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ROMA (WSI) – Allarme dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sul trend del petrolio e sui bilanci dei paesi membri dell’Opec. Â La decisione del cartello dei paesi produttori di petrolio e l’ostinazione a limitare la propria produzione di greggio inaugurerĂ un periodo protratto di bassi prezzi e dunque di problemi di budget per diverse nazioni, secondo l’organizzazione parigina.
Attesa per riunione Opec a cui parteciperanno anche altri produttori: Venezuela chiede di tornare a un regime di tagli dell’offerta, al fine di permettere al barile di rimanere…
La situazione critica dei prezzi colpisce tutti, “Opec, non Opec e USA”: così il segretario generale del blocco dei paesi esportatori, Abdullah Salem El–Badri.
Riviste al ribasso le previsioni sul 2016. Problemi “Cina e America Latina”, mentre cala produzione Usa (e non solo).
Ftse Mib – 0,63% ma saldo settimanale resta positivo (+1,4%). Mercato convinto che Fed non alzerĂ i tassi. Petrolio giĂą dopo previsioni Opec.
Hanno inciso anche i dati sull’offerta degli Stati Uniti. Maggior rialzo in tre giorni dal 1990.
Futures WTI americani perdono il 3%. Le mosse della Cina sono state il colpo definitivo in un mercato caratterizzato da scorte in eccesso.
Altro che taglio. La notizia ha ripercussioni immediate sul petrolio. A New York scivola oltre -2,5%.
Lo ha detto il segretario generale del cartello, Abdallah E-Badri: “non siamo pronti” a ridurre l’offerta. Verso stabilizzazione dei prezzi nel 2016.
WTI e Brent in mercato orso, con perdite superiori a -20% dai massimi testati qualche mese fa.