MILANO (WSI) – Azionario europeo in frenata, e a cedere, in una sessione in cui i mercati sono orfani di Wall Street chiusa in occasione delle celebrazioni dell’Indipendence Day, è soprattutto Borsa Milano. Il Ftse Mib torna a essere zavorrato dalle banche, in particolare da banche sotto pressione sull’indice Ftse Mib, inclusa MPS, che è stata sospesa per eccesso di ribasso con un calo teorico -8% circa e che poi crolla quasi -9%. Il titolo ha perso il -70% da inizio anno. Dal 2015 la banca più antica del mondo ha venduto 2 miliardi di euro di crediti inesigibili dei 5,5 miliardi stimati da qui al 2018.
Mps è finita nel mirino delle vendite dopo aver reso noto di aver ricevuto una lettera dalla BCE. Lettera che sembra un ultimatum, e in cui la banca centrale guidata da Mario Draghi intima alla banca senese di ridurre l’esposizione ai crediti deteriorati e di presentare un piano con misure che tendano a risolvere lo spinoso problema che assilla le banche italiane.

Sarebbe intanto battaglia tra Renzi e Bruxelles sulle banche italiane. Il premier preme per un loro salvataggio attraverso un piano di bail-out, a fronte delle perplessità delle autorità di regolamentazione dell’Unione europea. Secondo un articolo del Financial Times, l’Italia sarebbe pronta anche ad agire unilateralmente.
Sul valutario, l’euro è piatto nei confronti del dollaro e oscilla appena al di sopra di $1,11. Il dollaro sale sullo yen e si riavvicina a quota JPY 103. Sterlina in ripresa, viaggia attorno a $1,33 sul dollaro. L’euro sale sullo yen sopra JPY 114. Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in rialzo, con il contratto WTI in rialzo oltre $49 e il Brent oltre $50 al barile. Oro ben comprato, balza sopra 1.354 l’oncia. Sul mercato dei titoli di stato, focus sullo spread BTP-BundBTP decennali.
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Oro ben comprato. Matthew Turner, analista dei metalli preziosi presso Macquarie Securitiesn, afferma in un’intervista a Cnbc che le quotazioni dell’oro sono destinate a salire ulteriormente, considerando che i tassi globali dei bond sono ai mini storici, ma allo stesso tempo l’inflazione è attesa in rialzo, i tassi di interesse su base reale scendono e le banche centrali sembrano aver perso il controllo.
Trend positivo in Asia. L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo guadagna oltre mezzo punto percentuale.

Tonfo di MPS sulla borsa di Milano.

Borsa Milano rimane sotto pressione, con l’indice Ftse Mib che cede -0,72% a 16.178,03 punti. Vendite ancora sulle banche, che risentono dell’effetto della lettera ultimatum che la Bce ha inviato a Mps. Il titolo della banca senese cede oltre -9%; male anche Bper -4,10%, mentre BPM è ora lievemente positiva con +0,17%. Banco Popolare male con -2,48%. Pesante anche Intesa SanPaolo, che era stata sospesa per eccesso di ribasso insieme a Mps, e che ore cede -3,57%; Ubi Banca -3,22%, Unicredit -2,51%.
Diffuso l’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona. L’indice è salito +0,6% su base mensile a maggio, più del +0,3% atteso dal consensus di Reuters. Tuttavia, su base annua, l’indice è scivolato -3,9%, anche se meno del -4,1% atteso dal consensus.
Sessione decisamente negativa per il titolo FCA, a dispetto dei dati positivi relativi alle vendite di giugno, sia nel mercato dell’Italia che in quello Usa. Le vendite sono salite rispettivamente +13,6% e +7%, ma il titolo non beneficia della notizia.FCA non ha convinto nonostante ciò a pieno gli analisti. E oggi Kepler Cheuvreux ha rivisto al ribasso il target sul titolo a 6,20 euro, confermando il rating “hold”. Alle 13.40 circa il titolo FCA cede sull’indice Ftse Mib -4,28%, a 5,37 euro.
Forti acquisti su Borsa Milano per il titolo Saipem, che va in controtendenza e si conferma anzi il titolo migliore di un’ennesima seduta in rosso per l’indice Ftse Mib. Il titolo Saipem balza di quasi +5% a 0,3881 euro.
Vola l’argento. Alcuni investitori ritengono che il metallo abbia più spazio per correre rispetto anche all’oro. I prezzi dell’indice spot silver sono in rialzo del 4,68% oggi e di oltre il 37% negli ultimi tre mesi.
I titoli di Deutsche Bourse e LSE scivolano dopo la notizia secondo cui il Cda degli azionisti di LSE hanno approvato quasi all’unanimità (99,89%) il merger tra le due piazze finanziarie.
I prezzi del petrolio sono nettamente in progresso nel pomeriggio europeo e la mattinata Usa, dove le contrattazioni di Wall Street sono ferme per l’Independence Day. I contratti sul greggio Wti hanno superato i 49 dollari al barile, mentre il Brent quota più di 50,50 dollari al barile. Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita ha detto che il mercato si sta riequilibrando anche se i segnali di debolezza della domanda in Asia continuano a pesare.
Le Borse europee principali continuano a scambiare in rosso, perdendo lo slancio acquisito nel bel rally della settimana scorsa.
Accelerazione ribassista per l’indice Ftse Mib di Borsa italiana, che cede -1,74%, a 16.011,57 punti. Mps ora crolla di oltre -11%, con il titolo che rientra nelle contrattazioni dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso. In apnea diverse altre banche, come Bper -6,28%, Intesa SanPaolo -2,68%, Unicredit sospesa per eccesso di ribasso con calo teorico -3,90%; Ubi Banca cede oltre -3%.
Il Ftse MIB ha perso l’1,74% in area 16.012 punti. Pesanti le banche e in particolare Mps che ha lasciato sul campo più quasi il 12,7%. Il mercato teme il bail-in. In difficoltà tutto il settore, senza eccezioni. Ribassi pesanti per Unicredit, Intesa Sanpaolo e le popolari. I titoli Saipem hanno invece guadagnato quasi quattro punti percentuali, favoriti dal bel balzo del petrolio.
Il Ftse MIB ha perso l’1,74% in area 16.012 punti. Pesanti le banche e in particolare Mps che ha lasciato sul campo più quasi il 12,7%. Il mercato teme il bail-in. In difficoltà tutto il settore, senza eccezioni. Ribassi pesanti per Unicredit, Intesa Sanpaolo e le popolari. Molto male anche Fca e Mediaset, che hanno perso più del 4%. I titoli Saipem hanno invece guadagnato quasi quattro punti percentuali, favoriti dal bel balzo del petrolio.
Dopo una prima parte di giornata incerta, le Borse europee hanno registrato un calo. L’indice di riferimento EuroStoxx50 chiude con una flessione dello 0,58%. Listino per lo più negativo, zavorrato dal comparto bancario, assicurativo e automobilistico. In controtendenza E.on, Engie e LVMH.
Tra gli altri mercati, in chiusura dei mercati europei il cambio euro dollaro quota $1,1143, mentre il prezzo del petrolio Wti scende dello 0,29% a 48,85 dollari al barile.
Avvio positivo per i principali indici azionari europei.