MILANO (WSI) – Seduta nervosa per l’azionario europeo dopo i cali di Wall Street e dopo che anche in Asia la seduta risulta debole per i principali listini azionari. La Borsa di Tokyo ha perso l’1,41% nonostante le aspettative di un nuovo programma di espansione monetaria straordinario in Giappone. Nel finale il Ftse Mib ha chiuso in lieve rialzo, sostenuto anche dalle buone notizie arrivate dal fronte economico degli Stati Uniti, che ha visto protagonisti il balzo delle vendite al dettaglio e il rialzo della fiducia dei consumatori.
Sul fronte macro la locomotiva d’Europa ha visto un’accelerazione della crescita economica. Il ritmo di crescita del Pil in Germania è raddoppiato. A trascinare l’espansione è stata però la domanda interna e non esterna. In Italia il Pil ha fatto meglio del previsto (+0,3% e non +0,2% nel trimestre), ma a preoccupare in Eurozona – dove i dati sul Pil sono stati ritoccati al ribasso a +0,5% da +0,6% – è più che altro come andrà l’economia nel secondo trimestre. Occhio anche ai dati sull’inflazione.
A livello settoriale fanno bene il lusso (Ferragamo grande protagonista) e il comparto automobilistico. I dati sulle immatricolazioni in Europa hanno mostrato un ritorno alla crescita delle vendite per Volkswagen: è la prima volta che succede da quando è scoppiato lo scandalo dei test truccati sulle emissioni. FCA intanto ha aumentato la quota di mercato. Il titolo ha chiuso con un rialzo superiore a +2%.
A Piazza Affari fari sempre puntati sulle banche e sulle trimestrali. I risultati di Ubi Banca – che hanno evidenziato un calo delle sofferenze – sono stati salutati con favore dagli analisti, che hanno anche promosso i titoli. Le quotazioni sono balzate oltre +5%.
I conti di Pop Emilia sono stati in linea (il titolo ha chiuso tuttavia debole, con +0,32%), Intesa SanPaolo ha chiuso negativa con -0,63%, mentre tra le popolari bene BPM +1,14%. Unicredit debole, appena +0,21%.
UnipolSAI ha riportato un utile consolidato dimezzato, ma il risultato del 2015 è stato inflazionato dall’effetto positivo di alcune plusvalenze. La raccolta è rimasta stabile. Titolo -3% circa nel finale. Altra protagonista negativa, Saipem, -2,68%.
Erg, da parte sua, ha registrato un balzo dei profitti a 57 milioni. Ferragamo intanto ha scelto il suo nuovo AD: sarà il Ceo di Furla Eraldo Poletto. Il titolo è schizzato di oltre +8%. Anche Yoox-Net-A-Porter oltre +8%.
Tra altri titoli, molto bene Anima Holding, +4,59%.
Sul valutario occhi al movimento della sterlina, di nuovo in calo dopo l’allarme lanciato dalla Banca d’Inghilterra su un eventuale scenario di Brexit. Da quando ad agosto dell’anno scorso si sono addensate le nubi della possibilità di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea – il referendum si terrà il 23 giugno – la sterlina ha perso il 9%.
Yen in calo ai minimi in 2 settimane sul dollaro sulle attese di nuovi stimoli monetari in Giappone. Sprint del dollaro, con l’euro che è sceso anche sotto $1,13. Tra le materie prime, il petrolio ha perso terreno, sulla scia delle dichiarazioni dell’Opec, che da un lato ha parlato addirittura di un mercato in deficit nel 2017 e dall’altro ha ribadito che l’eccesso dell’offerta rimane. Wti Crude appena sopra $46, Brent vicino a $48, comunque in flessione.
Alcuni analisti hanno paura che il rialzo dei prezzi visto di recente possa incoraggiare i produttori di greggio ad aumentare i livelli di produzione.
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Anche oggi la Borsa europea più in difficoltà è quella di Francoforte. Il Dax cede più dello 0,8%.
Deutsche Bank scambia in calo dell’1% circa dopo aver riportato l’intenzione di accelerare il piano di ristrutturazione e la volontà di ridurre entro il 2019 di più di 30mila unità la clientela dell’investment banking Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Deutsche Bank scambia in calo dell’1% circa dopo aver riportato l’intenzione di accelerare il piano di ristrutturazione e la volontà di ridurre entro il 2019 di più di 30mila unità la clientela dell’investment banking Frankfurter Allgemeine Zeitung.
A Piazza Affari si mette in luce Ubi Banca. I conti positivi hanno soddisfatto non solo il Ceo ma anche gli analisti. La promozione dei broker è arrivata più che altro in ragione del calo delle sofferenze. I profitti consolidati sono scesi a 42,1 milioni di euro da 75,9 milioni ma il peggioramento è dovuto sopratutto alla partecipazione al fondo di risoluzione unica della Commissione Ue (SRM) entrato in vigore in gennaio.
