MILANO (WSI) – Azionario in rialzo, in attesa di conoscere l’esito del meeting della Fed, che sarà comunicato nella giornata di oggi.
Sul valutario, l’euro oscilla attorno alla soglia di $1,12. Il dollaro è ingessato nei confronti dello yen, al di sopra della soglia di JPY 106. La sterlina, affossata nelle ore precedenti dal timore Brexit è in ripresa e recupera la soglia di $1,41 bucata nella sessione di ieri. Euro/yen attorno a JPY 119.
Sul fronte delle materie prime, i prezzi del petrolio continuano a perdere terreno, anche se nel finale limitano i ribassi, complice la pubblicazione delle scorte Usa. L’ennesimo sell off è stato scatenato dai dati resi noti dall’American Petroleum Institute, che hanno mostrato come, nella settimana terminata lo scorso 10 giugno, le scorte di petrolio crude Usa siano salite di 1,2 milioni di barili, contro il calo di -2,3 milioni di barili atteso dagli analisti.
Oro poco mosso, oscilla attorno a $1.288 l’oncia.
Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund fa dietrofront dopo essere salito ieri avvicinandosi a 150 punti base, sulla scia dei continui acquisti sui Bund, che hanno portato i tassi dei titoli di stato tedeschi a 10 anni a scivolare ieri sotto lo zero per cento. Tassi sui BTP decennali scendono sotto l’1,50%.
Così Salman Ahmed, Chief Investment Strategist presso Lombard Odier Investment Managers:
“La notizia che il rendimento decennale di riferimento in Germania, il Bund, sia sceso sotto lo zero per cento per la prima volta, è un altro forte segnale che ricorda agli investitori la necessità di ripensare l’approccio al fixed income mentre si diffonde la “nipponizzazione” dell’Europa. Le banche centrali sono diventate attori dominanti nel mondo obbligazionario per raggiungere i propri obiettivi economici. Per gli investitori, questo è un grosso problema. Significa infatti assumersi rischi maggiori a fronte di rendimenti molto bassi, in una situazione di liquidità sotto stress. Inoltre, i timori su una possibile Brexit hanno spinto gli investitori a cercare rifugi sicuri che, grazie alle politiche della banche centrali, iniziano a mostrare rendimenti negativi”.
Mercati azionari asiatici positivi, con la borsa di Shanghai che ha azzerato le perdite iniziali, dopo la decisione della società MSCI di ritardare l’inclusione delle azioni cinesi di classe A nel suo principale indice che monitora la performance dei mercati emergenti. L’MSCI – di fatto una istituzione globale di investitori – ha motivato la decisione affermando che la Cina deve migliorare ancora l’accessibilità ai suoi mercati. Intanto, la People’s Bank of China, prima dell’inizio della sessione dell’azionario cinese, ha reso noto di aver portato il fix dello yuan nei confronti del dollaro a 6,6001 contro il dollaro, al minimo dall’inizio del 2011.
Sidney sotto pressione, ha perso quasi -1% scontando il calo delle materie prime. Bene la borsa di Tokyo, mentre i tassi sui bond giapponesi con scadenza a 10 anni hanno testato un nuovo record negativo a -0,182%.
Lasciate qui sotto commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti di borsa sul LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.
Il Liveblog è terminato
Lo yuan onshore è scambiato ai minimi in cinque anni contro il dollaro, a seguito della decisione dell’MSCI di posticipare l’inclusione delle azioni di classe A cinesi sui sui indici che monitorano il trend dei mercati emergenti.

Quinta sessione consecutiva di ribassi per i prezzi del petrolio

L’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx Europe 600, ha aperto in rialzo +0,60%. Tutti i settori sono positivi, e il migliore risulta quello delle risorse di base, dopo le vendite degli ultimi giorni. A Piazza Affari, Mps si conferma tra i titoli migliori in Europa.

I titoli peggiori scambiati sull’azionario europeo.

L’indice Ftse Mib sale +1,50% a 16.515,40 punti.
Prova di rimbalzo al momento riuscita per l’azionario europeo, reduce da cinque sessioni di forti smobilizzi, che hanno mandato in fumo 2.500 miliardi di dollari di capitalizzazione globale.
Sterlina in ripresa sul dollaro.

Positiva la performance dei futures sugli indici azionari Usa.

