Economia

Fed, rialzo dei tassi a marzo dato quasi per scontato

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Le chance di una stretta monetaria in Usa già nella riunione di marzo, che si tiene tra due settimane, sono raddoppiate nelle ultime 24 ore. Prima degli interventi di  membri con diritto di voto del board della banca centrale americana, i mercati dei future sui Fed Funds davano al 40% le chance di un rialzo dei tassi a marzo da parte della Fed.

Ora quelle possibilità, secondo quanto riportato dal Financial Times, sono balzate all’80%. Gli esponenti della Fed hanno insistito con il dire che non hanno bisogno di vedere concretizzarsi le riforme fiscali e altre politiche promesse dall’amministrazione Trump prima di poter agire.

Robert Kaplan della Fed di Dallas ha detto che è il momento di lasciarsi alle spalle le politiche di accomodamento monetario, mentre William Dudley, presidente della Fed di New York e uno degli esponenti del direttorio più influenti, ha dichiarato che la prospettiva di aumentare il costo del denaro anche a marzo dopo il rialzo dei tassi degli ultimi due anni (a dicembre 2015 e dicembre 2016) è diventata “molto più convincenti”.

“Sembra che la maggior parte dei dati macro che abbiamo potuto conoscere negli ultimi due mesi rispecchiano la continua crescita dell’economia a un ritmo sopra la media; la creazione di posti di lavoro è relativamente buona e l’inflazione si è rafforzata un po’ dato che i prezzi energetici sono aumentati”, ha detto in un’intervista rilasciata alla Cnn. Kaplan ha invece parlato ai microfoni di un’altra emittente, la Cnbc.

Se Kaplan è una delle facce nuove del board della Fed, Dudley, un banchiere di lungo corso, viene considerato una colomba in ambito di politica monetaria e pertanto i suoi commenti hanno avuto un impatto “significativo” sulla percezione dei mercati e degli analisti, secondo Thomas Simons, money market economist di Jefferies.

“Trattandosi di Dudley, i suoi commenti non potevano essere più da falco e più specifici”, dice l’economista del broker. Anche John Williams, presidente della Fed di San Francisco, è intervenuto per chiarire che la Fed è pronta a intervenire, dicendo che un rialzo dei tassi a marzo è “decisamente sul tavolo e verrà preso seriamente in considerazione”.

L’impressione è che la Fed stia preparando i mercati finanziari, obbligazionario e azionario in particolare, a una stretta monetaria.  Se la Fed dovesse rimandare la questione a giugno, una decisione del genere sarebbe difficile da giustificare in quanto sarebbero passati sei mesi dall’ultimo rialzo dei tassi, sei mesi in cui i dati economici sono stati in linea generale sorprendentemente positivi per la prima potenza economica al mondo..

Più che i tempi della prima stretta monetaria dell’anno, in tutti i modi, un altro fattore fondamentale rimane ancora da scoprire, ovvero quanto intenso sarà il ciclo dei rialzi dei tassi.