Economia

Elezioni, la svolta: Berlusconi si fa da parte, presto governo Lega-M5S

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ROMA (WSI) – Colpo di scena in Italia: la situazione di stallo venutasi a creare l’indomani delle elezioni potrebbe presto terminare. Dopo vari giri di consultazioni andati a vuoto nell’impossibilità di trovare un accordo tra la coalizione di centrodestra e il Movimento Cinque Stelle, il Capo dello Stato Sergio Mattarella aveva messo sul tavolo l’ipotesi di un governo di tregua fino a dicembre.

Ma ieri a sorpresa Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno chiesto al Colle 24 ore di tempo in più per provare a formare un governo. Sembra infatti che il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi su cui il Movimento Cinque Stelle aveva posto un veto si farà da parte e concederà ai due di formare un governo che potrebbe prendere forma già questa sera quindi. Lo scrive nero su bianco lo stesso Berlusconi in una nota manifestando le sue intenzioni.

“Un governo Lega-M5S non segna la fine dell’alleanza di centro-destra: rimangono le tante collaborazioni nei governi regionali e locali, rimane una storia comune, rimane il comune impegno preso con gli elettori. “e un’altra forza politica della coalizione di centro-destra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali. In questo caso non potremo certamente votare la fiducia. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori (…) Se un governo Lega-M5S non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all’incapacità di trovare accordi fra forze politiche molto diverse”.

Mi fa piacere che abbia prevalso la responsabilità. È un momento importante», ha detto Di Maio nella serata a Roma.

“Tenuta salda per lealtà e coerenza l’unità del centrodestra – ha affermato Salvini -, come da nota del presidente Berlusconi che ringraziamo, rimane da lavorare su programma, tempi, squadra e cose da fare. O si chiude veloce, o si vota”,

Rimane il nodo premiership. Scrive l’Huffingtonpost oggi che tra le ipotesi sul tavolo anche quella di una staffetta al governo tra Salvini e Di Maio, un po’ come cercarono di fare Bettino Craxi e Ciriaco De Mita con il celebre Patto della Staffetta siglato nel 1983.

L’impatto sui mercati di un governo anti europeista

Sui mercati finanziari gli ultimi sviluppi sulla situazione politica italiana si stanno facendo sentire con Piazza Affari in calo dello 0,6%, in controtendenza rispetto ad altre Borse europee come Francoforte, Madrid e Parigi. I BTP sono sotto pressione, mentre lo spread con i rendimenti dei Bund decennali si sta ampliando sfiorando l’area dei 140 punti base (dati Tradeweb).

Per capire quale tipo di governo aspettarsi nella terza economia dell’area euro, che dopo il voto del 4 marzo deve fare i conti con un parlamento variegato senza una chiara maggioranza, bisogna capire che dipenderà da quali saranno le priorità e quali sono i compromessi che troveranno: reddito minimo e flat tax insieme sarebbero insostenibili finanziariamente. Non si possono fare entrambe, anche perché sarebbe molto costoso anche riformare la legge Fornero, una misura che tutte e due le forze politiche vedono come una priorità.

Gli ultimi dati economici, poi, sono stati così così in Europa nel suo complesso e in Italia. Una coalizione anti establishment e non filo europea come quella che si sta per formare, causerà turbolenze sui mercati perché farebbe temere per il non rispetto dei vincoli di bilancio e di deficit. Si inizierebbe a speculare sulle possibili sanzioni dell’UE. Forse questo scenario potrebbe alla fine offrire a Mario Draghi una ragione in più per rimandare una normalizzazione delle politiche monetarie e la prima stretta monetaria dopo tanto tempo della Bce (che i mercati scontano intorno a giugno 2019).