Economia

“Derivati killer, con uscita euro Italia libera da controllo banche straniere”

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Italia fuori dall’Eurozona. Se ne parla continuamente, e l’ipotesi ora è anche avallata dal premio Nobel Joseph Stiglitz, che proprio ieri è tornato ad auspicare uno scenario del genere. Alessandro Govoni, CTU del Tribunale di Cremona in materia bancaria e finanziaria e consulente della Commissione Finanze del M5S di Roma, si occupa della questione, sottolineando in sostanza come l’Italia, a suo avviso, risolverebbe molti dei problemi che oggi contribuiscono alla sua crisi. Liberandosi, soprattutto, dal giogo dei derivati che l’hanno resa ostaggio delle banche mondiali. Non solo. Finalmente con la fine del tasso con clausola killer “banca vince se tasso cala”, disinnescherebbe la bomba derivati.

Il testo di Govoni è stato inviato già il 20 Agosto a 80 Procure, ad una trentina di studi legali ed alla Presidenza della Corte dei Conti. .

Italia: la clausola killer banca vince se tasso cala

“Il Tesoro dello Stato italiano, 900 enti locali italiani e numerose imprese pubbliche italiane hanno contratto derivati sul tasso con clausola killer “banca vince se tasso cala” e stanno perdendo centinaia di miliardi di euro dal 1992. Si sono trovati a pagare oltre a interessi mediamente del 7%-8% sul prestito sottostante, anche un differenziale di altrettanti 7%-8% ogni anno dal 1992, in più hanno già pagato decine di miliardi di euro di penali di estinzione anticipata (mark to market) per uscire anzitempo dai contratti derivati. Tutti questi soldi sono stati incassati da 21 banche d’affari straniere, che continueranno ad incassare sia i flussi periodici futuri del derivato ad ogni scadenza di rata del sottostante prestito fino al 2030, che le penali di estinzione anticipata, nel caso Tesoro, enti locali ed imprese pubbliche decidessero di uscire anzitempo dai contratti derivati. Se però l’Italia uscisse dall’euro, non sarebbe più sottoposta alla regole della Il titolo del Banca centrale europea(BCE) il cui scopo, stabilito dallo Statuto BCE stesso, è quello di mantenere il tasso di inflazione sotto il 2% .

Italia esce dall’euro. Cosa accade al tasso di inflazione

“Se l’Italia uscisse dall’euro, il tasso d’inflazione per l’italia non sarebbe più calcolato dall’Eurostat (l’ufficio statistiche della Bce) che fino ad ora in modo artificioso lo ha calmierato al ribasso, variando annualmente il peso dei beni energetici all’interno del paniere di spesa delle famiglie e azzerando già tre volte le basi Istat. Uscendo l’Italia dall’euro, il tasso d’inflazione non sarà più vincolato ai calcoli artificiosi dell’Eurostat e sarà pertanto libero di attestarsi sui suoi valori reali, tra il 4% ed il 5% annuo. E’ necessario allora conoscere la costruzione dei tassi in Europa. Il tasso d’inflazione più uno spread del 50% determina il TUR: se il tasso d’inflazione è il 4%, il TUR è il 6%. Il TUR è il tasso al quale la Bce presta i soldi alle banche centrali nazionali (a Bankitalia, al Banco di Spagna, … ) ed alle banche commerciali maggiori. Il TUR più uno spread determina l’Euribor che è il tasso al quale le banche commerciali si prestano i soldi tra di loro . L’Euribor più uno spread determina il tasso nominale che è il tasso a cui le banche commerciali prestano i soldi a famiglie, imprese, enti locali italiani. Il tasso nominale è il tasso a cui le banche hanno piazzato derivati sul tasso alla ignara clientela italiana. Non dimentichiamo che dal 1992, precisamente dal 7 Febbraio 1992 (legge n. 82), il tasso ufficiale di sconto (TUR) è variato in Italia dal governatore di Bankitalia che lo ha variato di sua mano e di sua autonoma iniziativa sempre al ribasso portandolo dal 15% di settembre 1992 allo 0,05% di oggi. Sappiamo ora, ed è conosciuto da maggio 2014, che gli azionisti occulti di Bankitalia spa sono una decina di hedge fund speculatori anglo americani e caucasici che controllano matematicamente al voto Bankitalia Spa (265 voti su 529), si presume sin dal 1992.

