Economia

Fed, prima stretta dalla crisi: finisce era tassi zero

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NEW YORK (WSI) – È la fine dell’era dei tassi zero. Come veniva dato per scontato, la Federal Reserve ha alzato i tassi guida di 25 punti base. È il primo rialzo degli interessi in quasi un decennio. Dopo anni di denaro facile – il costo era fermo allo 0-0,25% da dicembre 2008 – la banca centrale Usa ha deciso all’unanimità di cambiare strategia.

Bisogna riconoscere il coraggio di Janet Yellen e colleghi. Il board del braccio di politica monetaria americana (FOMC) ha deciso di imporre il rialzo storico in un momento di turbolenze esterne notevoli, in cui la volatilità è a un livello allarmante (il VIX vale 20 punti), le materie prime sono in caduta libera (per quanto riguarda il petrolio la diga si è proprio rotta), i mercati emergenti, potenza cinese inclusa, sono in crisi e il mercato dei bond junk rischia di vivere una serie di default a catena, tanto che persino le autorità americane hanno lanciato l’allarme. Le politiche espansive continuano, tuttavia, e la numero uno della banca centrale fa sapere che monitorerà con attenzione le condizioni globali dell’economia e negli Stati Uniti il mercato del lavoro e l’inflazione.

I mercati reagiscono bene, con l’azionario che allunga, estendendo i guadagni della mattinata newyorchese. Gli indici S&P 500 e Dow Jones avanzano di più di un punto percentuale a Wall Street. Particolarmente bene fa il paniere delle blue chip, che si è issato ai massimi di seduta. Da parte sua il listino allargato si è portato in territorio positivo da inizio anno. Sul mercato del reddito fisso, i tassi a due anni sui Treasuries salgono ai livelli più alti da aprile 2010.

Janet Yellen ha detto che rimandare ulteriormente l’appuntamento con la stretta monetaria, la prima dal 29 giugno 2006, rischierebbe di portare un ciclo di rialzi dei tassi troppo brusco più avanti. Come a dire che il ritmo del percorso di irrigidimento monetario sarà graduale. Sul valutario, l’euro guadagna lo 0,66% a 1,0990 dollari.