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Effetto Hillary sui mercati dura poco. Gli asset che temono di più Trump

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Primo dibattito televisivo tra i due candidati alle elezioni Usa Hillary Clinton e Donald Trump: per l’azionario globale ha vinto lei: Hillary Clinton. Ma l’effetto positivo dell’esito dello scontro svanisce con il passare degli scambi (leggi la reazione dei mercati). Secondo il sondaggio Cnn/Orc, il 62% di coloro che hanno guardato il dibattito ritiene che sia stata Hillary a vincere. Inoltre, le scommesse sul peso messicano sono volate al record prima del faccia a faccia Trump-Clinton. Così Sean Callow, strategist del mercato del forex presso Westpac Banking a Sidney, stando a quanto riportato da Bloomberg:

“Dal dibattito emerge la vittoria di Hillary. Il peso, il dollaro canadese, i futures sullo S&P e il dollaro australiano stanno tutti salendo. Assistiamo al rally degli asset più rischiosi”.

Tra gli altri mercati, petrolio in forte calo in vista di un nulla di fatto alla riunione dell’Opec. Acquisti sui bond governativi di Australia e Nuova Zelanda, con i tassi decennali che sono scesi al minimo in due settimane. Anche il rialzo dei bond considerati più rischiosi rispetto ai Treasuries Usa indica come, secondo i mercati, la vincitrice del dibattito sia stata Clinton. Aberdeen Asset Management Asia ritiene, di fatto, che una eventuale vittoria di Trump potrebbe mettere sotto pressione i bond dei mercati emergenti come quelli di Cina e Messico, a causa delle posizioni del candidato repubblicano improntate al protezionismo nelle relazioni commerciali. Secondo Citigroup, effetti di una vittoria di Trump sarebbero un calo dell’azionario e un aumento della volatilità sui mercati valutario e dell’oro.

L’effetto Hillary in Europa è durato tuttavia il tempo di qualche ora. Indici in rosso, sulla scia delle continue preoccupazioni per il futuro di banche come Deutsche Bank, Commerzbank e Mps. Mps tuttavia ha guadagnato terreno nella giornata di oggi, dopo la notizia della presentazione del piano industriale il prossimo 24 ottobre, e sulla scia di speculazioni secondo cui la strategia che punta sulla conversione di bond in azioni potrebbe alla fine ridurre l’importo dell’aumento di capitale, stimato attorno a 5 miliardi di euro.

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