Economia

FinTech: “banca del futuro è già qui e opererà con critpovalute”

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Rispetto agli Stati Uniti, in Italia la rivoluzione FinTech impiegherà più tempo a mettere le radici, ma questo potrebbe essere un bene per quei lavoratori che verranno soppiantati dall’intelligenza artificiale. In compenso la banca del futuro, digitale e moderna, che farà uso della tecnologia blockchain e opererà con critpovalute, permetterà anche un sostanzioso abbattimento dei costi gestionali per le aziende e un miglioramento dei servizi alla clientela.

Sono le principali osservazioni che ha fatto Germano Arnò, fondatore e CEO di Em@ney Plc, istituto finanziario specializzato nel settore dei trasferimenti di denaro on-line, ha espresso in un’intervista a Wall Street Italia. L’imprenditore è convinto che nonostante i grandi cambiamenti, l’Europa non sia ancora pronta per una società interamente cashless. Per lo meno nei prossimi dieci anni, il contante – con cui quest’anno è stato effettuato l’80% delle transazioni di denaro in Europa – non verrà abolito completamente.

WSI: Ci parli del suo progetto e-check e del come e perché questa tecnologia potrebbe cambiare il mondo bancario.

Germano Arnò: l’idea dell’e-check nasce dall’esigenza di ridurre le procedure di gestione e conservazione a carico delle banche e migliorare l’esperienza utente del beneficiario. Se pensiamo che solo in Italia vengono emessi 186 milioni di assegni l’anno, è subito chiara la portata dell’innovazione che l’assegno elettronico sta apportando.

L’e-check di Em@ney, ha visto la luce nel 2015 e la prima applicazione per cui è stato utilizzato era l’invio di mass payment dei premi del mondo del gambling online e quindi rispetta le norme UE su KYC(Know your Customer) e antiriciclaggio.
L’assegno elettronico richiede a chi lo emette (da web o mobile) di indicare nome del beneficiario, luogo, data e importo, esattamente come il cartaceo tradizionale; l’invio avviene per via telematica, tipicamente via posta elettronica, ma non solo e la riscossione può avvenire sia in contanti, nei punti convenzionati, sia depositando sul conto corrente bancario tramite homebanking. Le modalità di riscossione, in totale, sono 7 e come per un assegno circolare, la copertura dell’assegno elettronico è garantita dalla banca che lo emette. In Italia abbiamo già emesso 1 milione di e-check dall’inizio del 2017.

WSI: Quali sono in breve le potenzialità della tecnologia blockchain e quali opportunità offre alle imprese?

GA: La tecnologia blockchain può avere molteplici utilizzi a seconda del settore in cui viene applicata. Per quanto concerne il settore finanziario essa permette di abbassare i costi e la complessità delle infrastrutture tecnologiche, velocizzare i processi di trasferimento dati e soprattutto aumenta la trasparenza delle operazioni effettuate, ciò permettendo così una più semplice adattabilità alle normative predisposte per il settore finanziario.

WSI: In Italia il FinTech è ancora molto indietro, sebbene stiano crescendo di numero le realtà che ci puntano: quando questa rivoluzione metterà le radici, secondo lei prenderà il controllo del sistema, facendo sparire il banking tradizionale?

GA: il banking tradizionale si sta convertendo al fintech, quella che sta avvenendo ora è una lenta fusione tra il vecchio e il nuovo modo di fare banca. A mio avviso la banca del futuro è una banca che utilizza la tecnologia blockchain, opera con criptovalute, è veloce e dinamica, ma comunque sarà sottoposta alle stesse dinamiche che conosciamo ora dove l’accesso alla liquidità e le rigide normative ne regolano l’attività e gli andamenti. Questa è la visione della banca che io e i miei collaboratori vogliamo creare e per la quale stiamo già lavorando al lancio di una ICO (Initial Coin Offer) che darà la possibilità a un ampio pubblico di investire nella banca del futuro.

WSI: FinTech: quale stima che saranno le perdite in termini umani e lavorativi e quali invece i guadagni in termini di risparmio dei costi e miglioramento dell’efficienza per le banche?

GA: Sicuramente le perdite in termini umani e lavorativi saranno alte, il fintech sta già influenzando fortemente il panorama lavorativo, basta prendere ad esempio JP Morgan, per avere un’immagine più nitida di cosa sta accadendo. JP Morgan, la più grande banca negli Stati Uniti è uno dei maggiori datori di lavoro nel settore bancario americano, con oltre 240.000 dipendenti che servono milioni di clienti. Alcuni di questi impiegati sono avvocati e funzionari addetti ai prestiti, che trascorrono un totale di 360.000 ore l’anno a svolgere una serie di compiti piuttosto banali, come l’interpretazione di accordi di prestito commerciale.

Ora, l’azienda è riuscita a ridurre il tempo impiegato per questo lavoro in pochi secondi utilizzando l’intelligenza artificiale. Cosa ne sarà di quelle persone? Saranno veramente impiegati in attività a più alto valore aggiunto, senza intaccare il numero totale dei dipendenti? Io sinceramente ne dubito. Ovviamente questi sistemi di IA hanno un costo esorbitante, e non credo siano ancora “accessibili” per le banche Italiane quindi l’impatto del fintech tricolore sui lavoratori del settore sarà sicuramente diverso da quello di JP Morgan.

Dal punto di vista delle banche invece, il fintech sta già apportando un concreto e massiccio miglioramento dei servizi e abbattimento dei costi gestionali.

WSI: Il contante verrà un giorno abolito per dare alle banche centrali l’opportunità di imporre tassi negativi senza il rischio di effetti collaterali e alle autorità un maggiore potere nella lotta all’evasione e al riciclaggio di denaro? Se si, qual è il suo messaggio ai cittadini che temono di vedersi privati della libertà di poter disporre a piacimento del proprio denaro?

GA: Non credo che il contante verrà abolito completamente, almeno nei prossimi 10 anni. La quantità di contante in circolazione, così come stabilito dalla comunità europea, verrà ridotto, ma rimarrà comunque in circolazione. Quest’anno l’80% delle transazioni in Europa è stato effettuato in contante, non sarà così semplice cambiare le abitudini dei cittadini europei. Ovviamente una società cashless sarebbe ottimale per i governi perché permetterebbe loro di ridurre a zero l’evasione fiscale e darebbe loro un aiuto sostanziale per l’individuazione delle attività illegali, ma ovviamente a scapito della privacy dei cittadini. Anche in una società senza contante i cittadini sarebbero liberi di poter disporre a piacimento del proprio denaro, purché questa libertà rispetti la legge.