Mercati

Crollano le banche. E’ ora di investire nei beni rifugio?

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB) e di altri importanti istituti come la Silvergate Bank e la Signature Bank, nella giornata di ieri l’attenzione degli operatori è stata catalizzata dal crollo di Credit Suisse. Questo clima di avversione al rischio si sta traducendo in una sovraperformance dei beni rifugio, come di consueto in queste fasi di mercato.

Brillano i beni rifugio

Tra i beni rifugio, l’oro ha guadagnato il 5% nelle ultime 5 sedute di negoziazione tornando così sopra l’area dei 1.900 dollari all’oncia, prezzi di inizio febbraio. Stessa sorte è toccata all’argento il cui future è balzato di quasi il 10% nelle ultime 4 sedute.

Questo repentino cambio di rotta del prezzo dell’oro ha sorpreso anche numerosi hedge fund, che per tutto il mese scorso si sono affrettati a ricostruire le proprie esposizioni dopo aver effettuato tagli profondi in risposta allo short sell di inizio febbraio.
Da questo punto di vista, “secondo gli ultimi dati della Commodity Future Trading Commission statunitense (CFTC), gli speculatori nella settimana fino al 21 febbraio detenevano una posizione netta lunga di 52,5 mila lotti in oro, con un calo del 53% in sole tre settimane, mentre la posizione netta lunga in argento era vicina alla neutralità dopo che gli speculatori avevano ridotto la lunghezza dell’82 % a 5,6k contratti”, avverte Ole Hansen, head of commodity strategy di BG SAXO.

Analisi tecnica dell’oro

L’oro dopo aver perso il 7,5% nel mese di febbraio, passando da 1.960 dollari a 1.815 dollari, dalla seduta del 10 di marzo ha invertito bruscamente la tendenza superando al rialzo, oltre che l’area di resistenza a quota 1.850 – 1.870 dollari, anche la resistenza statica a quota psicologia dei 1.900 dollari, un livello chiave per il metallo giallo.

Ora l’oro sta consolidando l’area dei 1.920-30 dollari e in caso di breakout al rialzo e con volumi di contrattazione in aumento dei 1.95o dollari, massimi di gennaio, è auspicabile un ritorno dei prezzi verso la successiva area di resistenza prima a $1.970 e poi verso i precedenti massimi a quota $2.000, prezzi di marzo 2022.

Al contrario, in caso di ritorno della debolezza, i principali livelli di supporto si trovano a $1.900 e $1.870, mentre solo un ritorno dei prezzi sotto il supporto a $1.850 potrebbe fornire i primi segnali di peggioramento della tendenza.

[/media-credit] Andamento del prezzo dell’oro negli ultimi 15 mesi

Analisi tecnica dell’argento

Nel frattempo, l’argento è salito di oltre il 10% dalla seduta del 10 di marzo, con ampliamento degli acquisti dopo il crollo di SVB. Ricordiamo che l’argento nell’ultimo mese è diventato sempre più a buon mercato durante la brutale correzione dall’alto verso il basso del 17% di febbraio. 

Ora i prezzi si trovano in prossimità della resistenza statica a $22 e se superato con decisione questo livello ecco che il prossimo target al rialzo diventa il livello a quota $23. Al contrario, i supporti da monitorare sono prima a $21, con aggravamento della situazione con eventuale ritorno dei prezzi sotto l’area dei $19.

[/media-credit] Andamento del prezzo dell’argento negli ultimi 10 mesi

Bene anche il dollaro che beneficia della situazione tesa sui mercati. In tal senso, l’indice del dollaro, che misura la valuta statunitense rispetto ad altre sei divise principali, è salito di oltre l’1% nella giornata di ieri e l’euro è calato dell’1,76% sprofondando a 1,0543 dollari.

Il bitcoin è l’oro digitale?

Il prezzo del bitcoin è sceso dopo il collasso della Silicon Valley Bank della scorsa settimana fino a toccare il minimo a 19.560 dollari, ma si è rapidamente ripreso fino a raggiungere un picco annuale di 26.514$, per poi stornare leggermente e trovandosi ora a quota 25.200 dollari. Da questo punto di vista sembrerebbe che il bitcoin sia considerato sempre meno come un asset puramente di rischio, con il mercato che si sta lentamente rivolgendo al bitcoin come “oro in forma digitale”.

Dal punto di vista grafico, il superamento al rialzo della resistenza a 25.200 dollari potrebbe innescare un veloce recupero della successiva resistenza statica a quota 28.000 dollari prezzi mai più ritestati da giungo dello scorso anno. Al contrario, l’area dei 20 mila dollari rimane l’area di supporto più importante per il bitcoin.

[/media-credit] Andamento del prezzo del bitcoin negli ultimi 11 mesi