Italia fuori euro: gioco si capovolge. Sono banche straniere a pagare l’Italia

“Uscendo dall’Eurozona, il tasso sui derivati inizierà pertanto a crescere, portando lo Stato italiano a vincere in tutti i centinaia di miliardi di euro di derivati sul tasso con clausola banca vince se tasso cala. Il tasso nominale dei derivati si attesterà subito tra il 9% ed il 10%: le 21 banche d’affari straniere inizierebbero subito a perdere in quanto nei contratti derivati è fissato un “cap” solitamente del 4% ossia un tasso oltre il quale le 21 banche d’affari straniere inizierebbero a pagare lo Stato italiano risultando esse perdenti. Lo Stato italiano, uscendo dall’euro, inizierebbe pertanto ad incassare dalle 21 banche d’affari straniere un differenziale di tasso del (10% meno 4% = 6%) del 6% su circa 400 miliardi di euro di nozionale, ossia lo Stato italiano inizierebbe ad incassare dalle 21 banche d’affari straniere (400 miliardi per il 6% ) 24 miliardi di euro all’anno fino al 2030, più le penali di estinzione anticipata se le 21 banche d’affari straniere volessero loro a questo punto uscire anzitempo dai contratti derivati, penali (mark to market) che le 21 banche d’affari dovrebbero pagare allo Stato italiano per uscire anzitempo dai contratti derivati e quantificabili ad oggi in non meno di aggiuntivi 200 miliardi di euro”.

Quale ecatombe, la Brexit aiuta aziende

“L’altra ragione per cui è vitale per l’Italia uscire dall’euro è la stessa che ha spinto il Regno Unito ad uscire. Ciò che i giornali mainstream non dicono è che il Regno Unito ha avuto un enorme beneficio con la Brexit: la sterlina si sta rapidamente svalutando e le 100 società multinazionali con sede a Londra quotate all’indice di Londra “FTSE 100” stanno esportando sempre più. Esse rappresentano la quasi totalità del Pil del Regno Unito. L’effetto sarebbe identico per l’Italia, che adottando la lira potrebbe immediatamente svalutarla rispetto all’euro e così verrebbe dato un enorme slancio alle esportazioni italiane.

Italia fuori euro: fine pacchia per hedge fund che controllano il paese

“Il terzo motivo è che uscendo dall’euro le quote capitali incassate dalle banche dei mutui in Italia con un click elettronico dal 1992, potrebbero essere tassate dallo Stato italiano in capo agli hedge fund azionisti occulti delle maggiori banche italiane. Essendo circa 1700 miliardi di euro i mutui creati con click elettronico in Italia dal 1992, lo Stato italiano potrebbe tassare la decina di hedge fund anglo- americani e caucasici, azionisti occulti delle maggiori banche italiane, del 32% tra IRES ed Irap ossia lo Stato Italiano potrebbe tassare questi hedge fund che ora con vendite allo scoperto si stanno mangiando le banche italiane stesse, potrebbe tassarli per 1700 miliardi di euro per il 32% , potrebbe, uscendo dall’euro , far pagare loro tasse per circa 400 miliardi di euro . Non saranno questi i motivi per cui Stati Uniti e Regno Unito stanno spingendo perche gli Stati dell’area euro sottoscrivano il il TTIP, forse per sottrarre alla magistratura italiana, con la conseguente creazione di Tribunali internazionali privati, la competenza in procedure civili e penali in tema di derivati sul tasso con clausola killer banca vince se tasso cala ed in tema di ipotizzata elusione fiscale delle quote capitali insita quest’ultima nella illegittima creazione elettronica dei mutui, perpetrata in Italia dal 1992? Non saranno forse questi i motivi per cui per nessun motivo al mondo Stati Uniti, Regno Unito e Germania vorrebbero che l’Italia uscisse dall’euro? Non dimentichiamo che gran parte dei derivati sul tasso con clausola killer banca vince se tasso cala li hanno piazzati in Italia Deutsche Bank, Morgan Stanley , Merrill Lynch, Barclays ….. che quindi se l’Italia uscisse dall’euro, inizierebbero a perdere centinaia di miliardi di euro . Ma se dovesse accadere, se dovesse accadere che l’Italia uscisse dall’euro, queste banche d’affari troverebbero il modo per estinguere i contratti derivati per non pagare alcunché allo Stato italiano. La Magistratura italiana allora potrebbe intervenire per obbligare le banche d’affari straniere a mantenere in vita i contratti visto che ora sarebbe lo Stato italiano, usciti dall’euro, che inizierebbe a guadagnare . Sarebbe forse questo il motivo per cui Stati Uniti, Regno Unito e Germania premono che il TTIP venga approvato : per togliere alla Magistratura italiana ogni competenza in tema di derivati”.