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Borsa giù, euro oltre $1,10. AD Telecom cacciato?

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MILANO (WSI) – Complice il calo del settore bancario, Piazza Affari non è riuscita a estendere i rialzi settimanali. La Borsa di Milano, così come le piazze finanziarie di tutto il mondo, sta provando a riprendere lo slancio visto a inizio settimana dopo un 2016 da dimenticare. I mercati salutano con favore il rimbalzo dei prezzi del petrolio e delle materie prime. Dopo un gennaio e un febbraio da dimenticare, l’azionario tenta quindi di recuperare terreno a marzo, ma fallisce oggi il tentativo di Piazza Affari.

Il Ftse Mib rimane sotto pressione nonostante il rafforzamento di Wall Street successivo alla pubblicazione del report occupazionale Usa di febbraio che, a fronte di un tasso di disoccupazione che è rimasto solido al 4,9%, ha messo in evidenza una creazione di +242.000 posti di lavoro, meglio delle attese.

Difficile prevedere però la decisione sui  tassi che sarà presa dalla Fed nel corso della prossima riunione, dal momento che  i salari orari medi – componente chiave del dato – sono scesi di tre cents, o dello 0,1%, a $25,35, salendo +2,2% dal febbraio del 2016 al febbraio del 2016 e rallentando dunque il passo rispetto a +2,5% di gennaio.

A gennaio, inoltre, sono stati creati +172.000, 30.000 in più rispetto ai 151.000 resi noti inizialmente.  Revisione al rialzo di 30.000 unità anche per i dati di dicembre.

Piazza Affari ha sofferto nuovamente il calo delle banche, messe sotto pressione dalle notizie che hanno riguardato Carige, crollata -10%, dopo il diktat arrivato dalla Bce. Hanno perso terreno, in particolare, MPS e le banche popolari, con BP che ha ceduto oltre -4%. Male anche Intesa SanPaolo e Unicredit, che hanno ceduto -2% circa.

Bene Telecom Italia, protagonista tuttavia di rumors secondo cui Vivendi, il suo principale azionista, potrebbe decidere di sostituire l’amministratore delegato Patuano.

Nel settore delle materie prime, si sono rafforzati i prezzi del petrolio, con il contratto WTI sopra $35 al barile e il Brent che ha superato quota $38, a seguito della pubblicazione del dato Usa relativo all’occupazione.

Sul valutario, il dollaro ha recuperato inizialmente sull’euro dopo la pubblicazione del report occupazionale, per fare però successivamente dietrofront. La moneta unica è così balzata oltre $1.10, guadagnando più di mezzo punto percentuale. Dollaro in lieve rialzo sullo yen, ma tornato sotto JPY 114.

Quotazioni oro ancora in rialzo, hanno toccato durante i massimi intraday anche $1.280.

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, le quotazioni del greggio hanno ormai toccato il fondo e dovrebbero risalire. Ieri il ministro nigeriano del Petrolio ha detto che paesi membri e non membri dell’Opec, il cui obiettivo comune è quello di riportare il valore del petrolio sui 50 dollari al barile, si incontreranno già questo mese.

I mercati azionari non sono così compiaciuti da quando la Federal Reserve ha terrotto il programma eterodosso di iniezione di denaro nel sistema, varato durante l’ultima crisi finanziaria. L’indice di volatilità è infatti ritornato sui minimi testati al termine dell’ultima manovra monetaria ultra accomandante.

Dall’andamento del mercato dei derivati del Vix – l’indice di volatilità è sceso ai minimi da metà 2013 – si capisce come gli investitori scommettano su nuove manovre espansive. Non un quarto piano di Quantitative Easing ma piuttosto tassi negativi, che nemmeno Janet Yellen, presidente della Fed si è sentita di escludere. Le puntate su un simile scenario sono salite ai massimi di sempre.

Sul fronte macro a febbraio l’Europa ha visto il tasso di crescita più depresso in oltre un anno.

A Piazza Affari gli occhi sono puntati sempre sulle banche, ma anche su Moncler, dopo i conti trimestrali, e su Telecom Italia, che ieri ha fatto un balzo del 6,5% alimentato dalle speculazioni circa le dimissioni del Ceo Marco Patuano. Il suo posto potrebbe essere a rischio a causa delle crescenti pressioni del primo socio azionista Vivendi. Il CdA decisivo si terrà tra due settimane.

In Asia la seduta odierna si è svolta senza grande entusiasmo, ma i mercati finanziari hanno registrato la settimana migliore degli ultimi cinque mesi. La Borsa di Tokyo ha fatto un progresso del +0,28%.

Indice della volatilità Vix ai minimi da metà 2013

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