Borsa Milano debole, giù Unicredit. Focus su petrolio dopo flop Doha

di Laura Naka Antonelli
Pubblicato 18 Aprile 2016 • Aggiornato 20 Aprile 2016 09:37

MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in progresso di mezzo punto percentuale circa una sessione volatile. Ostaggio del petrolio, ma anche di Wall Street, l’azionario ha fatto fatica a trovare la strada dei rialzi fino allo sprint finale. Il Ftse Mib ha pian piano ridotto le perdite nel pomeriggio sulla scia del miglioramento del sentiment sull’azionario Usa. Un aiuto lo hanno offerto in Europa i settori auto, materie prime e turismo, che hanno compensato i cali del comparto energetico.

A pesare nelle prime battute è stato il crollo delle quotazioni del greggio, sulla scia del meeting di ieri a Doha, che si è tradotto in un flop. I partecipanti, produttori di petrolio dei paesi sia Opec che non Opec, non sono riusciti a trovare un accordo per congelare la produzione. Il contratto WTI scambiato a New York è crollato fino a -7%, prima di ridurre le perdite, così come nel caso del Brent. Le flessioni sono rimaste tuttavia nell’ordine -3%, con i futures Usa sul filo di $39, e il Brent attorno a $42 al barile. Oro ingessato attorno a $1.233 l’oncia.

L’azionario europeo ha resistito alle vendite anche grazie al comparto dei titoli del settore viaggi e compagnie aeree, che ha registrato la performance migliore sull’indice di riferimento Stoxx Europe 600. In particolare, Berenberg Bank ha rivisto al rialzo il rating sul titolo TUI da “hold” a “buy”, affermando che la recente performance peggiore dei mercati dei titoli dei tour operator sarebbe terminata. Acquisti anche sul settore auto. I titoli petroliferi ed energetici sono stati i peggiori della sessione odierna, come indica il grafico.

Ma l’azionario europeo ha ricevuto una buona spinta anche dai titoli bancari, in modo particolare delle banche italiane, dopo il debutto del fondo Atlante, creato per gestire le operazioni di aumento di capitale e il problema dei crediti deteriorati. Il fondo privato genera ancora diversi dubbi tra gli analisti, soprattuto vista la montagna di sofferenze lorde da smaltire (pari a quasi 200 miliardi di euro), ma il veicolo ideato dal governo sembra aver alla fine convinto i mercati finanziari.

Tra le banche scambiate sul Ftse Mib, molto bene soprattutto MPS e Ubi Banca, mentre ha sofferto Unicredit.

La settimana di contrattazioni è iniziata con le forti perdite che si sono abbattute sulla Borsa di Tokyo, che ha visto l’indice Nikkei 225 scivolare di oltre -3%, sulla scia di diversi fattori, tra cui il crollo dei prezzi del greggio, ma anche il balzo dello yen, che si è avvicinato nei confronti del dollaro al massimo in 17 mesi, dopo che i ministri delle finanze del G20 hanno indicato la loro contrarietà a manovre del Giappone tese a frenare l’apprezzamento della valuta. Tra l’altro, aumentano le speculazioni sullo yen, con gli speculatori che scommettono che la valuta giapponese continuerà a salire ancora, dopo essere balzata +11% dall’inizio del 2016.

Oltre a pagare i fattori market mover negativi, Tokyo ha dovuto fare i conti con la serie di terremoti che si sono abbattuti nel sud del Giappone, e che hanno fatto salire il bilancio a 42 morti.

Diverse aziende sono state costrette a chiudere i loro impianti nelle aree colpite dal sisma. Le quotazioni del colosso Toyota sono crollate -4,5%, al ritmo più forte in due mesi, dopo che il produttore di auto ha reso noto che nel corso del trimestre attuale, i profitti potrebbero essere ridotti di 30 miliardi di yen, l’equivalente di $278 milioni, per effetto dei terremoti che hanno colpito il paese.

Vendite anche sull’azionario asiatico in generale,con Shanghai che ha chiuso in calo -1,43%.

Sul valutario, hanno sofferto soprattutto le commodity currencies, ovvero le valute di quei paesi fortemente dipendenti dall’andamento dei prezzi del petrolio. Il rublo è stato tra i più penalizzati, cedendo fino a -3% circa nei confronti del dollaro, e mettendo sotto pressione la Borsa di Mosca. Al nulla di fatto di Doha è seguito anche il forte calo del dollaro canadese, il loonie, che nei confronti del dollaro Usa ha perso oltre -1%, soffrendo la flessione più forte in quattro settimane. Altri rapporti di cambio: euro/dollaro in rialzo, riconquista la soglia di $1,13 il dollaro piatto sullo yen, si riavvicina a JPY 109 circa.

Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund è sceso sotto 120 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali in lieve calo all’1,33% e tassi sui Bund tedeschi a 10 anni in rialzo di quasi +10%, allo 0,15%.

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Laura Naka Antonelli 18 Aprile 20169:57

sul fronte delle materie prime, attenzione al trend dei prezzi del petrolio, dopo il flop della riunione di Doha. Nessun accordo su un congelamento della produzione, l’Arabia Saudita non agirà in tal senso se la stessa cosa non farà neanche l’Iran. A New York, il contratto WTI scivola -7% per pooi ridurre le perdite. Al momento, cede -4,78%, a $38,43 al barile. Il brent scivola -4,55%, a $41,14.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:00

Oro in lieve rialzo, +0,18%, a $1.236,15 l’oncia. Di seguito il grafico del forte crollo che ha colpito il contratto WTI sul petrolio con scadenza a maggio, scambiato a New York.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:01

Il crollo dei prezzi del petrolio ha ripercussioni sull’azionario di tutto il mondo. I futures sul Dow Jones crollano di -100 punti. 

