Economia

Manovra delude Commissione Ue: Italia “pericolo per area euro”

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La manovra del governo Lega-M5S non convince la Commissione Ue, che si mostra scettica sulle riforme portate avanti dall’esecutivo italiano. All’Italia vengono criticate soprattutto gli squilibri economici “eccessivi” e le politiche del governo che stanno peggiorando le cose. Per questo motivo la terza forza economica dell’area euro rischia di frenare mettendo a rischio l’intera regione.

Investimenti fermi, una ‘quota 100’ che non farà crescere l’occupazione, un aumento dei consumi dovuto al reddito di cittadinanza limitato allo 0,15%, sono queste le principali considerazioni formulate dall’esecutivo Ue, nel rapporto sull’Italia reso noto oggi.

Tempo fino ad aprile poi Italia rischia procedura disciplinare

Dopo aver scampato per un pelo la procedura d’infrazione, l’Italia rischia di incombere ben presto in questo fato. L’organo esecutivo dell’UE aspetterà aprile, quando riceverà il programma di riforme del governo giallo verde, prima di agire.

“L’Italia ha squilibri economici eccessivi. Gli alti livelli di debito governativo e le dinamiche di produttività debole implicano che ci sono rischi con rilevanza anche per gli altri paesi, in un contesto di elevati livelli sia di prestiti inesigibili sia del tasso di disoccupazione“.

Dal documento emerge un giudizio negativo sulla situazione economica poiché, per Bruxelles, gli interventi messi in campo non sosterranno la crescita ma potrebbero invece far aumentare il debito pubblico.

Quando Roma e Bruxelles avevano trovato un compromesso sul deficit al 2,04% iscritto in manovra, I calcoli si basavano su una crescita dell’economia dell’1,2%. Questo mese la Commissione Ue ha rivisto quelle stime allo 0,2%.

Squilibri macro eccessivi: le critiche della Commissione

La Commissione europea mette l’Italia sotto monitoraggio per i suoi squilibri macroeconomici eccessivi, adottando un “rapporto paese” particolarmente critico delle misure contenute nella manovra del governo.

Secondo l’esecutivo Ue, non solo c’è stato uno “stallo” sulle riforme, ma anche una retromarcia rispetto a quanto approvato in passato. “Quota 100” avrebbe un impatto negativo sulla sostenibilità dei conti pubblici. L’efficacia del reddito di cittadinanza sarebbe messa in dubbio dall’impreparazione dei centri per l’impiego.

Secondo il Country Report (Rapporto paese) sull’Italia, gli squilibri macro-economici potrebbero “peggiorare”, in particolare con il rischio di un aumento del debito pubblico che si somma alle debolezze strutturali dell’economia.