Economia

Governo Lega-M5S: un meccanismo di uscita dall’euro, gestori in allarme

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ROMA (WSI) – La creazione di un meccanismo per l’uscita dall’euro e la richiesta a Draghi di cancellare 250 miliardi di debito italiano. Questi i due punti esplosivi contenuti nella bozza dell’accordo su cui la Lega di Matteo Salvini e il Movimento Cinque Stelle di Luigi Di Maio vorrebbero gettare le basi per la formazione del nuovo governo. Una bozza che secondo gli analisti di Rabobank non è molto bella.

“Vogliono che la BCE cancelli i 250 miliardi di euro di obbligazioni italiane acquistate nell’ambito del Quantitative Easing vogliono “riformare radicalmente” il patto di stabilità e crescita e il patto fiscale, ridurre il contributo dell’Italia al bilancio dell’UE e, allo stesso tempo, vogliono anche che il Fondo sociale europeo finanzi i loro piani per un reddito di base. E se non bastasse, vogliono anche creare un meccanismo per l’uscita dall’euro, abolire le sanzioni contro la Russia e attuare riforme pensionistiche che abbassino di fatto l’età pensionabile“.

Salvini e Di Maio hanno precisato che quella pubblicata è una versione datata dell’accordo, risalente al 14 maggio e che è stata superata. L’Italia – assicurano – rimarrà a far parte dell’area euro.

“Il contratto di governo pubblicato dall’Huffington Post è una versione vecchia – si legge nella nota congiunta – che è stata già ampiamente modificata nel corso degli ultimi due incontri del tavolo tecnico. La versione attuale, dunque, non corrisponde a quella pubblicata. Molti contenuti sono radicalmente cambiati. Sull’euro, ad esempio, le parti hanno già deciso di non mettere in discussione la moneta unica. La versione pubblicata, dunque, non è fedele a quella attuale”.

Gestori in allarme, possiedono 700 miliardi di debito

Nonostante la smentita ufficiale, banchieri e gestori sono preoccupati. Soffermandoci soprattutto nella parte riguardante l’euro, nella bozza di accordo si legge come Lega e M5S si pongono come obiettivo quello di introdurre “specifiche procedure tecniche di natura economica e giuridica” che consentano a singoli Stati di uscire dall’euro e “recuperare la propria sovranità monetaria“, o di “restarne fuori attraverso una clausola di opt-out (rinuncia, NdR) permanente” per avviare un “percorso condiviso di uscita concordata” in caso di “chiara volontà popolare”.

Come ricorda il Corriere della Sera, banchieri e dei gestori di fondi internazionali, che detengono debito pubblico italiano per circa 700 miliardi, “sono capaci di venderlo in un istante, facendo esplodere lo spread“. Se chi ha steso quella bozza di programma di governo M5S-Lega è disposto a non onorare il debito verso la stessa Banca centrale, che garanzie restano che rispetti gli impegni verso gli altri creditori? “Non riesco a credere che questo non sia un fake”, commentava ieri al giornale un investitore europeo con decenni di esperienza.

Sui mercati Piazza Affari continua a fare peggio delle altre Borse europee, con il Ftse MIB che cede mezzo punto percentuale e l’indice EuroStoxx 600 che avanza dello 0,16%. Il fatto che Lega e M5S abbiano pensato di proporre un perdono del debito di 250 miliardi e un meccanismo di uscita dall’euro, ha innervosito i mercati e i gestori. I titoli bancari dell’area euro cedono mezzo punto percentuale, anche se hanno recuperato terreno dopo un avvio in pesante calo, grazie alle dichiarazioni di un portavoce della Lega secondo cui l’ipotesi di cancellazione del debito non è mai stata inserito ufficialmente nella bozza del programma di governo.

“La proposta è surreale. Pretendere di ottenere una cancellazione unilaterale di 250 miliardi di euro di debito comprato dalla Bce nell’ambito del suo programma QE sarebbe assurdo”, ha dichiarato a Reuters il gestore di Anthilia Capital Partners Giuseppe Sersale. “Anche se è infattibile, la proposta ha aumentato le possibilità di rapporti più tesi con l’Europa e di una disciplina fiscale meno attenta” nella terza economia dell’area euro.

Cottarelli: “taglio di 250 miliardi è ridicolo”

Altre proposte-bomba sono contenute, scrive l’Huffington Post a pagina 38, dove Salvini e Di Maio si ponevano il problema di come ridurre il pesante stock di debito pubblico, che a oggi si attesta alla cifra record di 2.302 miliardi di euro. La soluzione? Chiedere alla Bce guidata da Mario Draghi di cancellare ben 250 miliardi di titoli di stato che l’istituto di Francoforte avrà in pancia alla fine del quantitative easing.

“La loro cancellazione vale circa 10 punti percentuali“, quantifica il documento.

Le risposte di commentatori, analisti e politici non si sono fatte attendere. Per Carlo Cottarelli, ex commissario alla Spending Review, è impensabile che la Bce continui a comprare titoli di Stato italiani se si propone di cancellare 250 miliardi di debiti. “Un taglio di 250 miliardi è ridicolo, la Banca Centrale Europea non accetterebbe mai, sta ancora comprando titoli italiani e sono molto preoccupati”.

Cottarelli è anche tornato ad agitare lo spettro dello Spread, che per il momento non supera però i 140 punti base, con i mercati che sembrano sedati dalle droghe monetarie di Draghi e ormai compiacenti e impassibili anche alle notizie potenzialmente critiche per la stabilità finanziaria. “Mi preoccupa che le maggiori spese e l’abbassamento delle tasse siano finanziate in deficit, non vorrei ritrovarmi in una situazione come quella del 2011 con lo Spread oltre 500“, ha detto ieri sera alla trasmissione Di Martedì andata in onda su La 7.

Maurizio Martina segretario traghettatore del PD parla di un contratto di governo “inquietante”: “Tra ipotesi di uscite dall’Euro e pericolosi comitati paralleli Lega e M5S stanno giocando con la credibilità del Paese. Si fermino. L’Italia non merita tutto questo”.