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:02

Sempre sui prezzi del petrolio, occhio a come gli hedge fund stiano accumulando sempre più posizioni nette lunghe a livelli record.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:05

Il colosso russo Gazprom ritiene che il fallimento delle trattative a Doha potrebbe portare al “risultato più imprevedibile”. La Borsa di Mosca è sotto pressione, con l’indice di riferimento MICEX in calo -1% circa. Pesa soprattutto il calo del rublo che all’avvio delle contrattazioni ha perso fino a -2,7% nei confronti del dollaro. 

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:07

C’è un settore che beneficia dei bassi prezzi del petrolio. E’ quello delle compagnie aeree. Stamattina il settore Travel & Leisure dello Stoxx è il migliore, dopo aver riportato una perdita superiore a -9% dall’inizio dell’anno. 

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:08

I peggiori titoli dello Stoxx 600, l’indice di riferimento dell’azionario europeo. 

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:08

I titoli migliori in Europa.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:23

Sul valutario, oltre al rublo, cedono le commodity currencies. Male nelle ultime ore anche il dollaro canadese, che ha ceduto oltre -1% nei confronti del dollaro Usa, soffrendo il calo più forte in quattro settimane, e cancellando tutti i guadagni della scorsa settimana.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:32

Altri rapporti di cambio: euro/dollaro piatto a $1,1293, il dollaro cede -0,40% sullo yen a JPY 108,33. Sterlina/dollaro -0,26%, a $1,4165. Dollaro Usa/dollaro canadese +0,90%, a CAD 1,2938. Euro/sterlina +0,35%, a GBP 0,7972. Euro/franco svizzero -0,07%, a CHF 1,0916. Euro/yen -0,32%, a JPY 122,33. 

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:37

Il Ftse Mib dimezza le perdite e alle 10.34 scende -0,83%, a 18.1206,21 punti. Tra i titoli, banche per lo più negative. Banca Mediolanum -0,92%, Mps +0,42%, Bper -0,57%, BPM -0,23%, Banco Popolare -1,20%. Molto forte il calo di Unicredit, che cede -3,5%. Tra i titoli di altri settori, effetto petrolio su Eni -1,99%, Saipem è negativa ma riesce a resistere con -0,88%. Stm -1,95%, Telecom Italia -1,40%, Prysmian -1,77%, Luxottica +0,52%, 

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201610:38

Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund è in rialzo sopra 120 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali in lieve calo all’1,33% e tassi sui Bund tedeschi a 10 anni sotto pressione, allo 0,12%.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201611:30

Ecco a livello settoriale il trend dei settori sull’azionario europeo.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201611:39

Il Ftse Mib riduce ulteriormente le perdite, scendendo -0,30%, a quota 18.202,20 punti. Tra i titoli, ancora in evidenza le banche, nel giorno in cui si comunica l’inizio dell’operatività del fondo Atlante, il fondo che gestirà i crediti deteriorati e l’aumento di capitale delle banche più in difficoltà. A tal proposito, sarà il fondo Atlante ad agire in qualità di garante nell’aumento di capitale della Pop Vicenza al posto di Unicredit. Unicredit è tra i titoli peggiori oggi, e cede -3% circa. Tra gli altri bancari Ubi Banca +1,08%, Intesa SanPaolo +0,33%, Mediobanca invariata, Mps +1,42%, Bper +0,81%, BPM +0,77%. Tra i titoli di altri settori Mediaset +0,57%, Poste Italiane +0,85%, Saipem +2,29%, Stm -1,27%, Telecom Italia -0,89%, Eni -1,70%, FCA +0,30%, Campari -0,47%, Finmeccanica +2,49%, Finecobank -1,77%.

Laura Naka Antonelli 18 Aprile 201615:58

L’indice Ftse Mib azzera le perdite ma mostra un trend praticamente piatto, salendo +0,09%, a 18.274,30 punti. Il titolo Unicredit rimane sotto pressione, con un calo -3,43%. Sempre tra i bancari, acquisti su Ubi Banca +3,79%, Intesa SanPaolo debole con +0,16%, Mps +5,58%, Banco Popolare piatta con +0,08%, BPM +1,16%, Bper +1,97%. Tra i titoli di altri settori, Stm -1,66%, Telecom Italia -1,34%, Cnh Industrial sospesa per eccesso di rialzo con rialzo teorico +3,72%, Luxottica -0,39%, Unipol +3,40%, balzo di Anima Holding +5,42%, Eni -1,48%, 

Daniele Chicca 18 Aprile 201617:47

Piazza Affari chiude con un risultato positivo: +0,55% a 18.358,25 punti. In Europa si mettono in evidenza i titoli del settore del turismo, delle materie prime e del comparto automobilistico. I rialzi di questi gruppi hanno controbilanciato i cali dei gruppi energetici, affossati dal tonfo del petrolio post fiasco del vertice di Doha, da cui ci si aspettava un impegno al congelamento dei livelli di produzione di barili. L’Eurostoxx 500 a un certo punto della seduta era scivolato anche del -1,4% prima di reagire e chiudere in progresso.