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In Italia potrebbe rendersi necessaria una manovra correttiva bis per aggiustare i conti pubblici: lo dice l’Ufficio Parlamentare di bilancio.
L’Istat ha rivisto al 2,3% il rapporto deficit – Pil, valore superiore alle indicazioni contenute nell’aggiornamento al Def, dove il deficit 2017 era previsto al 2,1%
Scongiurata per ora procedura per deficit eccessivo. Vicepresidente Commissione Ue avverte: “debito pubblico va messo su un sentiero discendente”.
Intervenuto dall’Ecofin in corso in Lussemburgo Pier Carlo Padoan ha detto che l’esecutivo dell’Ue non chiederà correzioni significative sui conti pubblici. Secondo il capo del Tesoro la Commissione europea risponderà alla lettera del ministro dell’Economia sulla portata della correzione da apportare ai conti pubblici del 2018 e “non ci sono i numeri, non ci sono
Prese di mira le famiglie ad alto reddito. Chiesta anche in parallelo una riforma del catasto. Padoan: richiesta sconto manovra non verrà rigettata.
Chance “non verrà sprecata”, ma non esistono scorciatoie o “bacchette magiche” in politica economica. Aumento Iva cruciale. Mercati già scontano fine QE ma non incertezze politiche.
Una Camera semideserta approva un testo fondamentale, la manovra passa con solo 218 sì, ora la palla al Senato dove lo scoglio è molto più ostico.
È atteso per oggi il voto della Commissione Bilancio sui due emendamenti alla manovra correttiva presentati dal Pd, per facilitare la cartolarizzazione dei crediti deteriorati delle banche ed escludere la previdenza complementare dal bail-in. Il testo sugli npl passerà poi all’esame dell’Aula di Montecitorio domani, quando il Governo chiederà il voto di fiducia.
“Siamo continuamente in contatto con Gentiloni che è il buon senso fatto premier e Padoan che è un ottimo ministro”. Lo ha detto il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, secondo il quale Bruxelles attende ancora di avere altri dettagli, sebbene l’Italia sia sulla strada giusta. L’Italia – ha riconosciuto Juncker – “sta facendo grandi
Il premier Paolo Gentiloni, partecipando al Forum Confcommercio di Cernobbio, ha garantito che l’Italia manterrà gli impegni presi ma allo tempo stesso chiederà all’Ue di abbassare l’importo richiesto da 3,4 miliardi a 2 miliardi e mezzo.