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Roubini: bolla azionario? “Crash fra due anni”

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Roma (WSI) – All’euforia delle Borse lui non brinda. Anche se in Europa Francoforte ha ritoccato alla vigilia il proprio record storico col Dax che è salito a 8.181,78 punti, mentre in Giappone la Borsa di Tokyo a quota 14.180,24 punti ha rivisto i livelli di giugno 2008.

E ancora al di là dell’Atlantico è stato di nuovo record per Wall Street, con l’indice Dow Jones che per la prima volta nella sua storia ha chiuso sopra i 15.000 punti; ma il professore della NY University, l’economista Nouriel Roubini, non si lascia distogliere da queste performance. E mette nuovi punti fermi.

A suo avviso c’è ancora spazio per speculare in borsa, approfittando della tendenza rialzista delle azioni. Grazie alle politiche monetarie espansive messe in campo daFederal Reserve e Banca centrale europea su entrambe le sponde dell’Atlantico, l’azionario potrà continuare ad apprezzarsi. Ma poi – avverte – arriverà il momento di dover pagare il conto.

Sul calendario Roubini cerchia col rosso l’anno 2015, prevedendo che fra ventiquattro mesi, ossia alla fine di questo periodo, la bolla potrebbe scoppiare e un grave crash colpire i mercati, a fronte di una nuova fase di depressione. Come dire: non ci sarà più spazio per una corsa delle azioni, ma sarà di nuovo il momento in cui i listini azionari perderanno valore.

La strategia delle principali banche centrali – assicura l’economista – potrà anche comprimere adesso gli spread e spingere al ribasso i rendimenti dei titoli di Stato, ma questo comporterà una normalizzazione dell’economia molto lenta. Ancora più caustico il milionario americano, George Soros, convinto che sarà l’euro a distruggere l’Unione europea.

Secondo il guru di Wall Street più tardi verrà smantellata la zona euro, maggiore sarà il danno politico e la sofferenza umana.

Punta il dito contro Bce e Federal Reserve Seth Klarman, uno degli esperti di mercato più apprezzati di tutti i tempi, ree di stampare denaro in maniera poco ortodossa. “Sarebbe questa l’unica azione per salvare la società; tutto il resto – avverte – è davvero secondario”.

Klarman tratteggia, infatti, uno scenario di alta inflazione e crescita economica lenta come risultato di queste politiche monetarie espansive che si tradurrà in una fase di paralisi dell’economia quando Ben Bernanke e Mario Draghi capiranno i loro errori.