Economia

Borsa Milano capitola, occhio a scommesse short su questo asset

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Avversione al rischio sull’azionario globale, in attesa del primo dibattito televisivo tra i due candidati alle elezioni Usa Hillary Clinton e Donald Trump e del meeting informale ad Algeri tra i paesi produttori di petrolio appartenenti all’Opec. Il dibattito televisivo – il primo di tre scontri tv tra Trump e Clinton – avverrĂ  nella serata di oggi. In calendario c’era anche il discorso del numero uno della Bce, Mario Draghi, che ha parlato delle difficoltĂ  del settore bancario, e di alcuni esponenti della Federal Reserve.

Il peggioramento del sentiment a livello globale scatena i sell sull’azionario europeo: bagno di sangue sui titoli bancari italiani, che affossano l’indice Ftse Mib di Piazza Affari. Indicazioni poco confortanti sono arrivate anche dal fronte macro dell’Italia. Sui corsi dei titoli europei grava anche la tensione su Deutsche Bank. Per il gruppo si teme il peso dei contenziosi legali e si prospetta un aumento di capitale dopo che Merkel ha detto no agli aiuti pubblici. Il titolo ha perso il 52% da inizio anno.

In Asia, l’azionario ha segnato il calo piĂą forte in due settimane, complice l’attenzione degli investitori sulla riunione dell’Opec e sulle speranze di una intesa che tenda al congelamento della produzione di petrolio. Da segnalare a tal proposito che i money manager hanno aumentato le loro scommesse short sul petrolio al ritmo piĂą forte in piĂą di un anno nella settimana terminata il 20 settembre, a conferma dello scetticismo sulla possibilitĂ  di giungere a un accordo da parte dei paesi produttori di petrolio. Le quotazioni del petrolio sono comunque in recupero a New York e si attestano ben al di sopra di $44 al barile.

L’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index ha esteso i cali dell’ultima sessione, continuando a ritracciare dal massimo in 14 mesi. Il rialzo dello yen ha messo sotto pressione l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo, che ha ceduto oltre l’1%. Sul Forex tra le valute dei mercati emergenti perdite soprattutto sulla lira turca, dopo la decisione di Moody’s Investors Service di tagliare il rating sul debito del paese a “junk”.

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