Economia

Governo, mini-BOT spaventano Ue e analisti: o salta la Germania o l’Italia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Promette di far discutere la proposta di Lega e Movimento Cinque Stelle riguardante l’emissione di titoli di stato a breve termine per pagare le aziende che vantano crediti con lo Stato.

A parlarne è stato il capo dell’economia della Lega Claudio Borghi, che alla domanda se i cosiddetti “mini-BOT” – nominati dopo i buoni del Tesoro a breve termine dell’Italia – fossero all’ordine del giorno, ha risposto “sì”.

A renderlo noto Reuters, che sottolinea anche in un articolo a firma di Jan Strupczewski in cui vengono citati una serie di analisti, come – a giudicare dall’ultima bozza di contratto – la coalizione che guiderà il governo italiano rischia di bloccare il processo di integrazione nell’area dell’euro e potrebbe preparare il terreno per la prossima crisi dell’euro, qualora riuscisse a realizzare le sue politiche di riduzione delle imposte e di spese allegre. Vanno trovate coperture per oltre 100 miliardi (vedi stime riportate nella tabella sotto).

“Con il governo M5S/Lega, i problemi di fondo dell’economia italiana, tra cui la bassa crescita, la scarsa flessibilità dei mercato del lavoro, l’inefficienza del sistema bancario e della pubblica amministrazione, non saranno affrontati, anzi, in molti casi saranno peggiorati”.

Lo ha affermato in una nota ai clienti Jan von Gerich, Chief Strategist di Nordea.

“In breve, la fiducia nei confronti dell’Italia è destinata ad essere messa a dura prova da un governo M5S/Lega, anche se le due parti non saranno in grado di attuare pienamente il loro programma”.

No automatic alt text available.
L’osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano guidato da Carlo Cottarelli ha calcolato quanto costeranno e quanto permetteranno di risparmiare le misure contenute nel contratto firmato da M5s e Lega: c’è un buco da oltre cento miliardi da coprire.

Mini-Bot: moneta parallela, bomba a orologeria per l’euro

Per Borghi i mini-Bot sono “la bomba del programma, ma non se ne è accorto nessuno”. Con questo sistema “mettiamo soldi nelle tasche degli Italiani pagando i debiti dello Stato. È l’uovo di Colombo”. Secondo alcuni commentatori stranieri si tratta però di un altro tipo di bomba. I mini-Bot, emessi in euro, vivono nel paradosso che se un giorno l’Italia dovesse uscire dall’area euro, una volta liberi di scambiare sul mercato “staccati” dall’euro, quei titoli varranno probabilmente molto meno.

Il Financial Times stima che i mini-Bot – si chiamano così perché di piccolo taglio, dai 5 ai 100 euro – siano una bomba a orologeria pronta a esplodere sotto la sedia dell’Eurozona. Con l’arrivo di una proposta del genere o se ne va la Germania o l’Italia. Nel senso che l’uno o l’altro paese sono destinati a dire addio all’Eurozona.

Il concetto dei titoli denominati in euro è che non paghino interessi, che siano stampati dallo Stato e che siano garantiti dalle entrate fiscali del paese emittente. I privati non saranno costretti ad accettare i mini-Bot come pagamento. Il titolo mini-Bot potrebbe essere usato per ripianare debiti con il fisco o per pagare entità del settore pubblico. Il primo obiettivo sembra che sia quello di appianare i debiti commerciali della Pubblica Amministrazione, che si stima ammontino a 64 miliardi di euro.

Alla luce di queste considerazioni, i mini-Bot possono essere considerati una forma di moneta parallela, nonostante Lega e M5S neghino che si tratti di questo. Ma di fatto è un sistema per incrementare il debito nazionale senza che venga iscritto a bilancio. I due partiti euro scettici hanno promesso di attenersi agli accordi stretti con il trattato Ue fondatore di Lisbona, ma i mini-Bot sono in violazione dell’articolo 106, che dice che solo la Bce può emettere la moneta unica. 

