli scambiati sul Ftse Mib molto bene Intesa SanPaolo, salita anche oltre +3%, mentre l’incidenza negativa è arrivata dai titoli del lusso, come Luxottica, perdita anche oltre -4% e Moncler. Anche Unicredit in rosso.

Sugli altri mercati, Borsa Tokyo è salita +1,28%. Guadagni anche per Sidney +1,19% e Seoul +0,55%, mentre Shanghai è rimasta debole, dopo che è stato cnfermato il rallentamento del settore dei servizi in Cina. Diffuso il PMI stilato da Caixin, sceso a febbraio a 51,2 punti dai 52,4 di gennaio.

Nel settore delle materie prime, estrema volatilità per i prezzi del petrolio, che oggi hanno puntato verso l’alto, non prima però di aver preso la strada dei ribassi in avvio. A New York, i futures sul contratto WTI scambiano sopra i $35 al barile.

Sul valutario,  il rapporto dollaro/yen ha testato durante le contrattazioni asiatiche un minimo di JPY 113,40, per poi risalire in modo lieve. In ripresa l’euro, che è tornato a superare la soglia saldamente di $1,09.

Quotazioni oro di nuovo in corsa, oltre i $1.254 l’oncia.