Effetto Wall Street sull’azionario globale. Il nuovo record assoluto testato dall’indice S&P 500 – anche nella sessione odierna – il Nasdaq che è tornato positivo nel 2016 e il superamento dei precedenti massimi anche del Dow Jones hanno scatenato la propensione al rischio.
Piazza Affari ha beneficiato comunque soprattutto del ritorno dell’interesse degli investitori sui titoli bancari, ed è riuscita così a fronteggiare i continui moniti che continuano ad arrivare dal fronte internazionale. A tal proposito, l’effetto domino che la crisi delle banche italiane potrebbe avere a livello globale, stando all’ultima nota del Fondo Monetario Internazionale non ha scosso l’azionario italiano, che ha fatto fronte anche alle altre dichiarazioni poco confortanti rilasciate dall’istituzione di Washington, tra cui quella inerente alla revisione al ribasso delle stime sul PIL.
A trainare al rialzo il Ftse Mib è stato anche il poderoso rialzo del titolo Unicredit, che ha dato il benvenuto alla nuova era del neo amministratore delegato Jean Pierre Mustier con un balzo fino a +14% circa.
Ottimismo anche per l’inizio della stagione degli utili negli Stati Uniti, con Alcoa che ha battuto le attese.
Nota negativa, la decisione della Commissione Ue di tagliare le stime di crescita sull’Eurozona e il Regno Unito, sulla scia dell’effetto Brexit.
Sulle banche italiane, secondo Filippo Diodovich, Market Strategist IG Italia “rimane altissima la speculazione in vista di probabili nuovi interventi del governo Renzi volti a ripianare la difficile situazione di alcuni istituti italiani. Nonostante i continui colloqui con Bruxelles, le misure, però, tardano ad arrivare e presto i mercati potrebbero tornare ad innervosirsi. La scadenza più importante è quella del 29 luglio, giorno in cui saranno pubblicati gli stress test dell’EBA”.
Così ancora Diodovich:
“Non escludiamo che, in mancanza di qualche misura, le tensioni possano emergere già prima di quell’evento”.
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Sterlina in solido rialzo nei confronti del dollaro.

Prezzi del petrolio continuano a soffire, in sette giorni hanno perso quasi -7%. Oscillano vicini al minimo in due mesi, scontando la decisione degli investitori di ridurre le loro scommesse rialziste.

Tra i titoli europei, focus sul Asos, che riporta una buona performance sulla borsa di Londra dopo aver comunicato di aver assistito, nei quattro mesi terminati alla fine di giugno, a un aumento delle vendite al dettaglio +30%. La società retail, attiva nel mercato del lusso, ha anche reso noto di avere 12 milioni di clienti attivi in data 30 giugno 2016, in rialzo +24% su base annua.

Il ritorno dell’appetito verso il rischio sui mercati beneficia alcune valute, tra cui quella del dollaro australiano, che oggi è salita oltre +1% sul dollaro Usa, testando il record dal 24 giugno.

Rimane decisamente positiva la performance dei mercati azionari europei.

Nonostante i rialzi incamerati da ieri pomeriggio, la sterlina è ancora in netto ribasso sul dollaro negli ultimi trenta giorni (-7,73%).
A giudicare dall’andamento dei futures sui principali indici della Borsa Usa, anche oggi a Wall Street dovrebbe essere una seduta positiva per il mercato azionario.
Banche sempre in primo piano a Piazza Affari. Poco prima dell’avvio della sessione a Wall Street, gli acquisti sui titoli bancari italiani si confermano solidi. MPS oltre +3%, Bper +6,75%, BPM oltre +8% come BP, Intesa SanPaolo oltre +7%, Mediobanca +8%, Unicredit oltre +12%, Ubi Banca oltre +9%.
Le Borse europee hanno chiuso in buon rialzo, con l’indice di riferimento Eurostoxx 600 che ha realizzato un progresso dell’1,17%.
La Borsa italiana è stata la migliore d’Europa grazie al balzo delle banche e in particolare di Unicredit (+13,67%). Il listino Ftse MIB ha fatto segnare un rialzo del 2,83% a 16.721 punti. Tra i migliori titoli di giornata Mediobanca e le popolari. Positivi anche i titoli Azimut, Generali, Telecom e Fca.
Recordati e Finecobank sono tra le rare note negative di giornata ma la prima ha comunque un computo molto positivo nel 2016 (+16%). Unicredit ha invece perso il 59% dal primo di gennaio a oggi.
Che l’S&P 500 abbia toccato i massimi di tutti i tempi non significa per forza che abbia toccato un picco e sia destinato a scendere. Per Tom Leveroni di Nautilus Research è proprio il contrario. Il mercato ha violato al rialzo la soglia record di tutti i tempi 17 volte in passato e in tutti i precedenti casi ai guadagni ha fatto seguito una crescita prolungata dei prezzi di Borsa (che un anno dopo si sono sempre trovati su livelli più alti).
Per l’analista siamo di fronte insomma alla “madre di tutti i segnali rialzisti“. “L’unica cosa più positiva di un massimo di un anno è un nuovo massimo pluriennale.
Che l’S&P 500 abbia toccato i massimi di tutti i tempi non significa per forza che abbia toccato un picco e sia destinato a scendere. Per Tom Leveroni di Nautilus Research è proprio il contrario. Il mercato ha violato al rialzo la soglia record di tutti i tempi 17 volte in passato e in tutti i precedenti casi ai guadagni ha fatto seguito una crescita prolungata dei prezzi di Borsa (che un anno dopo si sono sempre trovati su livelli più alti).
Per l’analista siamo di fronte insomma alla “madre di tutti i segnali rialzisti“. A giudicare dalle serie storiche, “l’unica cosa più positiva di un massimo di un anno è un nuovo massimo pluriennale”.
Le borse europee sono state aiutate dai risultati positivi delle borse asiatiche e dell’andamento di Wall Street. Beneficiano della ripresa i titoli del settore bancario, assicurativo e finanziario. In controtendenza invece Iberdrola, Unilever e Unibail. Ora l’attenzione è tutta puntata sulla crisi del settore bancario europeo, sulle nuove manovre di stimolo monetario possibili dopo lo choc della Brexit e infine sulla stagione delle trimestrali in particolare quelle in Usa.
Sul valutario il tasso di cambio tra euro e dollaro quota in chiusura dei mercati europei $1,1067, mentre il contratto sul petrolio Wti avanza del 3,66% a 46,44 dollari al barile.
Piazza Affari positiva, l’indice Ftse Mib sale alle 10 circa ora italiana +0,98%, a 16.420,36 punti. Tra le banche, Mps sotto pressione con -0,64%, ma le altre sono positive: Bper +2,61%, BPM +2,41%, BP +1,87%, Fineco Bank -3,57% dopo il completamento, da parte di Unicredit, della procedura per la cessione del 10% nella banca, Intesa +3,06%, Unicredit sospesa per eccesso di rialzo con un guadagno teorico superiore a +6% nelle ore in cui inizia ufficialmente l’era del nuovo AD Mustier. Tra i titoli di altri settori giù Campari -0,45%, bene Cnh Industrial +1%, FCA +3,21%, Snam -0,67%, Luxottixa -0,65%.