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Europa: solo 8% manager ritiene che sia in salute

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NEW YORK (WSI) – Puntare sul Nord America nel 2016 malgrado i timori legati alla ripresa è il mantra della maggior parte dei direttori finanziari interpellati dalla società di servizi di consulenza Deloitte nel suo ultimo sondaggio trimestrale. La quota di dirigenti d’impresa americani convinti che le condizioni in Usa e Canada siano buone è del 55%, mentre il 47% si aspetta un risultato migliore quest’anno rispetto al 2015.

Solo l’8% del campione interpellato nel quarto trimestre ritiene che la situazione sia buona in Europa, ma ben il doppio di Chief Financial Officer si aspetta un miglioramento nel giro di un anno. Azionario e materie prime hanno perso appeal nei portafogli dei manager responsabili della gestione delle attività finanziarie.

Solo il 14% del campione del sondaggio ritiene che le condizioni in Cina siano buone. Il 16% si attende un miglioramento. Non è sulla stessa linea d’onda il presidente di Morgan Stanley, secondo il quale non deve sorprendere la situazione in Cina, che non è poi così negativa. I dati ufficiali secondo cui il Pil è cresciuto del 6,9% nell’ultimo trimestre possono essere ritenuti “abbastanza fedeli”, secondo la banca Usa.

Meglio reddito fisso di materie prime e Borsa

Rispetto ai mercati finanziari, più della metà è convinto che i prezzi della Borsa Usa siano sopravvalutati (56% contro il 60% del sondaggio del trimestre precedente). Per l’80% degli intervistasti il debito rimane un investimento attraente (percentuale invariata), mentre solo il 16% – in flessione dal 26% del trimestre antecedente – pensa che puntare ora nell’azionario per reperire fondi sia conveniente.

I problemi principali che preoccupano i manager riguardano principalmente rischi legati alla crescita economica globale e alle montanti tensioni geopolitiche. Il mondo dal punto di vista dello sviluppo economico è troppo dipendente dagli Stati Uniti, secondo gli intervistati. E gli Stati Uniti sono a loro volta troppo dipendenti dalla Cina, secondo circa uno su quattro dei CFO.

Il sentiment generale è calato dal 14,2% al 10,7% nel quarto trimestre, i livelli più bassi degli ultimi tre anni. Il 34% dei CFO sono più ottimisti, la percentuale più bassa anche in questo caso degli ultimi tre anni. la percentuale di coloro i quali sono diventati più pessimisti, invece, è salita dal 19% al 23%.

Le aspettative sulle assunzioni nel mondo del lavoro sono diminuite in percentuale, ma sono salite le previsioni di crescita delle spese di capitale, dei ricavi e degli utili. Sono pochi i manager che prevedono di alzare i prezzi dei loro prodotti, mentre la maggior parte preferisce concentrarsi nella crescita dei business già esistenti e nel migliorare l’efficacia.

In merito alla politica monetaria, il 90% scommette su un nuovo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, ma il 60% non pensa che il costo del denaro supererà il 2% a fine 2017. Nel mercato dei cambi, il 60% prevede un rafforzamento del dollaro su yuan ed euro.

Fonti: Deloitte e Wall Street Journal