Azionario globale per lo più positivo, sulla scia degli ultimi dati macro arrivati dal fronte Usa. Bond osservati speciali: le speculazioni rinfocolate su un imminente rialzo dei tassi della Fed ma anche lo spettro del tapering Quantitative Easing della Bce si sono tradotti in uno smobilizzo, nelle ultime ore, di Treasuries Usa, titoli di stato europei e bond emessi dai mercati emergenti. Sul fronte dei paesi avanzati, l’indice di Bloomberg che monitora i titoli del debito pubblico dei paesi avanzati ha terminato la sessione di mercoledì al minimo dallo scorso luglio.
Occhio al trend dei Treasuries a 10 anni, che sono scesi per il quinto giorno consecutivo, con i rendimenti balzati al massimo in due settimane, all’1,71%. Vendite anche sui bond australiani a 10 anni, con i rendimenti saliti di tre punti base che hanno esteso i guadagni di questa settimana di 20 punti base, per attestarsi al 2,16%. Così a Bloomberg Sharon Zollner, economista senior presso la ANZ Bank New Zealand:
“Sembra che gli investitori in bond stiano diventando sempre più consapevoli del fatto che a un certo punto la pacchia finirà. Il tapering della Bce, il possibile cambiamento della Bank of Japan, le scommesse su nuovi rialzi della Fed nel 2016, sono tutti elementi che puntano a un fatto non invitante: i bond sono rischiosi”.
In Asia l’indice di riferimento dell’azionario globale, l’MSCI Asia Pacific Index, è salito al record in una settimana, sostenuto dagli acquisti sui titoli energetici, con il sottoindice di riferimento che è salito fino a +2%. Il sentiment è stato sostenuto soprattutto dal balzo dei prezzi del petrolio, successivo alla diffusione dei dati sulle scorte Usa. I prezzi hanno rallentato poi il passo, dopo aver testato il record in tre mesi a New York.
Bene la borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei salito dello 0,47% a 16.899,10 punti. Seoul +0,63%, Sidney +0,55%.
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Dietrofront dei prezzi del petrolio dopo i forti rialzi della vigilia.

Alert Twitter: ora non la vuole più nessuno? Il titolo è crollato del 9% nelle contrattazioni afterhours dopo che il sito hi-tech Recode ha riportato che Google non presenterà un’offerta per rilevare il social network, così come anche Apple.
Oro sotto pressione, ben lontano dalla soglia di 1.300 bucata al ribasso nelle ultime sessioni. Vendite in attesa del market mover principale di questa settimana, il report occupazionale Usa di settembre, che sarà pubblicato domani. Un forte dato potrebbe far salire le speculazioni su un imminente rialzo dei tassi da parte della Fed. In tre mesi le quotazioni dell’oro hanno perso più del 7%.

Positivo l’avvio dei mercati azionari europei, stando alla performance dell’indice di riferimento Stoxx Europe 600.
I settori migliori dell’azionario europeo: spiccano gli acquisti su banche e auto.

I settori peggiori dell’azionario europeo.

Il trend dei principali indici azionari europei. Ftse Mib di Piazza Affari in rialzo di oltre mezzo punto percentuale.


Il Wall Street Journal con un grafico spiega il collasso della sterlina, che viaggia nei confronti del dollaro i minimi in 31 anni e capitola contro diverse valute ai livelli più bassi della sua storia.

Tornando gli acquisti sui Treasuries Usa, in vista della cautela legata alla pubblicazione del report occupazionale degli Stati Uniti, che sarà reso noto nella giornata di domani. In calo, dunque, i rendimenti.

Piazza Affari azzera i guadagni, con l’indice Ftse Mib che torna a essere oppresso dalle vendite sulle banche. MPS sempre in primo piano, con gli smobilizzi che portano la capitalizzazione dell’istituto a bucare anche la soglia di 500 milioni. Il titolo cede -2,65%, in un comparto che mostra comunque anche segni positivi, come quelli di Banca Mediolanum +1,06%, Bper +0,53%, BPM +0,33%. Giù Banco Popolare -0,72%, FinecoBank -0,87%, Intesa SanPaolo +1,50%, Ubi Banca +0,47%, Unicredit +1,82%, Mediobanca +1,08%.
Alle 12 ora italiana, l’indice Ftse Mib cede lo 0,24%, a quota 16.436,28 punti.Banca Mediolanum azzera guadagni e fa +0,08%, Bper -1,30%, BPM +0,33%. Giù Banco Popolare -1,80%, FinecoBank -1,16%, Intesa SanPaolo +1,50%, Ubi Banca vira in rosso con -0,19%, Unicredit rallenta con +1,24%, Mediobanca dimezza i guadagni e ora sale dello 0,50%. Tra i titoli di altri settori Moncler -1,49%, Poste Italiane -1,13%, Mediaset -0,93%, Telecom Italia -0,62%, Luxottica -0,94%, Leonardo-Finmeccanica -0,90%, UnipolSai -0,94%, Atlantia -1,62%, Eni -0,30%, FCA +0,68%.
Puntano verso il basso i futures sugli indici azionari Usa.
Trend contrastato per i prezzi del petrolio, dopo il rally della vigilia.

In rialzo il settore bancario europeo misurato dal trend dello Euro Stoxx Banks index, sottindice di riferimento del comparto bancario dello Stoxx Europe 600, dopo la raccomandazione di Citi, che ha consigliato agli investitori di posizionarsi “overweight” – dunque di sovrappesare – le banche europee. Il sottoindice ha guadagnato quasi il 3% questa settimana.

Tuttavia, lo stesso indice di riferimento del settore bancario in Europa è in calo di quasi il 26% dall’inizio del 2016. Rimangono sotto pressione diversi titoli bancari italiani, nonostante il recupero sostenuto dalla nota di Citi.

Le quotazioni del contratto WTI scambiato a New York superano la soglia dei $50 al barile per la prima volta dallo scorso giugno.

Le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione Usa sono scese di 5.000 unità, a 249.000 rispetto alle 257.000 unità attese. Il dato migliore delle attese permette ai futures sugli indici Usa di ridurre le perdite.

Sul valutario quando i mercati europei hanno chiuso i battenti il tasso di cambio euro dollaro quota $1,1160, mentre tra le materie prime il contratto sul petrolio Wti scambia in rialzo di circa l’1%: il prezzo è tornato sopra i 50 dollari al barile per la prima volta da giugno.
Banche a fase alterna e Piazza Affari posso mossa: questa la fotografia della seduta odierna in cui l’indice Ftse MIB ha chiuso con un guadagno dello 0,35% a 16.533 punti. Contrastati i titoli bancari, in rialzo Azimut, A2A, Generali e Stm. Negativi invece Enel, Mediaset, Moncler, Atlantia e Poste Italiane.
Banche a fase alterna e Piazza Affari posso mossa: questa la fotografia della seduta odierna in cui l’indice Ftse MIB ha chiuso con un guadagno dello 0,35% a 16.533 punti. Contrastati i titoli bancari, in rialzo Azimut, A2A, Generali e Stm. Negativi invece Enel, Mediaset, Moncler, Atlantia e Poste Italiane. C’è grande attesa per il rapporto occupazionale governativo Usa in agenda per domani.
Positivo l’andamento dei futures europei.