L’inverno monetario caratterizzato da tassi bassi e politiche espansive si prolunga. E il processo di Quantitative Tightening potrebbe subire una battuta d’arresto anche negli Stati Uniti. Sono buone notizie per gli investitori nell’azionario mentre quelli nell’obbligazionario rischiano di ibernarsi. Con il costo del denaro che in Europa potrebbe rimanere negativo o zero fino al 2020 e oltre, i rendimenti si preannunciano difatti alquanto magri. Le Borse mondiali (indice MSCI) salgono ai massimi di cinque mesi. In Italia Piazza Affari tira un sospiro di sollievo dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha deciso di rinviare la sua decisione sul credito sovrano.
Le ultime statistiche macro economiche intanto sono state deludenti, segni premonitori di un rallentamento dell’attività economica in Eurozona. Confermando le attese per un periodo di accomodamento monetario. Di conseguenza la Bce ha tagliato le stime su Pil e prezzi al consumo, correndo ai ripari con un nuovo round di TLTRO per favorire la liquidità. Le prospettive in materia di tassi di interesse sono cambiate, con Mario Draghi e colleghi che hanno annunciato di posticipare la forward guidance. Intanto la Federal Reserve, a meno di sorprese al rialzo lato inflazione, dovrebbe assumere un atteggiamento cauto vista la delusione per gli ultimi dati macro.
Dopo una serie di rialzi nel 2018, nel 2019 Jerome Powell avanza con i piedi di piombo. I tassi resteranno fermi (i mercati scommettono che al 99% sarà così), ma bisognerà vedere cosa farà la Fed con il suo bilancio tuttora esorbitante. Ci sono sempre da ridurre 4.500 miliardi di dollari. In particolare, Powell fornirà i dettagli del programma di vendita di bond (Quantitative Tightening). Una moderazione del ritmo sarebbe accolta con favore dai mercati, che temono che l’economia Usa non possa più crescere ai ritmi forsennati del 2018. Sarà importante inoltre vedere quali saranno le nuove previsioni economiche della banca centrale americana.
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Le Borse mondiali sono salite ai massimi di 5 mesi con l’indice MSCI che fa segnare un +0,3% a metà della seduta europea. Sul Forex il dollaro scivola con gli investitori che ignorano un report di SCMP secondo cui l’incontro di aprile tra i presidenti di Cina e Stati Uniti è stato rimandato a giugno. I trader scommettono in una Fed più accomodante e questo è sufficiente a sostenere le Borse.
Dai dati raccolti da Nomura in un’indagine sui flussi del denaro e sulle preferenze degli investitori nel 2018 e a inizio 2019, emerge che i trader non apprezzano gran che i bond americani. Invece per quanto riguarda la Borsa Usa, non piace troppo agli stranieri (vedi grafico).
Per il nono mese di fila, infatti, gli investitori extra Usa hanno venduto titoli azionari americani e a gennaio la fuoriuscita è la più intensa dal 2015. Una delle ragioni chiave è da ricercare nella pioggia di sell di dicembre 2018.
Da fine 2019 gli investitori americani hanno venuto i bond paesi dei stranieri tutti i singoli mesi tranne due. In gennaio hanno comprato obbligazionari extra Usa, ma anche in questo caso isolato il trend è stato negativo nel complesso.
Le principali Borse europee chiudono in progresso. L’indice panaeuropeo Eurostoxx 50 rimane invece invariato e registra un incremento frazionale dello 0,05%. Protagonista di giornata è il settore bancario, trascinato dalle notizie sulla fusione Deutsche Bank-Commerzbank. Soc.Gen. a +2,47% e BNP Paribas a +1,84%. Male Adidas (-2,35% e Fresenius (-1,74%).
Piazza Affari chiude in terreno positivo, con il Ftse Mib che registra un più 0,9%. Bene i bancari, che beneficiano dell’ufficialità della trattativa Deutsche Bank-Commerzbank. Banco Bpm guida il listino milanese con un +4,68%, staccando UBI Banca a +2,75% e Bper Banca a +2,63%. Ben acquistata anche Leonardo (+2,73%). STM, Ferragamo e Juventus chiudono con ribassi superiori al 2%.
Piazza Affari chiude in terreno positivo, con il Ftse Mib che registra un più 0,9%. Bene i bancari, che beneficiano dell’ufficialità della trattativa Deutsche Bank-Commerzbank. Banco Bpm guida il listino milanese con un +4,68%, staccando UBI Banca a +2,75% e Bper Banca a +2,63%. Ben acquistata anche Leonardo (+2,73%). STM, Ferragamo e Juventus chiudono con ribassi superiori al 2%.
Le Borse europee hanno avviato gli scambi in rialzo con Piazza Affari che è tra le migliori. La notizia dell’approccio tra le due prime banche di Germania per studiare una possibile fusione fa bene ad entrambi i titoli, ben acquistati a Francoforte. Deutsche Bank segna un progresso del 3%, Commerzbank del 5%.