Borsa Milano accelera al rialzo, con il Ftse Mib che balza +1,84%, a 16.570,85 punti. Banche in ripresa dopo le forti perdite dei giorni scorsi. MPS +4,82%, Mediobanca +4,55%, Unicredit +4,07%, Ubi Banca +4,28%, BPM +3,66%, BP +3,59%, Bper +4,13%, Banca Mediolanum +2,67%. Tra i titoli di altri settori, ENI +1,36%, FCA +1,72%, Ferrari -0,16%, Unipol +3,39%, Prysmian +2,29%, Mediaset +0,79%, Saipem debole con +0,17%, Stm +3,53%. Sotto pressione anche Anima Holding, con -0,78%.
Prosegue positiva la performance dell’azionario europeo, con l’indice di riferimento Stoxx Europe 600 che balza +1,15%, sulla scia dei guadagni che interessano il comparto dei finanziari (+0,61%) e soprattutto delle risorse di base, il cui sottoindice SXPR segna un rialzo +2,72%. Tra le banche in europa acquisti su Banco Comercial Portugues, il cui titolo è volato in mattinata anche oltre +6%; Deutsche Bank +2%, Banco Popular Espanol +5,79%, Mediobanca +3,48%.Tra i titoli caldi bene le quotazioni del gruppo industriale francese Schneider Electric +3% dopo lo stop per la seconda volta ai negoziati con il designer di software Aveva Group (il titolo Aveva registra un tonfo di quasi -13%). Titolo Inditex +3,40% dopo che la società – che controlla la catena di abbigliamento Zara – ha riportato un aumento degli utili netti, nel primo trimestre, del 6%, sulla scia della crescita del fatturato.
Al momento riguardo ai principali indici di Borsa in Europa: il Ftse Mib di Piazza Affari +1,43%, l’Ibex spagnolo +1,91%, il Dax tedesco +0,99%, il Cac 40 francese +1,25%, il Ftse 100 inglese +0,87% dopo aver terminato la sessione di ieri al minimo dalla fine di febbraio. Sul valutario euro in rialzo sul dollaro +0,17%, a $1,12.
I prezzi del petrolio hanno esteso i ribassi a inizio pomeriggio e ora cedono più di un punto e mezzo percentuale nel caso del contratto Wti e due in quello del future sul Brent.
Piazza Affari rimane positiva, con il listino principale di riferimento, il Ftse Mib, che sale +1,53%, a 16.519,69 punti. Tra i titoli, rimangono saldamente positive, anche se lontane dai massimi intraday, Mps +3,07%, Bper +0,48%, BPM +0,36%, BP +2,12%, Banca Mediolanum +2,04%, Intesa SanPaolo +1,67%, Ubi Banca +0,38%, Unicredit +0,63%. Tra i titoli di altri settori, male Anima Holding -1,08%, Cnh Industrial +2,31%, Enel +2,34%, Ferrari -0,49%, FCA +0,34%, UnipolSai -0,60%, Ferragamo +3,28%, Moncler +3,46%, Telecom Italia +0,98%.
L’aumento dell’indice dei prezzi alla produzione negli Usa non è sufficiente a sostenere le quotazioni del dollaro, con il Dollar Index che cede -0,15% circa. Il dato è salito a maggio +0,4% circa, rispetto all’aumento +0,3% atteso dal consensus.
In attesa della decisione della Fed sui tassi, che arriverà stasera, i rendimenti dei Treasuries Usa sono in lieve rialzo.

La Borsa italiana ha archiviato la seduta in rialzo di un punto e mezzo percentuale. Trainato dalle popolari e dal lusso il listino Ftse MIB ha guadagnato infatti l’1,49% a 16.513,97 punti. Tra i migliori cinque titoli di giornata figurano Banco Popolare, Pop Milano, Moncler, Ferragamo e Leonardo-Finmeccanica. Molto richieste anche CNH Industrial, Azimut, Eni, e STM. In controtendenza invece Anima Holding (che uscirà dal listino principale il 20 giugno per dare spazio a Recordati), UnipolSai, A2A, Telecom, e Mediaset.
Sugli altri mercati, in chiusura sul Forex il tasso di cambio euro dollaro scambia a quota $1,125, mentre il contratto sul petrolio Wti perde lo 0,2% a 48,4 dollari al barile.
In buon rialzo chiudono anche le Borse europee con l’indice EuroStoxx50 che ha fatto segnare un progresso dell’1,34%. In denaro quasi tutto il paniere. Rare note negative sono Ing Groep, Axa e Orange, ma le flessioni sono comunque minime. Ad aiutare è il comparto bancario, assieme ad Inditex, Vivendi e Basf. In attesa delle decisioni del braccio di politica monetaria della Fed che saranno rese note in serata.
Trend positivo per i principali futures sugli indici di Borsa in Europa.