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Arte: da Sotheby’s a New York venduto un Monet per 35 milioni di dollari

Quasi 35 milioni di dollari, 34,8 per l’esattezza è la cifra astronomica con cui un compratore dell’Asia si è aggiudicato un dipinto di Claude Monet.

Trattasi del dipinto ‘Covone a Giverny’ di Claude Monet venduto in un’asta da Sotheby’s svoltasi nella notte a New York. Il pittore francese simbolo dell’impressionismo, dipinse diversi quadri aventi per soggetto i covoni di fieno che si trovavano nei campi attorno alla sua tenuta a Giverny, in Normandia. Il più famoso è probabilmente quello del 1886 conservato nel Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.

Ad aggiudicarsi l’opera del maestro impressionista francese del 1893 sarebbe  stato un compratore dall’Asia riuscito ad accaparrarsi l’opera dopo otto minuti di rilanci con altri due offerenti. L’asta coincide con l’apertura delle vendite primaverili delle grandi case d’asta a New York e ricorda come sia sempre un ottimo consiglio quello di investire in arte.

L’andamento del mercato delle aste d’arte

In un contesto di tassi d’interesse elevati, inflazione e instabilità politica, le vendite si sono assottigliate nella fascia alta del mercato e le performance di alcuni dei principali mercati dell’arte sono state diverse. Sebbene siano diminuiti rispetto all’anno precedente, i valori sono rimasti al di sopra del livello pre-pandemia,  di 64,4 miliardi di dollari secondo un report di The Art Basel & UBS Art Market. Nonostante il calo del valore, il volume delle transazioni è cresciuto nel 2023, raggiungendo i 39,4 milioni (+4% rispetto al 2022), con un aumento determinato dalla relativa vivacità delle transazioni ai livelli di prezzo più bassi, sia per i concessionari che per le case d’asta.

Gli Stati Uniti hanno mantenuto la loro posizione di mercato leader a livello mondiale, con il 42% delle vendite in valore, in calo del 3% rispetto all’anno precedente. La Cina, comprese la Cina continentale e Hong Kong, è diventata il secondo mercato globale dell’arte, con una quota in aumento al 19%, mentre il Regno Unito è sceso al terzo posto con una quota del 17%. La Francia è rimasta stabile al quarto posto con una quota del 7%.

Sebbene vi siano stati molti esempi di transazioni a prezzi elevati nelle vendite solo online, è rimasta la tendenza a vendere prevalentemente offline le opere più costose. I dati del settore delle aste d’arte nel 2023 hanno mostrato che, come per le aste offline, la stragrande maggioranza (oltre il 95%) delle transazioni nelle aste solo online ha riguardato prezzi sotto i  50.000 dollari e oltre l’85% delle opere vendute a meno di 250.000 dollari.

L’outlook 2024

I commercianti e le case d’asta mantengono un cauto ottimismo per il 2024, ma la resilienza rimane il sentimento dominante di quest’anno. La forza dei mercati finanziari, il previsto calo dei tassi d’interesse e l’indebolimento dell’inflazione offrono speranza.  I consumatori stessi si stanno spostando dall’acquisto di beni al “divertimento” – cioè consumare esperienze e servizi incentrati sull’intrattenimento, sui viaggi di piacere e sulla socializzazione. Questo è di buon auspicio per il mercato dell’arte. Un numero significativo di nuovi collezionisti, giovani e ambiziosi si affacciano sul mercato, soprattutto in Cina, mentre eventi come le fiere d’arte che formano una pipeline di affari per i mercanti e i galleristi tornano a diventare un appuntamento imperdibile.