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Wall Street: bel rimbalzo, fari su Fed e petrolio

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NEW YORK (WSI) – Rimbalza la Borsa americana. I fari sono puntati sempre sulla Fed, nel giorno in cui il Federal Open Market Committee – il braccio di politica monetaria della Banca Centrale Americana – inizia la sua due-giorni di riunione per decidere se alzare i tassi per la prima volta dal 2006.

Nelle prime battute, il Dow sale dello 0,98%, lo S&P 500 aumenta dell’1,09% mentre il Nasdaq cresce dell’1%.

Gli investitori digeriscono un dato macro non irrilevante: l’indice dei prezzi al consumo e’ rimasto invariato rispetto a ottobre (riflesso dei prezzi energetici che continuano a essere deboli) e su base annuale e’ cresciuto dello 0,5% (il maggiore incremento annuale dal dicembre 2014). Ma il dato core, quello depurato dalle componenti di generi alimentari ed energia, è salito dello 0,2% su ottobre e del 2% su base annuale, il massimo dal maggio 2014.

I membri della Fed hanno sempre sostenuto di volere vedere l’inflazione salire verso il target del 2% prima di iniziare ad alzare i tassi. Gli stessi governatori si sono piu’ volte detti fiduciosi che sarebbe tornata a crescere non appena il freno del petrolio verra’ meno. Il recente tonfo del greggio non aiuta ma il dato odierno offre spunti interessanti anche se la misura preferita dalla Fed per calcolare l’inflazione (il personal-consumption expenditures index) e’ sotto il target prestabilito da oltre tre anni.

Al centro dell’attenzione del mercato anche la rimonta dei prezzi del petrolio, che ieri erano scivolati sotto i 35 dollari al barile negli scambi Usa e sui 37 dollari sul mercato inglese del Brent, dà un po’ di carburante all’azionario americano.

Anche ieri è stata un’altra giornata di fuoco sui mercati. L’indice allargato è riuscito a chiudere in rialzo dello 0,48% una seduta movimentata, caratterizzata dell’inizio di una rimonta del petrolio, commodity che tanto è stata colpita negli ultimi tempi e in particolare dopo che l’Opec ha deciso di non ridurre la somma di barili prodotti.

Tra le materie prime, osservate speciale in questi momenti di massima turbolenza, i contratti sul Wti guadagnano il +2% a 37 dollari al barile. I futures sul petrolio americano sono in calo del 31% da inizio anno. A giugno 2014 valevano 108 dollari al barile.

Dopo che l’oro ha chiuso sui minimi in oltre una settimana di tempo, i futures sul Comex oggi scambiano in progresso dello 0,1% (+$1,10 centesimi) a $1.064,50 l’oncia.

Sul valutario l’euro è piatto a 1,0991 dollari. Il dollaro perde lo 0,02% nei confronti dello yen a quota 121. La sterina guadagna lo 0,11% contro il biglietto verde a 1,5159.

Secondo gli strategist del broker Robert W. Baird, la Borsa deve prepararsi a un altro paio di sedute volatili in attesa di conoscere la decisione della Federal Reserve sui tassi e le giustificazioni del primo rialzo dei tassi di interesse da quasi un decennio. A quel punto un rally di Natale potrebbe ancora materializzarsi.