Rischio elezioni anticipate al 60%: un’altra seduta di vendite per i Btp
I titoli di Stato italiano, i Btp, sono messi sotto pressione per via delle prospettive di un voto anticipato che potrebbe consegnare il paese nelle mani di una forza anti europeista oppure creare una situazione di ingovernabilità, dal momento che tutte e le tre principali formazioni politiche potrebbero spuntarla alle prossime elezioni politiche. La legislatura termina nella primavera del 2018, ma è possibile che una volta riformata la legge elettorale il presidente della Repubblica sciolga le Camere. L’andamento dei prezzi dei Btp è peggiore di quello dei bond governativi omologhi in Eurozona.
Il rendimento dei Btp decennali è salito di oltre due punti base (0,02%) ai massimi di due settimane del 2,2%. Secondo Lorenzo Codogno, economista ed ex funzionario del Tesoro “il rischio di elezioni anticipate è improvvisamente aumentato al 60%” dopo l’ok del M5S al modello tedesco proporzionale con soglia di sbarramento al 5%. Il voto potrebbe tenersi il 24 settembre oppure il 22 ottobre, in concomitanza con due passaggi importanti di politica economica: il 27 settembre dovrà infatti essere ultimata la nota di aggiornamento al DEF, mentre entro metà ottobre va consegnato a Bruxelles il Draft Budgetary Plan (lo schema dettagliato della legge di bilancio).
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