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Conte chiede fiducia: “interesse Italia coincide con quello dell’UE”

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ROMA (WSI) – Altro passo in avanti oggi del nuovo governo giallo-verde, il sedicente governo del cambiamento guidato dal professor Giuseppe Conte. Si è svolto alle ore 12 al Senato il voto di fiducia al nuovo governo e domani alla Camera dopo aver giurato venerdì scorso dinanzi al Capo dello Stato Sergio Mattarella, dopo quasi tre mesi di turbolenze politiche che hanno destato preoccupazione in tutta Europa e innescato settimane di volatilità sui mercati finanziari.

Tra gli interventi clou di giornata a Palazzo Madama c’è da segnalare quello del senatore ed ex primo ministro Matteo Renzi. Di seguito è riportata anche una scaletta dei primi atti possibili dell’esecutivo in base alle dichiarazioni del nuovo presidente del Consiglio. Se la fiducia era scontata, il discorso del leader della coalizione “anomala” formata da Lega e M5S lo era meno.

I primi atti del governo Conte

Nel suo discorso di 72 minuti al Senato, il premier ha parlato delle promesse elettorali del governo sul fisco, reddito e pensione di cittadinanza, nonché del superamento della legge Fornero e del regolamento di Dublino, ma ha confermato anche la centralità dell’Europa, tema caro al Quirinale.

Il governo è aperto a valutare una eventuale coalizione allargata con chi accetterà il programma. Non viene fatto alcun riferimento a u possibile piano per impedire lo scatto delle clausole di salvaguardia e la conseguente crescita dell’IVA. Una delle idee del governo per recuperare entrate tributarie è quella di intensificare la lotta all’evasione fiscale, imponendo sanzioni e multe più severe per i grandi evasori.

Il nuovo governo, guidato dal 53enne Giuseppe Conte, ha promesso di reprimere l’immigrazione, rafforzare la sicurezza e intraprendere una serie di ambiziose misure anti-austerità. Da quando ha giurato Conte si è limitato a un post su Facebook in cui ha detto che aveva parlato con il cancelliere tedesco Angela Merkel e con il presidente francese Emmanuel Macron e avrebbe incontrato i due leader al vertice del G7.

Voto di fiducia: i numeri del governo al Senato

Si sa che l’alleanza tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega guidata da Matteo Salvini passerà in maniera del tutto scontata il voto di fiducia, visto che i due partiti detengono la maggioranza assoluta in entrambe le camere. Ma al Senato il “margine di errore” è più ridotto. Sia il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi – alleato della Lega nella campagna elettorale – sia il Partito Democratico – prima forza politica del governo uscente – hanno dichiarato che non voteranno a favore del nuovo governo.

Conti alla mano, al Senato,  il nuovo governo può contare su 167 voti certi, circa 6 in più rispetto alla maggioranza assoluta, di cui 58 senatori della Lega e 109 del Movimento 5 stelle. Intanto Salvini e Di Maio iniziano subito a spingere le loro agende politiche. Lunedì il neo ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha incontrato i rider, simbolo di “una generazione abbandonata”, e ha sottolineato la necessità di dare loro “sicurezza del posto di lavoro e un salario minimo dignitoso”.

Nel frattempo, il nuovo ministro degli Interni Salvini non ha perso tempo ad affrontare l’annosa questione dell’immigrazione. Visitando la Sicilia, dove sono arrivati migliaia di migranti negli ultimi anni, Salvini ha dichiarato che l’Italia “non può essere il campo profughi d’Europa”. Il neo ministro ha ripetutamente promesso di ridurre gli arrivi e di accelerare le espulsioni da un paese dove dal 2013 sono arrivati circa 700.000 migranti.

Il nuovo governo però non si è esposto finora sul triste caso dell’uccisione di un migrante in Calabria, il sindacalista Sacko Soumayla proveniente dal Mali, ucciso da uno sconosciuto assalitore.

Il lungo discorso di Conte al Senato

Uno dei problemi annosi dell’Italia riguarda l’instabilità di governo, che spinge i partiti politici a essere perennemente impegnati in campagna elettorale, anche mentre governano. Il premier incaricato Giuseppe Conte ha cercato di mettere a tacere i dubbi sulla durata dell’esecutivo e sull’impegno ad avere una view a lungo termine e non a breve.

“La visione del governo sarà a medio-lungo termine” ha assicurato durante il discorso in Senato per chiedere all’aula il voto di fiducia il 53 enne avvocato, scelto dai pentastellati per guidare il governo sedicente “del cambiamento”. I timori che Lega e M5S badino più all’indice di gradimento che al bene del paese, per paura di un ritorno anticipato alle urne, nascono dal fatto che le due forze politiche che non erano però alleate prima delle elezioni del 4 marzo.

Un altro timore è legato ai possibili scontri con l’Ue, ma Conte ha sottolineato che “l’interesse dell’Italia coincide con quello dell’Europa“. L’agenda programmatica del contratto di governo, fatta di misure fiscali espansive e spese allegre, potrebbe cozzare però con i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles.

Conte ha osservato che il debito pubblico è assolutamente sostenibile ma che va ridotto con il tempo attraverso una crescita economica più sostenuta. Per ridurre il gap con il PIL l’Italia cercherà di cooperare con il resto d’Europa. Il governo ha fiducia nella capacità di poter negoziare con i partner europei. L’idea è cambiare il trattato di Dublino per condividere maggiormente e più equamente le responsabilità tra i paesi membri.

In programma ci sono anche “reddito di cittadinanza” e flat tax, ma non è dato sapere ancora quando e come. Ha fatto poi discutere non poco, alimentando qualche polemica, la sua esplicita (seppure attesa) apertura alla Russia . Conte ha chiesto che vengano riviste le sanzioni contro Mosca, ma ha anche confermato l’alleanza strategica con gli Stati Uniti.