Ai trader della Borsa italiana è piaciuta la decisione del gruppo del lusso Ferragamo di nominare il Ceo di Furla Eraldo Poletto come nuova guida manageriale dell’azienda. Poletto ricoprirà ufficialmente il suo nuovo incarico a partire da luglio.
Piazza Affari cede circa lo 0,40% nelle prime battute, ma poi i cali si fanno via via più pesanti. Contrastati i titoli bancari, deboli Generali, Saipem, Anima, Ferrari e Moncler. Positive Telecom, Ferragamo e Yoox. Attesi in giornata tra gli altri i CdA sui risultati trimestrali di Anima, Erg, Cattolica Assicurazioni, Class Editori, Engineering, Exor, Parmalat, Saras, Telecom Italia (anche aggiornamento su piano industriale), Trevi. Il Gruppo Unipol presenta il Business Plan 2016-2018.
Dopo l’allamre lanciato ieri dalla Bank of England sulle prospettive di una recessione in caso di Brexit, oggi è arrivato un altro duro colpo per la sterlina, questa volta dal settore macro. Il settore delle costruzioni britannico ha subito una contrazione più pesante delle attese dell’attività (-1,1% nel primo trimestre contro il -0,9% stimato). La valuta vale ora poco più di 1,44 dollari.
È stato accolto con freddezza l’esordio in Borsa di Coima Res. Il titolo del gruppo immobiliare accusa un ribasso del 15,5% a Piazza Affari. Il collocamento della matricola presso gli investitori istituzionali si era chiuso ad un prezzo di 10 euro per azione e con una capitalizzazione, sulla base del prezzo d’Ipo, pari a 360,1 milioni di euro.
Piazza Affari archivia la mattinata con un ribasso, ma si porta sui massimi di seduta dopo essere riuscita a quasi azzerare le perdite iniziali. Il Ftse MIB cede lo 0,25% a 17.607,13 punti. Una serie di trimestrali positive, di Ubi Banca, Ferragamo e Yoox Net-a-porter, spiega come mai siano questi i titoli più richiesti di giornata. I tre più pesanti sono invece Saipem, UnipolSAI e Unipol.
In attesa del dato relativo alle vendite al dettaglio Usa, i futures sugli indici di Wall Street segnano una performance al ribasso.

Alert Opec. Nel suo rapporto di aprile, reso noto oggi, il cartello afferma che, nonostante le scommesse rialziste sul petrolio arrivate dagli speculatori – che hanno testato livelli record nel mese – i fondamentali mostrano che l’eccesso di offerta rimane sui mercati. Prezzi del petrolio in ribasso. Incide anche l’avvertimento della Russia, che ha affermato che l’eccesso di offerta a livello globale potrebbe durare fino al prossimo anno.

Saras ha archiviato il primo trimestre con ricavi pari a 1.305 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 1.985 milioni registrati l’anno prima. La ragione dietro al calo, comunica il gruppo quotato in Borsa in una nota, è legata principalmente “alla flessione delle quotazioni petrolifere”.
L’andamento negativo dei prezzi del petrolio ha portato a una riduzione dei ricavi nel segmento Raffinazione e Marketing. Il mercato saluta con favore i conti e le parole del presidente Gian Marco Moratti, che ha definito “buoni” i risultati nonostante il contesto negativo. Il titolo avanza di quasi il 7% oggi pomeriggio a Piazza Affari.
Gli americani sono tornati a fare shopping, ma nonostante le buone notizie dal fronte delle vendite al dettaglio americane, che sono importanti per capire lo stato di salute di un’economia che dipende fortemente dai consumi, l’avvio è in rosso per Wall Street, con il Dow Jones che cede 20 punti.
I dati hanno invece come era lecito attendersi favorito il dollaro, con l’euro che è sceso ai minimi di due settimane in aarea 1,1343 (-0,3% rispetto a ieri).
Gli americani sono tornati a fare shopping, ma nonostante le buone notizie dal fronte delle vendite al dettaglio americane, che sono importanti per capire lo stato di salute di un’economia che dipende fortemente dai consumi, l’avvio è in rosso per Wall Street, con il Dow Jones che cede 20 punti.
I dati hanno invece, come del resto era lecito attendersi, favorito il dollaro, con l’euro che è sceso ai minimi di due settimane in aarea $1,1343 (-0,3% rispetto a ieri).
Mentre gli indici principali americani scambiano in marginale ribasso (-0,1% di media), le piazze europee scambiano quasi tutte in progresso, fatta eccezione per Londra.
L’indice Ftse Mib ha concluso la sessione in rialzo +0,44%, a 17.729,45 punti.
I peggiori titoli in avvio tra quelli quotati nell’indice Eurostoxx 600. è presente anche Bmw dopo i dati sulle immatricolazioni di auto in Europa.