Economia

Padoan: pressione fiscale scenderà al 40% in pochi anni

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ROMA (WSI) – In pochi anni la pressione fiscale scenderà anche al 40%. Ad affermarlo il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta.

“La pressione fiscale ha invertito la tendenza e arriveremo al 40% in pochissimi anni. Non so se arriveremo al 40% entro la legislatura, che dura altri due anni ma continueremo a scendere”.

Secondo il ministro è possibile anticipare il taglio dell’Irpef. Padoan ha parlato anche del debito pubblico italiano, che a giudicare dalle statistiche ufficiali continua a gonfiarsi battendo record su record. L’ex funzionario dell’Ocse si è in realtà detto ottimista sulla traiettoria del passivo statale.

“L’Italia ha un debito molto elevato e ci siamo impegnati a cominciare a farlo scendere, a cominciare dal 2016” quando “scenderà di meno di 1 punto grazie agli introiti delle privatizzazioni”. “Basterebbe un 2% di inflazione con l’1,5% di crescita reale e la nostra dinamica del debito sarebbe sotto controllo”, ha specificato il capo del Tesoro a Bruno Vespa.

Sempre restando in tema di tasse, Padoan ha aggiunto che ci sono dei “margini” per anticipare il taglio dell’Irpef al 2017. Come? Rivedendo il taglio dell’Ires.  “Quando ci saranno le riforme istituzionali,  se ci sarà  un governo stabile orientato alle riforme e un quadro istituzionale orientato a sfruttarle al meglio: questo combinato disposto convincerà  ancor più gli investitori”.

“L’ammontare del taglio della spesa pubblica aumenta. Abbiamo tagliato in vari posti. La spending review ha una dimensione quantitativa e qualitativa, come la riduzione dei centri di spesa in sanità , con un risparmio già dall’anno prossimo. Di quanto si può ridurre ancora la spesa? Io non metterei dei numeri, la nostra spesa è fra le più contenute dei paesi europei, non siamo spendaccioni, ma spendiamo male”.

Caos su restituzione bonus 80 euro

Padoan è anche intervenuto su una vicenda delicata, quella della restituzione del bonus fiscale di 80 euro da parte di chi ne ha usufruito senza averne diritto. “Vedremo le modalità e cercheremo di alleviare l’impatto” , rispondendo a una domanda su una possibile rateizzazione. Il ministro ha tenuto a precisare che “non si tratta di un errore della pubblica amministrazione”.

“Pagare le tasse è necessario per il bene di tutti”, ha risposto il ministro dell’Economia alla domanda se pagare le tasse sia bello, così come affermava il suo predecessore scomparso pochi anni fa Tommaso Padoa Schioppa.

“Il 16 giugno tutti dovremo pagare le tasse ma qualche tassa non ci sarà più”, ha affermato Padoan sottolineando che “si celebrerà la scomparsa della Tasi“. Il governo ha un solo obiettivo, secondo il ministro: quello di continuare a tagliare le tasse. Bisognerà vedere se avrà i margini e la flessibilità per farlo, senza violare gli impegni e i patti presi con la Ue.

“Nella legge di stabilità sono già stati approvati i tagli per il prossimo anno, non ci fermeremo qui”, ha promesso Padoan nella vetrina televisiva populista per eccellenza in Italia.

Pil: ripresa non sarà solo ciclica

Intervenendo al convegno “Italy is back”, Padoan ha precisato che l’obiettivo è registrare una crescita progressiva a lungo raggio del Pil. “L’orizzonte della politica economica del governo è di medio termine. L’Italia non può accontentarsi solo di una ripresa ciclica”. Il ministro ha ricordato come il governo stia lavorando attraverso le riforme strutturali per cancellare i ritardi accumulati nel tempo in termini di competitività generale del paese.

“Gli effetti delle riforme strutturali, non si vedono in decenni ma dopo qualche anno e alcuni si vedono già”, ha sottolineato il ministro. Come esempio Padoan ha citato il Jobs act, che ha aumentato nel tempo l’incidenza dei contratti a tempo determinato. Con le riforme strutturali “il tempo assicura vantaggi crescenti a patto che le riforme vengano via via implementate in modo di tradurre in comportamenti le norme”.