MILANO (WSI) – Anche oggi seduta negativa per l’azionario europeo dopo che le ultime due sedute sono state da dimenticare. I grandi investitori danno la caccia ai beni sicuri. Ieri i rialzisti hanno perso 130 miliardi in Europa. L’indice di riferimento del continente ha perso quasi quattro punti percentuali, per via dei timori circa la possibilità che il Regno Unito dica no all’Europa e abbandoni l’Unione Europea. A Piazza Affari, che ormai ha perso più del 20% da inizio anno e circa il 7% a giugno, è andata anche peggio alla vigilia (quasi -3% ieri). Trend nuovamente negativo nella sessione odierna, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto oltre -2%. All’indice mancano meno di 300 punti per bucare al ribasso anche la soglia di 16.000 punti (è a 16.271,35 punti).
In Asia la Borsa di Tokyo ha perso l’1% circa.
Con il 23 giugno, data del referendum sulla Brexit, che si avvicina, il clima di Borsa è estremamente nervoso. Ad alimentare la tensione sono gli ultimi sondaggi che danno i “Leave” in vantaggio sui “Remain”. Il giornale più venduto del Regno Unito, il quotidiano di proprietà dell’impero di Rupert Murdoch The Sun, si è schierato oggi apertamente a favore della Brexit con un titolo a doppio senso: “BeLEAVE in Britain”.
Intanto il sito di scommesse online Betfair dà al 59% e non più al 64% le chance che Londra resti a far parte del blocco a 29.
Sui corsi azionari e sugli altri asset percepiti come rischiosi grava inoltre la fragilità e perdita di credibilità del settore bancario. Restano i dubbi sul patrimonio di Unicredit, mentre la banca milanese deve ancora sciogliere il nodo della nomina del nuovo Ceo. La questione non si risolverà prima di fine luglio. La fusione tra Banco Popolare e Pop Milano non convince: i titoli della prima hanno ceduto il 10% ieri.
Tra i titoli, le banche rimangono osservate speciali, ma cedono anche i titoli legati al lusso. MPS -2,95%, Bper -2,99%, BPM -5,18%, Banco Popolare -6,03%, Intesa SanPaolo -3,88%, Unicredit -2,13%, Ubi Banca -2,10%. Tra i titoli di altri settori ENI -2,16%, FCA -1,85%, Ferrari in lieve rialzo.
Sul lusso Moncler -3,28%, Yoox Net-A-Porter -4,37%, meglio Ferragamo e Luxottica con oltre -1%. Male anche i titoli delle società di risparmio gestito, come Anima Holding -4,37%.
Sul fronte macro da monitorare il dato finale sull’inflazione in Italia, la produzione industriale in Europa. Negli Stati Uniti appuntamento con i prezzi import, le vendite al dettaglio di maggio, l’indice Redbook e le scorte alle imprese. Tra gli altri mercati, oro e Bund – considerati beni rifugio per antonomasia – sempre più richiesti, con il tasso decennale del titolo tedesco sceso sotto zero, mentre sul Forex il dollaro si rafforza sull’euro e sulla sterlina, salendo ai massimi di tre anni. Lo Spread tra Btp e titoli tedeschi decennali è a un soffio da 150 punti base e ha registrato oggi un balzo superiore a +5%. Tassi sui BTP decennali, mentre il crollo dei tassi sui Bund decennali – che nel finale sono tornati allo 0,0029%, dunque al di sopra dello zero – è stato oggi superiore a -90%.
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