Mercati

Goldman Sachs: “è l’ora del giudizio” sui mercati

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È giunta l’ora del giudizio per i mercati finanziari secondo l’analista di Goldman Sachs Tony Pasquariello. Le tre opzioni possibili per un trader, a seconda del suo punto di vista sulla situazione attuale, sono le seguenti:

  1. scommettere su un ribasso dell’indice S&P 500;
  2. non fare nulla per combattere il trend primario in atto, rimanendo di fatto rialzisti, consapevoli del fatto che i fattori macro sono la principale fonte di influenza sull’andamento di Borsa;
  3. oppure, ultima ipotesi, semplificare il proprio portafoglio, aspettando il momento e il settore propizio per ricaricare le posizioni lunghe.

Mercati: la scelta dei trader pessimisti

Conviene seguire il primo modello di investimento se si è convinti che troppi investitori siano rialzisti sul mercato azionario americano. Secondo l’analista di Goldman Sachs il mercato delle opzioni mostra come gli investitori siano diventati troppo compiacenti.

Il secondo elemento che dovrebbe lanciare un campanello d’allarme riguarda l’andamento negativo e le turbolenze che stanno interessando petrolio, titoli ad alto rendimento, small cap e banche. Dopo la debacle alla Camera dell’amministrazione Trump sulla riforma dell’Obamacare, le aspettative sul nuova corso a Washington “escono ridimensionate”.

Mercati: la scelta dei trader ottimisti

Per quanto riguarda la seconda opzione sul tavolo, segue una simile congettura chi fa affidamento sulle statistiche pure e dure. L’indice delle attività correnti ha registrato il miglior mese in dieci anni a febbraio negli Stati Uniti e le condizioni finanziarie sono migliorate. La crescita economica viene considerata più forte dei problemi politici, anche perché la ripresa ciclica globale era in atto già prima della vittoria elettorale di Trump. Quel trend rimane intatto oggi. Il fallimento della riforma del sistema di assistenza medica non significa che la riforma fiscale e una de-regulation siano compromessi.

“A meno che tu non sia un trader che prevede l’apertura di una fase di recessione“, insomma, in questo caso bisogna rimanere ottimisti sulle prospettive di Wall Street.

Mercati: la scelta dei trader disillusi ma realisti

Nel caso invece dell’ultima opzione, la tesi è che la crescita sta rallentando, ma che rimane abbastanza sostenibile e duratura. La politica in Usa avrà i suoi alti e bassi e non rispetterà le promesse e grandi attese di fine 2016, tuttavia si arriverà a un impianto politico caratterizzato da tasse basse, meno regulation e più spese per gli investimenti.

La Federal Reserve non è improvvisamente diventata accomodante. come il mercato ha voluto credere la scorsa settimana in occasione dell’ultima riunione di politica monetaria, ma non è nemmeno intenzionata a riportare tutto alla normalità dopo anni di interessi zero, correndo il rischio di danneggiare gli asset finanziari più rischiosi come i titoli delle società quotate in Borsa. Il ciclo di rialzo dei tassi è avviato, ma non sarà troppo aggressivo.

Secondo Pasquariello, sembra un’eresia visti i tanti appuntamenti cruciali e le tante incertezze circostanti, ma alla fine per chi investe guardando agli aspetti macro, “il 2017 potrebbe risultare un anno noioso“. “Chi avrebbe mai pensato dopo quanto accaduto alla fine dell’anno scorso che il primo trimestre avrebbe visto un collasso della volatilità” implicita e non.

Pasquariello fa parte di quel gruppo di trader che seguiranno l’opzione numero tre. “Rimango prudente per quanto riguarda gli aspetti tecnici a breve termine e il flusso di notizie in ambito politico, ma resto pur sempre convinto che i mercati azionari saranno sostenuti da dati macro positivi”. Fatte queste considerazioni, sui mercati l’analista si sta muovendo in questo modo: sta riducendo l’esposizione netta e lorda, riducendo l’esposizione agli asset fisici in cambio di un accumulo di opzioni.