Nell’idea di Lega e M5S, i mini-Bot sono un modo semplice per creare un registro trasferibile di future entrate fiscali, garantito quindi dallo Stato. Dal momento che non si tratta di moneta ufficiale, i pagamenti di questo tipo non saranno nemmeno soggetti al limite delle transazioni in contanti di 3mila euro. I mini-BoT rischiano pertanto di favorire le attività illecite e il mercato in nero.

Casi di esperimenti simili, volti ad aggirare i vincoli di bilancio, si sono già visti in California nel 2001 e a Buenos Aires durante la crisi dell’Argentina nel 2001-2002 che poi ha portato al default del debito del paese. Anche in Grecia l’allora ministro dell’Economia Yanis Varoufakis propose una sorta di “pagamento pubblico digitale“, che sarebbe stato garantito dalle future entrate fiscali. Nessuno di questi strumenti, tuttavia, veniva “stampato” come nel caso dei mini-Bot.

Secondo John Dizard del Financial Times a trarre vantaggio dell’iniziativa non saranno i giovani senza lavoro, bensì coloro i quali compreranno i mini-Bot a un tasso di sconto del 20-30%, come pensionati e creditori statali. Potrebbero rivendere il titolo (la “quasi moneta parallela” come la definisce l’editorialista) agli acquirenti di beni, titoli finanziari e servizi italiani.

“Se i mini-Bot vengono introdotti su grande scala, i problemi politici che creeranno in Europa costringeranno una tra Italia e Germania a uscire dall’euro“. E “dopo aver recato danni, alla fine lo schema dei mini-bot verrà abbandonato”.

Tassi Btp ai massimi da febbraio e fuga di capitali

Sui mercati obbligazionari intanto il rendimento dei titoli decennali del Tesoro è salito di tre punti base giovedì, issandosi al 2,13%, i massimi da febbraio. Mercoledì, dopo che era stata diffusa una prima bozza del contratto di governo in cui si proponeva alla Bce la cancellazione di 250 miliardi di euro di debiti e un meccanismo di abbandono della moneta unica, il tasso dei BTP di riferimento aveva registrato un balzo di 16 punti base, il rialzo giornaliero più marcato da marzo dell’anno scorso, sintomo dell’intensificarsi delle preoccupazioni del mercato sulle prospettive italiane.

Per ridurre il debito pubblico ‘monstre’, pari al 132% del Pil, il nuovo governo, come si legge nella bozza di accordo, potrebbe chiedere all’Ufficio Statistico dell’UE, l’Eurostat di non conteggiare i 250 miliardi di euro di debito detenuti dalla Banca Centrale Europea nel calcolo del livello di indebitamento italiano ai fini delle regole di bilancio dell’UE.

Ma i funzionari dell’UE hanno respinto l’idea, affermando che, poiché l’Italia era l’emittente del debito, non importava chi lo detenesse – investitori privati o BCE – visto che si tratta di denaro dovuto all’Italia.

“L’ipotesi dell’emissione di minibot potrebbe essere letta come un tentativo di creare una valuta parallela all’euro e basata sul gettito fiscale futuro”, dice Paolo D’Ambra di Exante. A questo proposito Morya Longo sul Sole 24 Ore sottolinea l’aumento della “correlazione tra lo spread BTp-Bund e il cambio franco svizzero-euro”, in un’ottica di possibile innesco di una fuga di capitali.

La notizia viene diffusa in una giornata segnata da un listino italiano FTSE MIB sotto pressione, -0,90% al tempo della stesura e, soprattutto, il rialzo dello spread a 157 punti base.

“Tutti sono preoccupati che l’Italia stia diventando ingovernabile e che i populisti spingano il paese in un’altra profonda crisi”, ha detto un alto funzionario dell’area euro. Ma gli risponde a tono il leader della Lega Matteo Salvini:

“Più ci insultano, più ci minacciano, più ci ricattano, più desidero intraprendere questa sfida“.